Mirror

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La superficie dello specchio è liscia a dura, ma fredda al tatto. Ci passi sopra un dito e asservi ottentamente il segno che hai lasciato.

Concentrati sui tuoi occhi,
fratello mio.
Concentrati sui miei occhi.
Perché eviti il mio sguardo?

Finalmente lo incontri. Ti perdi nella profondità dei tuoi occhi color nocciola. No, no, no. Non soffermarti così a lungo, distogli immediatamente il tuo sguardo, o cadrai di nuovo nel baratro.

Mi puoi vedere? George, puoi?

Sì, che lo vedi. Avanti, ammettilo. No, non scuotere la testa, non trattenere le lacrime. In fondo, sono passati tanti anni. Sì, so che le cicatrici così profonde non ri rimarginano, lo so meglio di te. Ma perché fai così?

Io sono qui, George.
Sono dietro di te, sono davanti a te.
Non mi vedi nel riflesso?
Non vedi le mie lentiggini, i miei capelli rossi e il mio naso sottile?

Basta autocommiserarti, George, sei un adulto─ dici.

Sciocchezze.

Sei adulto, è vero. Sei sposato, hai due figli e una famiglia. Ma non hai lui. Osservi i tuoi tratti, osservi i suoi tratti, osservi i tuoi occhi pieni di dolore, che ti tirano avanti e indietro. Avanti e indietro, come un mare in tempesta.

Non sono i tuoi occhi, George.
Non sono lo tempesta.
Sono io.

Non crederti stupido: è del tutto legittimo piangere. Però smettila. Smetti di credere che vada tutto bene, perché non è così. Smettila si cercare inutilmente di dire che la tua vita è perfetta, che non hai bisogno di nient'altro.

Perchè ti stai graffiando il viso,
Georgie?

Perchè lo stai facendo? Vuoi, ricoprendo la tua faccia di sangue, sfigurando il tuo volto, cercare di non rivederlo in te? Smettila immediatamente. Ecco, bravo, per favore non fare più cavolate del genere. Niente va bene, e lo sai.

Perché, Georgie, perchè?

Perchè non ce la faccio─. Non è una risposta, George. ─Ti rivedo in ogni fottuto specchio, e mi rendo conto di vivere con un peso opprimente sulle spalle, come se avessi il tuo cadavere sulle mie spalle, e dovessi trasportarlo per un viaggio. Non potrò mai più essere felice.─

Tu non devi portarmi,
io cammino vicino a te, non sopra di te. È solo la sensazione che ti faccio, fratello. Non sai quanto è difficile.

Sí, che lo so─. George, basta. ─E so che non te ne andrai mai. Ma dopotutto, io non voglio che tu te ne vada.─

E io non voglio andarmene, Georgie.

Un sorriso sghembo si allarga sul tuo volto. Eccolo: George Weasley. Finalmente ti riconosco, amico mio. Cominci a ridere, senza nessun motivo. Ed è come se il tuo riflesso fosse Fred. Fred sta ridendo con te per una tua battuta, per uno scherzo eccellente. Fred è con te. Fred è lì. Fred è vivo.

Sì, ci sono, fratello.

Perchè hai smesso di ridere? ─Fred è morto─. Sospiri, e ti asciughi una lacrima solitaria che solca il tuo viso e stringi le mani in un pugno.

Che stai facendo?

No, ti sei fermato appena in tempo. Non sei riuscito a rompere lo specchio, e non riesci a farlo perchè è come se rompessi, spezzassi, dimenticassi, lui.

Non puoi semplicemente farlo, non è che non vuoi.

Non puoi.

No, non sei pazzo a sentire le nostre voci nella tua testa. Sei solo stanco, arrabbiato e affranto. Rivedi il corpo freddo e senza vita del tuo gemello e non puoi fare a meno di pensare che tu non dovresti essere vivo.

Stai blaterando inutilmente, Georgie.

Stai pensando che non riuscirai ad essere più felice senza la tua perfetta metà. E da una parte non posso fare a meno di darti ragione. Non voglio abbatterti, amico, lo sai, sto solo dicendo la verità: è il mio lavoro.

Ma dall'altra, ti sbagli di grosso. Tu puoi essere ancora felice, se solo decidi di esserlo. Se solo decidi di convivere con il dolore, e non di scacciarlo via e ignorarlo. Di acettarlo.

È estremamente difficile, ne sono consapevole. Vivere con una morsa nel petto. Che vuoi che ne sappia io, uno spirito? Eppure, so.

Non puoi combattere lo spirito di tuo fratello, non puoi semplicemente mandarlo via dalla tua mente. Ti ritroverà, sempre. Perché non ti abbandonerà mai, qualunque cosa succeda. Come il sole che ogni mattina sorge sulla Terra, dopo che la Luna ha compiuto il suo dovere.

Okay, forse è un po' azzardato paragonarlo al Sole, ma non sono molto brava in queste cose.

Ecco, senti. Ti sta parlando di nuovo.

Riesci a sentirmi, Georgie? Puoi, vero? No, non tapparle le orecchie, io sono dentro te.
Ascoltami fratello, per favore.
Io sono qui, sono qui.
Sono qui, dietro, davanti, vicino e dentro di te. Se chiudi gli occhi, mi vedi, e se ti metti davanti a uno specchio, io ci sono comunque. Ed è questo l'importante. Io ti accompagno. Perché sei mio fratello e ti voglio bene.
Sono morto, tu sei vivo. Tu vivi, e io no. Ma questo non servirà a separarci.
Siamo una cosa sola.

Lo so─. Sospiri, e incredibilmente riesci a sorridere. Incredibilmente riesci capire che nonostante siate lontani, allo stesso tempo non lo siete.

Una cosa debole come la morte, non riuscirà a spezzare ciò che siete.

L'ultimo nemico che sarà sconfitto, è la morte.

Sempre.














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Buongiorno cari!
Ho avuto un'ispirazione ieri così mi sono messa a scrivere :3
Adesso vi spiego: il narratore l'ho immaginato come una sottospecie si spirito che parla a George, contemporaneamente con Fred, mentre lui rivede tutto il dolore che cerca di placare, mentre si guarda allo specchio.

Spero che sia venuto fuori dacente c:

Lasciate un commento e un voto, se vi è piaciuto questo breve one-shot, grazie! ♡

Ogni specchio è lo Specchio delle Brame.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora