Quando mi svegliai, diluviava. La pioggia batteva con forza sul tetto, e i tuoni mi echeggiavano fin nelle ossa.
Tra un lampo e l'altro, constatai che in casa era saltata la corrente.
Mi sedetti, sbadigliando e avvolgendo le coperte intorno alle spalle. Presi il telefono dal comodino a fianco al letto, staccando il caricabatterie, e controllai l'ora.
Le 00:00.
Com'era possibile? Ero andata a dormire alle 23:25.
Avevo dormito solo 35 minuti?
No, impossibile. Ricordavo benissimo quella notte così travagliata, tra incubi e grovigli inimmaginabili con le coperte. Impossibile fosse passata poco più di mezz'ora.
Doveva essersi danneggiato l'orologio del telefono. Doveva essersi sovraccaricato durante la notte, a causa del temporale.
Eppure, a parte quello, il funzionamento del telefono era impeccabile.
Chiamatela sfortuna o chiamatelo tempismo, ma proprio quando pensavo questo, il cellulare si spense.
-Oh, andiamo!- sbottai, alzandomi in piedi.
La corrente era saltata e di conseguenza l'acqua calda non andava, ero sola in casa e, in più, il telefono non dava segni di vita.
Wow, una situazione da creepypasta.
Ma nessun Jeff The Killer comparve alla mia finestra, quindi mi decisi a fare qualcosa.
Mi diressi lungo il corridoio verso il salotto, un percorso che ormai conoscevo a memoria. I miei passi emettevano scricchiolii, sentivo strani rumori provenire da ogni luogo. Ma ormai non ci facevo più caso, dato che il palazzo dove abitavo era sempre molto caotico.
L'unica cosa inquietante, alla fine, era l'ora.
Impossibile fosse solo mezzanotte.
Impossibile.
Presi una torcia dal mobile accanto alla porta d'ingresso.
Faceva freddo, molto. Il mio respiro si condensava, e le mie mani facevano fatica a muoversi.
Stavo accendendo la torcia, quando un rumore mi fece sussultare.
Il tipico rumore di una porta che si apriva.
Puntai il fascio di luce ovunque, fino a notare la porta-finestra aperta. Aveva sbattuto contro il muro, e adesso una figura si stagliava sulla soglia.
Beh, considerato che vivevo al quarto piano, la cosa mi inquietò non poco.-Ciao- esordì una voce femminile.
Le puntai la torcia in faccia, e vidi una ragazza della mia età coprirsi il volto con le mani.-OH SANTISSIMO DIO BANANA, E TU CHI SARESTI?!- urlai, spaventata da quella comparsa.
-Quella torcia è fastidiosa. Potresti puntarla almeno.. Che ne so, sul mio braccio?-
-...Dimmi chi sei o mi metto ad urlare.-
-Senti, non sono una ladra né una pazza maniaca. Non voglio farti del male... A meno che tu non ti metta ad urlare. Allora qualcosina nei miei buoni propositi cambierebbe...- disse, ridacchiando.
La stavo fissando da troppo tempo.
Era molto bella: aveva i capelli neri, con delle ciocche tinte di verde. Gli occhi erano grandi e verdi scuri, privi di una qualsiasi luce. Aveva un piercing al labbro e delle sottili cicatrici sui dorsi delle mani. Vestiva totalmente di nero.
La tipica "ragazzaccia", insomma.-Quindi? Rispondi alla mia domanda o devo chiamare la polizia?-
-Oh, beh. Ti facevo più socievole. Comunque il mio nome è Xena.-
-E cosa vorresti da me, Xena?- mi avvicinai alla ragazza.
Okay, forse non era una mossa saggia, ma... Diciamo che il buon senso mi aveva abbandonato, quella notte.-Voglio che tu venga con me. A quanto pare, sei tu la predestinata.- esclamò, scocciata, come se stessimo solo perdendo tempo.
-Dimmi che è il primo d'Aprile e me lo sono scordata.-
-Mh?-
-Andiamo! Non so chi tu sia, sei spuntata sul mio balcone di notte e dovrei seguirti? Di che droghe ti fai, esattamente?-
La ragazza fece un verso di scherno, per poi guardarmi dall'alto in basso.
-Ascoltami bene, Victoria.- sgranai gli occhi, ma mi ignorò. Come faceva a sapere il mio nome? -Non è facile, né piacevole, neanche per me.-
-Beh, non vedo cosa ci sia di...-
-Lasciami finire di parlare!- ordinò Xena, quasi urlando. Tacqui, e la ragazza iniziò a parlare. -Che ora è?- domanda insolita, in quelle circostanze.
-Non lo so, prima avevo visto che era mezzanotte, ma...-
-Dove l'hai visto?-
-Sul telefono. Poi si è spento, e...-
-Qualche altro apparecchio ha smesso di funzionare?-
-Ma tu, esattamente, sei venuta qui per stimare i danni del temporale, o..?-
-Ma no, imbecille! Sono qui su ordine di Evan. Ma cavoli, sei un'impresa impossibile.-
-Ti spiacerebbe spiegarmi?!-
-Dopo! Vestiti e ce ne andiamo.-
-Non vengo da nessuna parte, con te.-
La ragazza si avvicinò pericolosamente al mio viso, con un'espressione minacciosa.-Hai una scelta da compiere. O mi segui, o mi segui. Quale delle due scegli?- ridacchiava, e gli occhi iniziavano a illuminarsi.
-E va bene! Ma è buio, e non c'è l'acqua calda. Come pensi che...-
-Hai una torcia, pivella. Usala e adattati.- la ragazza si buttò sul divano, scomparendo dal mio campo visivo.
Sospirai, non avevo scelta.
Mi diressi in bagno, puntando la torcia contro il soffitto.Stupendo, stavo per essere quasi rapita da una scalatrice di balconi professionale. Non desideravo altro, dalla vita.
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Midnight: Death is coming. _Sospesa._
FantasyLa mia vita venne stravolta, quella notte. Ero una ragazza, proprio come te... Proprio come voi. Dovete prepararvi! Dovete sapere! Ascoltate, tacete! Ignorate il resto, questo è molto più importante. Presto anche le vostre vite verranno distrutte...