Lost my verginity

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Gli raccontai, con cautela quello che era successo, torturandomi le mani e impappinandomi. Lui ascoltò apparentemente calmo ma stringeva i pugni. Appena finì di parlare si infuriò come un animale. Mi spinse via e cominciò a passeggiare per lo studio facendo avanti e indietro, respirando profondamente. Poi improvvisamente tirò un pugno al muro, mi abbracciai e scoppiai in lacrime.

<<Non ti arrabbiare>> lo pregai.

Sembrò riprendersi e si inginocchiò davanti a me. <<Non piangere, piccola. Non è colpa tua, sistemerò al più presto le cose, non temere.>>

Annuì. <<Posso rimanere a dormire? Lui abita vicino a me e ho paura...>>

<<Ma certo, volevo già chiedertelo prima, oggi verranno i miei amici, andremo a cena fuori insieme vorrei fartelo conoscere.>>
<<Va bene.>> Abbozzai un sorriso. Ci baciammo nuovamente e potei godermi il calore delle sue labbra morbide.

Harry fece partire la macchina, Isa mi presto un vestito nero attillato sul busto è sbadato fino al ginocchio, tacchi e una collana di brillanti. Doveva essere più  corto, ma non ero alta. Lo aspettai all'ingresso del locale mentre, andava a parcheggiare. Sentii la mia pochette vibrare e presi il telefono.
<<Pronto?>>
<<Lily...>> sussurrò con la voce distorta dalla rabbia.
<<James?>>
<<Stai bene con quel vestito>> mugugnò.
Mi guardai intorno allarmata.
<<Sai che mi hanno espulso dalla scuola? Sono stato chiamato oggi pomeriggio. E la prossima volta che mi avvicinerò a te finirò in prigione.>>
Non dissi niente, continuai a cercarlo con lo sguardo.
<<E quindi lo hai detto al tuo ragazzo.>> Ridacchiò. <<Non servirà a fermarmi, prima o poi finirai tra le mie braccia.>>
Harry arrivò. <<Con chi stai parlando?>>
Sentivo James ridere al telefono. <<Ma come è geloso.>>
Misi giù all'istante. <<Erano solo i miei genitori volevano sapere se rimanevo a casa tua, tutto qui.>>
<<Sì, va bene.>> Mi cinse la vita ed entrammo. Il locale aveva le luci soffuse e romantiche, lussuosamente arredato, ma allo stesso tempo, un ambiente adotto ai giovani. Raggiungemmo gli altri suoi amici al tavolo, prima di sederci mi presentò. <<Zyan, Nyall e Liam>> disse indicandoli. <<Lei è Lily la mia ragazza. Strinsi le mani ad ognuno di loro e quando arrivai a Zayn mi baciò il dorso della mano. Non riuscì a trattenere un sorriso. Harry lo fulminò con lo sguardo scherzosamente. Finalmente ci sedemmo al tavolo a semicerchio ero tra Harry e Zayn. Ordinammo da bere, Harry prese per me un the e mi sussurrò all'orecchio. <<Non berrai stasera.>>
<<Perché?>>
<<Lo scoprirai.>>
Cominciammo a bere aspettando la cena. Liam prese il telefono e lesse preoccupato, lo fece vedere a Nyall che imitò la sua espressione.
<<Dobbiamo parlarti Harry.>>
Li guardai allibita senza capire. Lui si alzò. <<Torno subito, piccola.>> Poi si rivolse a Zayn. <<Tienila d'occhio.>> Si allontanarono.
Misi il broncio.
<<Cosa c'è?>> mi chiese sospirando.
<<Mi nasconde sempre tante cose e questo non mi va giù. Tu lo sai perché se ne sono andati?>><<Sì.>>

Restai in attesa di altro ma non disse più nulla. Rimasi in silenzio battendo le dita sul tavolo a ritmo di una melodia in testa.

<<Vuoi un drink?>>

<<Harry non vuole che io beva>> bisbigliai timidamente.

<<Puoi dal mio bicchiere, non glielo diremo.>>

Ridacchiai, Zayn sta cercando di farmi sentire a mio agio, e ci sta riuscendo, ero piuttosto imbarazzata, all'inizio. Tornarono come se non fosse successo niente.
Harry mi mise un braccio attorno alle spalle e mi baciò  La guancia.
Chiacchierammo e la cena andò  a meraviglia, nonostante mi tenessi in disparte, cercavano di coinvolgermi.

Quando tornammo a casa intuì, che sarebbe successo qualcosa. Andai nel bagno volevo lavarmi prima di andare a dormire. Entrai nella vasca e m'immersi completamente, prima di aggiungere il sapone e iniziare a lavarmi. Lui si avvicinò lentamente, e mi arrivò alle spalle, quando mi toccò le spalle sussultai.

<<Scusami non volevo spaventarti...>> Era completamente nudo ed entrò nella vasca dietro di me, mi passò le mani sulle spalle per poi scendere sulle braccia. <<Perché non mi hai chiamato?

<<...Non pensavo che volessi farti la...>> Mi morse il collo lentamente, e mi palpò sensualmente il seno. Il mio corpo cominciò a reagire alle sue carezze, i capezzoli s'indurirono e un calore bruciante si concentrò nel mio basso ventre. Mi morsi il labbro, non smetteva di baciarmi le sue mani erano ovunque. Ad un certo punto le sue mani trovarono il mio centro e cominciò a stuzzicarmi. Poggiai la testa sulla sua spalla, e cominciai a gemere sempre più forte, ma non mi fece venire.

Uscimmo dalla vasca e ci asciugammo. Mi prese in braccio e mi portò sul letto, era arrivato il momento, avremmo fatto l'amore. Mi fece stendere guardandomi negli occhi.

<<Harry, ho paura...>> dissi con voce tremante

 <<Ti fidi di me?>>

<<Sì, mi fido di te.>>

Riprese a baciarmi, e mi aprì le gambe. Avevo paura aveva, veramente una grande erezione e sapevo che avrebbe fatto male.

<<Ora rilassati...>>

Tremai parecchio quando me lo disse, ero così nervosa. Continuavo a pensare e a temere di fare qualcosa di sbagliato. Sfregò un paio di volte la punta sulla mia apertura, e poi entrò dentro di me lentamente. Sussultai, era davvero doloroso. Mi aggrappai al suo collo e ai suoi capelli, con gli occhi lucidi. Avevo contratto i muscoli e questo peggiorava le cose. 

<<Rilassati Lily.>> Entrò completamente e mi lasciò abituare. Non era come me lo immaginavo tutto rose e fiori. Pensavo che fosse meno doloroso di così, feci un profondo respiro e cercai di calmarmi. Non importa se era doloroso ero con la persona che amavo ed era quello l'importante. affondai la testa nell'incavo della sua spalla, mentre si muoveva lentamente, dentro e fuori. Cominciai a sentire il piacere che provavo quando mi toccava, aumentava lentamente, accostandosi al dolore, ma non eliminandolo del tutto. Harry cercò di nuovo le mie labbra, la sua lingua calda esplorò la mia bocca in un bacio talmente appassionato da farmi dimenticare il male che sentivo, quasi. Harry aumentò la velocità inaspettatamente e mi ritrovai ad ansimare e gemere contro la sua bocca, stavo per arrivare all'apice in quel strano, ma piacevole miscuglio di sensazioni. 

Raggiungemmo l'orgasmo uno dopo l'altro, e dopo mi coccolò accarezzandomi e abbracciandomi finché non ci addormentammo.





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