Verifica di storia. Hai studiato duramente, speri che andrà bene. Il compito ti sembra facile, rispondi velocemente ad ogni quesito, ti senti quasi potente, fiera di te stessa. Sei nell'angolo vicino alla finestra, ti manca una domanda e mezz'ora a disposizione. Conosci perfettamente la risposta, sai anche come esporla in modo che ti valga un mezzo punto in più. Poi, la voce del prof: "Oh, ragazzi, una brutta notizia, è morto David Bowie" dice, quasi con noncuranza. All'inizio non recepisci la notizia, non riesci proprio a metabolizzarla. Ti convinci che non è frutto della tua immaginazione quando senti il bisbiglio dei tuo compagni, che si chiedono l'identità di quell'uomo. "Ma chi cazzo è?" "Eh?"chiedono, storcendo la bocca. Speri di aver sentito male, così ti volti, terrorizzata. Incontri lo sguardo solidale del prof, cosciente del fatto che tu sei l'unica in grado di capire i suoi riferimenti. "Eh?" sussurri, con la voce più acuta del normale. Ti sei unita al coro di domande. Sai che per gli altri è un modo esattamente come un altro per perdere tempo, per ritardare l'idea di mettere la tesa nella verifica. David è morto. Se n'è andato, dopo un anno di combattimenti. Te lo ricordi, con quegli occhi asimmetrici ed ipnotici, l'espressione di sfida, il fulmine a metà del viso. Ti ricordi i capelli arancio fuoco, la sua voce. Cerchi di cantare una sua canzone tra te e te, ma ti accorgi che c'è solo il vuoto. I tuoi sensi si attutiscono, il vociare dei venti ragazzi accanto a te diventa un confusissimo rumore di sottofondo, come quello di un televisore rotto. La realtà viene distorta, non riesci a recepire tutto quello che ti circonda. Poi percepisci una stretta salda alla spalla, è il prof, ha capito che non ci sei abituata. Per lui tutto è più quotidiano, normale. Ha assistito alla morte di Kurt Cobain, a quella di Jim Morrison, a quella di Freddie Mercury, alla sciolta dei Guns n Roses... non vuoi continuare a pensarci. Vedi gli sguardi dei tuoi compagni, sai che per loro sei la solita psicotica che ascolta gente nata settant'anni prima. Scarabocchi le prime cose che ti vengono in mente su quelle cinque righe e consegni il foglio. Non vuoi nemmeno pensarci. Cerchi di svuotare la mente e ti addormenti.
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The Man Who Sold The World Is Gone
Short StoryPiccolo omaggio, incomparabile a tutto quello che ha fatto quell'uomo.