Le foglie secche a terra che scricchiolavano ad ogni mio passo erano come un sottofondo per il mio cammino verso la morte; una morte che mi stavo procurando da sola. Mi trovavo ancora in quel bosco maledetto e nulla era cambiato, stessa nebbia fitta, stessa terra umidiccia e stessa confusione nella mia testa. Quanto sarebbe andata avanti questa cosa?
Un boato mi fece sobbalzare dalla sorpresa, facendomi alzare la testa verso il cielo nero e permettendomi di notare appena in tempo un lampo violaceo squarciare quell'oscurità. Subito dopo un altro, e poi un altro ancora. I fulmini si susseguivano e io non potevo fare altro che osservare il loro splendore che si faceva strada in quel nero così profondo che all'inizio era parso così impenetrabile.
Come me, in fondo. Anche io ero oscura come quel cielo, tutti lo guardano perché intimorisce, ma nessuno ci volerebbe mai con un aereo o nessuno si lancerebbe mai con un paracadute attraverso quell'oscurità. Questo finché non era arrivato Brent, il mio fulmine viola con venature blu. Appariva come una luce nel buio, ma quella luce non durava tanto poiché era destinata a scomparire per poi peró, ricomparire di nuovo senza preavviso. E a quel punto il cielo nero diventa più bello da guardare, come se quel fulmine potesse migliorare anche di poco quell'ammasso di tenebre che tutti evitano, ma che esso ha voluto attraversare senza paura.
Lo spettacolo mi incantó così tanto che non badai a dove mettessi i piedi fino a quando non andai a sbattere con la schiena contro un'altra persona. Ero già pronta ad aspettarmi quel vestito bianco e quei capelli nero corvino, quando mi girai e con mio stupore trovai un uomo. Una camicia bianca, dei pantaloni altrettanto bianchi leggermente sporchi di terra, il viso quasi offuscato, ma non troppi purche i lineamenti si vedessero.
Non parlai, lo fissai e basta.
-E qua ci ritroviamo. É quindi questo il posto in cui sono destinato a rimanere per il resto della mia esistenza?-
Silenzio, come sempre non spiccicai parola.
-Forse é proprio questo il mio destino, lo é sempre stato. Vagare nella mente di un'adolescente problematica che ho sempre odiato senza provare a riflettere. E ora mi trovo qua per cosa? Perché la morte ti porta a cambiare, a pensare diversamente, a riflettere sugli sbagli, sulle occasioni perse e su tutto quello che avresti potuto fare e che non hai fatto. Bella merda.-
Continuai a guardarlo in attesa di qualche parola veramente interessante.
-Immagino come tu possa vedermi ora. Fai bene, anche io mi guarderei con quell'espressione sfocata se solo ne avessi la possibilità. Ma come ti ho detto poco fa, la morte cambia le persone quindi rifletti su questo Loraine.-
Finita quella frase, notai dietro di lui un'immagine comparire pian piano e prendere la forma di quella che era ormai una mia persecuzione.
L'uomo aprì la bocca per parlare e lo stesso fece la donna. E proprio nel momento in cui mi sarei aspettata il peggio da quella coppia che tanto mi aveva delusa, il momento in cui mi sarei aspettata di ricevere tutto l'odio che mi meritavo, le loro voci si sovrastarono a vicenda. Una, quella più acida e cattiva, quella che ormai avevo imparato a sopportare nella mia testa, quella più femminile, mi disse "ti odio e devi impararlo". L'altra, quella con meno aspettative e con un tono più calmo ma più roco, mi disse "ti voglio bene e mi dispiace".
Provai a mettere insieme il tutto prima che scomparissero, ma non mi fu possibile dato che un vortice di oscurità mi avvolse e mi strinse a sé, come fosse una parte costante di me.
***
-Siamo entrati in questo circolo vizioso per colpa tua e ora guarda dove ci troviamo! Non hai pensato di dover riflettere un attimo prima di infilarti in questa storia con noi? La tua vita sembra rovinata al momento, tiratene fuori finché sei in tempo!-
Queste le parole che riuscii a recepire nella confusione della mia testa e nel sonno che ancora non avevo recuperato. Era Brent che stava parlando, ma non capivo a chi. Forse ad Effy. In effetti non avevo mai pensato a quanto anche la mia presenza avesse sconvolto la sua vita. Tutto per colpa di quel suono maledettamente dolce della sua chitarra classica, sotto quel salice, dopo quel bacio. Effy era veramente una persona meravigliosa ed ha tutto ció che si potrebbe desiderare da una persona.
Decisi di scendere per calmarli un po' e dirgli di abbassare la voce. Avevo indosso solo una felpa grande di Brent, ma ormai avevo condiviso tanto con quei due, non erano le mie gambe piene di cicatrici che li avrebbero sconvolti, non più almeno.
Persa tra i miei pensieri mi avviai verso le scale guardando in basso e man mano che scendevo mo accorgevo che le voci si facevano sempre più basse fino a scomparire. Sono nel momento in cui si zittirono tutti alzai lo sguardo. E realizzai che forse avrei dovuto coprirmi di più.
Due braccia mi inglobarono in un abbraccio che non riuscii a ricambiare, ma che nemmeno respinsi, rimasi immobile con lo sguardo fisso davanti a me.
-Direi che é abbastanza. Staccati o tutta la buona volontà che ho avuto fin'ora verrà rimpiazzata dalle tue grida di dolore.- E con queste parole piene di odio Brent mi scostó Michael di dosso e io potei vederlo meglio.
Aveva il viso scavato, più del solito, e delle occhiaie abbastanza marcate. Sembrava comunque uno di quei modelli con i capelli scompigliati volutamente e il viso pallido come un velo trasparente.
Lui mi fissava dritto negli occhi, così mi voltai verso Effy, che mi venne incontro con quel suo sguardo comprensivo e mi fece segno di seguirla di sopra.
Non esitai e mi avviai di nuovo verso le scale per poter allontanarmi sempre di più da quel problema. Continuavo a scappare dai miei problemi, non facevo altro, non ho mai fatto altro.
-Ciao anche a te, Loraine.- Disse Michael affranto. Non mi voltai ma, anzi, aumentai il passo fino a raggiungere la camera degli ospiti che era diventata ufficialmente la mia e di Brent, chiudendomi la porta alle spalle e tirando un sospiro che racchiudeva tutto quel peso che mi stavo portando sulle spalle e che mi stava opprimendo. Avrei voluto davvero scrivere su un foglio tutto quello che non andava in quel preciso istante della mia vita, solo per vedere quanti alberi sarebbero dovuti morire per colpa mia.
Effy si sedette sul letto sfatto e io mi misi di fianco a lei. Mi soffermai su di lei e la sua bellezza sfiancante. Aveva dei lineamenti così fini che non ti saresti mai stancato di guardare nemmeno se te l'avessero chiesto. E poi quei capelli, sempre azzurri con una leggera ricrescita quasi invisibile. -Smettila di fissarmi Loraine!- Mi riprese in tono scherzoso, facendo comparire quella fossetta meravigliosa. Sorrisi di rimando, senza rispondere.
-Allora, hai visto chi ha fatto il suo ritorno epocale?-
Annuii, in silenzio.
-Strano che te ne stai così zitta, pensavo avessi qualcosa da chiedermi.-
In effetti non avevo ancora spiccicato parola dal mio risveglio, ma sinceramente non mi interessava sapere niente di Michael.
-Abbiamo già abbastanza casini così, non voglio altri problemi nel carico.-
Risposi secca.
Effy si alzó e si piazzó davanti a me.
-Beh, per una volta é una buona notizia. Michael si é fatto dare dei soldi da suo padre e dice di poter pagare il debito con Edward.- Si fermó porgendomi le mani e sorridendo. Gliele strinsi e mi alzai anche io. Ora eravamo una di fronte all'altra con le mani intrecciate. -Ha anche detto che sta facendo tutto questo per avere il tuo perdono.-
Alzai lo sguardo al cielo.
-Chiedere dei soldi a papino deve essere così stancante.- Dissi sarcastica.
Effy scoppió a ridere e io con lei. Lei era davvero l'unica che riusciva a farmi sorridere, sorridere davvero.
Notai che inizió a giocherellare con le mie mani e sentii una strana sensazione. Non l'avevo mai provata, magari era solo felicità. Peró era come se avessi l'agitazione, la felicità, l'ansia e la tristezza che facevano a pugni dentro di me.
Prima che potessi pensare ancora, qualcosa cancelló tutto e mi paralizzó, letteralmente. Doveva essere accaduto tutto così in fretta che probabilmente nessuna delle due si era resa conto della situazione. Eppure nessuna delle due provó ad andarsene. Nessuna delle due provó a respingere quel bacio voluto da entrambe.
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What's your story?
RomanceLa vita è imprevedibile. Da bambina pensi che tutto possa andare per il meglio e non vedi l'ora di diventare grande per poterti divertire, per uscire con le amiche e fare pazzie con i ragazzi. Ma, come ho detto, la vita è imprevedibile e non sapremo...