Isaac Grossman.
È lui il motivo per il quale sono qui oggi, l' unica causa della mia rovina.
Ero stato creato apposta per essere il suo migliore amico e, in quanto tale, il mio carattere è stato forgiato in base al suo per essere esattamente come lui mi voleva e assecondarlo in tutto. In pratica, è per questo che, una volta cambiato lui, sono cambiato anche io..ma partiamo dall' inizio..
Appena creato ero dentro una scatola, o meglio un carrilon che suonava Pop! Goes the weasel e la prima cosa che vidi furono gli occhi meravigliati e confusi di quel bambino di circa 5/6 anni. Conoscevo già la sua storia, era come se lo conoscessi da tempo in realtà e già sapevo tutto di lui e della mia missione.
Attesi paziente che lui facesse suonare il carrilon e alla fine della canzone uscii fuori in mezzo a una nube colorata e profumata e gridai allegro "Bambini e bambine..ecco a voi il famoso clown: Laughing Jack nella scatola!"
Allora ero tutto colorato e non in bianco e nero come oggi. Avevo lucenti capelli rossi e il mio naso a cono, così come i miei vestiti, risplendevano dei colori dell' arcobaleno.
Rivolsi un ampio e luminoso sorriso al bambino e mi chinai alla sua altezza per potergli parlare meglio.
-Ciao Isaac! Io sono un clown magico e sono qui per giocare sempre con te senza stancarmi mai!
Lui mi guardò confuso, poi riuscì a balbettare: -Q-quindi tu...sei mio amico?
-Amico? Oh Isaac, io sono il tuo migliore amico!
-Forte!
Vidi il suo volto e in particolare i suoi occhi brillare dalla gioia, che però si spense un momento dopo rendendolo di nuovo triste.
-Ehm senti Laughing Jack...io ora devo andare..devo fare le faccende domestiche e non posso giocare o la mia mamma si arrabbierá. Però possiamo giocare dopo!
-Ma certo, Isaac! Vai: io sarò qui ad aspettarti!
E detto questo lui corse via tutto contento.
Alla sera sentii i suoi passi salire le scale, ma non era solo: lo sentii dire: -È vero mamma: è un clown tutto colorato e siamo migliori amici!
E una voce di donna rispondergli duramente: -Mi stai solo facendo perdere tempo..chi vuoi che sia amico di un piccolo mostro inutile come te?
Mi nascosi immediatamente.
Questa infatti è la mia regola principale: mai farsi vedere dai genitori. Ai bambini assicuro sempre che sono "il loro migliore amico assolutamente non immaginario" infatti io sono reale quanto lo sono loro, ma non potrei portare a termine i miei intenti se i loro genitori mi vedessero. Chi crederebbe mai a un bambino che dice di avere come amico un clown che solo lui può vedere? È ovvio che viene immediatamente da pensare che quel bambino si sia fatto un amico immaginario. In realtà tutti possono vedermi, solo che io non voglio e perciò quella volta, come le altre successive, io mi nascosi.La madre si Isaac scrutó senza meraviglia la stanza vuota del figlio e lo picchió dicendogli di non fargli più perdere tempo per sciocchezze come quelle. Isaac si rintanó in un angolino buio e si mise a piangere.
Lentamente mi portai vicino a lui e gli accarezzai delicatamente i capelli parlandogli dolcemente: -Scusami, piccolo..ma io non posso farmi vedere da tua madre o da tuo padre sennò non ci lasceranno più giocare insieme!
Lui si asciugó le lacrime e mi guardó triste. A quel punto frugai nella tasca e tirai fuori una manciata di caramelle di tutti i gusti e gliele porsi: -Vuoi una caramella?
Lui le guardó sorpreso e ne mangiò una e di nuovo i suoi occhi tornarono a brillare: -È buonissima! Non avevo mai mangiato niente di così buono e dolce!