Capitolo 15

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Suono al campanello di Anastasia, nessuno che mi apra, nessuna risposta e immediatamente la paura mi assale.
Noto un signore fuori dal portone,gentilmente mi faccio aprire e corro subito alla porta di Anastasia..

"Anastasia ti prego apri questa porta! Te ne prego!", come pensavo nessuna risposta..
"Signore la prego vada via,è una questione tra me e la signorina Anastasia!", quella voce così famigliare è quella di Leila; richiamo tutta la forza che ho dentro di me e butto giù la porta di casa..

Lei,Anastasia, è davanti a me legata su di una sedia e Leila gli punta in testa una pistola.
Cerco di calmarla nel miglior modo possibile, potrebbe fare qualunque cosa in questo momento.

"Ti prego Leila, se mi vuoi bene lascia andare Anastasia ok? Non fare in modo che qualcuno si possa fare del male ora, butta via quella pistola Leila per favore!", mi guarda quasi con occhi supplicanti ormai è palese che abbia qualcosa chè non va, ma cerco comunque di aiutarla.
Non voglio che faccia del male alla mia Anastasia!

Se solo provo a fare un passo in avanti,la vita della mia piccola Anastasia potrebbe finire all istante; lei è lì che si dimena su quella sedia per liberarsi, mi fa male vederla così perché so che per il suo bene non posso fare nulla.

Ad un tratto, vedo che Leila le sferra uno schiaffo in pieno viso, facendole uscire sangue dal naso.
Dio mio ucciderei quella donna!
Anastasia cerca di essere forte di non piangere ma.non ce la fa, è troppo doloroso per lei.

Ed è questione di istanti..
In un momento di distrazione Anastasia di libera e si avventa sul Leila..io chiamo subito la polizia e un colpo di pistola parte..

Rientro in casa con il cuore in gola; Leila è stata ferita alla spalla e ora non riesce a muoversi, Anastasia la mia guerriera..

"È tutto finito amore mio, ora ti accompagno in ospedale piccola mia per farti visitare", le dico tenendola stretta tra le mie braccia.
"Non ce ne bisogno Christian", ovviamente non le permetterò di rimanere a casa,è solamente un piccolo controllo.

"Buongiorno signorina Steele sono il dottor Evans, ora le farò un prelievo come da prassi la visiterò e se tutto va bene potrà tornare a casa!".

"La ringrazio dottore, non vedo l ora di poter.ritornare a casa", dice Anastasia con un tono sollevato.
"Christian ho avuto molta paura, per fortuna quella donna è stata arrestata ma io sono quasi morta dalla paura, perché pensavo di non rivederti più, sono stata malissimo"..
"Shh piccola mia,ora è tutto finito, nessuno ti farà più del male".

Il dottore rientra nella stanza, con un sorriso sulla faccia, quindi si presuppone che possa tornare a casa.

"Bene signorina Steele, va tutto bene e anche il suo bambino sta bene quindi può tornare a casa".

#ANASTASIA#
"Mi scusi dottore ma,quale bambino? Io non sono incinta,prendo la pillola, deve esserci stato sicuramente qualche sbaglio", sono incredula ma Christian lo è più di me..

L'unica cosa che riesco a fare è piangere, ho paura, perché ora? Perché adesso a noi? Un bambino ora non è una cosa che volevano, ma di certo non lo mando indietro, è nostro figlio!.

"Anastasia sono incredulo, non posso..quindi.,dio mio Anastasia, è successo la prima volta che siamo stati insieme allora!".

Piango e ancora piango, non riesco a rispondere a Christian; la mia unica consolazione ora è un suo abbraccio.

MI BASTI SOLTANTO TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora