"Questa città sarebbe stata la tua morte, ma io la renderò la tua casa. Ed ogni anima che vuole farti del male, verrà abbattuta. Questo è vero, tanto quanto il mio sangue che scorre nelle mie vene."
-Klaus Mikealson.
Dopo quello che era successo, Caroline aveva un disperato bisogno di bere. Quindi andò da Camille e chiese un bicchiere di vodka.
"Brutta giornata?" le chiese la barista.
Caroline bevve un sorso. "Ti sei mai sentita come se nessuno a questo mondo ti amasse? In senso, amore amore, non amore fraterno o di un'amica."
Camille fece uno strano sorriso. "I primi che ci amano, siamo noi stessi. Senza quello, non andremo da nessuna parte. Non credi?"
L'altra annuì. "Che belle parole." commentò.
"Studio per diventare psicologa." rise Camille. "Se posso sapere, di che amore stiamo parlando?" domandò.
"Di un losco individuo biondo con la carnagione di un vero e proprio vichingo." rispose Caroline, vuotando il bicchiere.
"Oh, intendi Klaus? Si, in effetti sa il fatto suo."
"Lo conosci?"
"Si, ogni tanto viene qui a bere e ci facciamo lunghe chiacchierate sul bene e sul male." spiegò ella.
Poi Caroline si sentì afferrare il braccio, era Klaus con sguardo arrabbiato. "Bene, basta così." disse, prima di portarla fuori.
Caroline cercò di dimenarsi, non aveva il diritto di portarla via contro il suo volere.
"Lasciami! Ma che cosa vuoi da me?!" esclamò, guardandolo negli occhi. Quindi decise di dirgli tutto quello che pensava. "Perché mi hai portato qui? Volevi che guardassi il mostro che sei? Volevi degli spettatori?"
"Tu sei voluta venire con me, quindi rivolgo a te questa domanda." disse Klaus, più che tranquillo, ma si vedeva che dal suo sguardo bruciava dentro.
"Volevo sapere perché il mio cuore mi porta di te, che cosa significassero quei baci e quello che è successo nella foresta." spiegò Caroline, per l'ennesima volta.
Parlare con Klaus è come parlare con un muro, peggio che con Elena, pensò.
"Cosa vuoi che ti dica? Che avevi ragione? Vuoi sentirti dire questo? Va bene!" esclamò Klaus, aprendo le braccia in segno di resa. "Sono innamorato di te." sussurrò poi, guardandola negli occhi.
Il cuore di Caroline si fermò più di quanto non lo fosse già, sentì un lungo brivido di felicità lungo tutto il corpo e alla fine sorrise. Si avvicinò e baciò Klaus sulle labbra con passione, mentre lui ricambiava con altrettanto piacere.
Finalmente Caroline aveva ottenuto ciò che voleva, o almeno, in parte.
La vampira si risvegliò la mattina dopo dentro il letto in cui dormiva di solito. Era nuda e si ricordava esattamente tutto quello che era successo quella notte: lei lo definiva amore, ma per Klaus era sesso selvaggio.
Lui non c'era, ma questo non importava.
Sorrise e si alzò, rimettendosi gli slip e una camicia dell'Ibrido. Uscendo dalla camera, Caroline poté vedere Klaus nella sala da ballo, con addosso solo i jeans che dipingeva.
Caroline non sarebbe mai immaginata che ad uno come Klaus piacesse disegnare: dipinti bui, ma che rappresentavano paesaggi e avevano la sua bellezza.
"E' bellissimo." commentò lei, avvicinandosi.
Il pennello in mano a Klaus disegnava una villa che dava su un giardino rigoglioso.
"Dipingere mi aiuta a non pensare." le disse, dandole un bacio a stampo mentre prendeva altro colore dalla tavolozza.
Quel gesto stupì Caroline e la fece sorridere: era come se fossero marito e moglie e lei si fosse appena alzata per la colazione.
Solo che con Klaus, era un sogno che sarebbe rimasto tale.
Improvvisamente, Hayley fece la sua entrata brusca nella stanza.
Caroline si coprì. "Ma non si bussa?!"
"Niente che io non abbia già visto." commentò la lupa. "Abbiamo un problema." disse a Klaus.
"Che tipo di problema?" domandò Klaus, mentre si metteva la maglietta e Caroline i vestiti mancanti.
Hayley si spostò i capelli, mostrando il segno di una puntura. "E' comparso stanotte e Sofie Deveraux è sparita."
Con l'intento di convincere Davina a spezzare l'incantesimo che univa Hayley e Sofie, Klaus disse a Caroline di cercare di convincere la strega.
Entrando nella chiesa, la vampira incontrò Marcel che faceva da bodyguard. Caroline non aveva intenzione di combattere, così si concentrò sulle parole.
"Senti, io non ero completamente d'accordo su quello che ha fatto Klaus ieri sera." gli disse.
"Eppure gli stai a fianco." commentò Marcel.
"So che c'è nel buono in lui e lo sai anche tu: so della tua storia e di come ti ha salvato secoli fa." continuò Caroline.
Marcel incrociò le braccia, mostrando i muscoli sotto la maglia aderente. Infine, la fece entrare.
Anche Davina non sembrava spaventata da Caroline, dopotutto l'aveva aiutata con Tim.
Le due si salutarono con un ciao e un debole sorriso.
"Klaus ha bisogno del tuo aiuto per salvare sua figlia." le disse Caroline.
"Dopo quello che ha fatto a Tim? Non ci pensò proprio."
"Io ho salvato Tim, quindi devi un favore a me. Io ho bisogno di te per salvare quella bambina." continuò la vampira.
Davina quindi sospirò e fu costretta ad accettare. "Che cosa devo fare?"
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Always and Forever. (Prima storia.)
FanfictionCara Elena, ne abbiamo passate tante insieme e abbiamo persino superato la morte. Sei la mia migliore amica e per questo ti sto scrivendo che vado via da Mystic Falls. Nonostante avessi pianificato il mio futuro nei minimi dettagli, qualcosa mi spin...