Una volta a casa, mi avviai verso le scale per andare in camera mia, aprii la porta e misi la borsa sopra la mia scrivania.
Qualcosa si mosse fra le mie gambe, abbassai lo sguardo e vidi Zed che mi faceva le fusa.
"Eccolo il mio maschione preferito" dissi accarezzandolo nel punto tra il collo e le orecchie che gli piace molto.
Certo che è diventato più grosso del gatto Garfield del cartone animato.
Lo guardo dritta nei suoi occhioni grigi e involontariamente ripensai a degli occhi blu intensi..
No non va bene, devo togliermelo dalla testa una volta per tutte e scaccio via il pensiero prima che mi si formi.
Tra poco dovrei uscire per andare al lavoro, in un bar snack chiamato Phil's, dove faccio la cameriera prendendo ordini e servendo ai tavoli.
Mi è sempre piaciuto essere responsabile senza continuare a chiedere soldi ai miei, indipendente cavandomela da sola.
Soprattutto perché mi piace molto comprarmi i vestiti e le cose di cui ho bisogno.
Un problema però è che è poco distante dalla scuola e quindi tutti i ragazzi della mia scuola ci vengono più che volentieri.
Quindi anche gente che preferirei non incontrare.
Prendo la mia sacca dove solitamente ci metto solo la mia divisa: una camicetta bianca e una gonna a metà ginocchio mi pettino legando i miei capelli in una coda alta.
Con un' ultima occhiata allo specchio, esco dalla camera.
Mi scontrai con mio padre nel corridoio.
"Ciao tesoro, non pensavo fossi già tornata a casa"mi saluta papà abbracciandomi, appena tornato dal lavoro.
Il suo è quello di fare il manager in un' impresa edilizia. È sempre stato il suo sogno e io sono fiera di lui.
"Ciao papà" lo saluto anch'io con un bacio sulla guancia.
"Stai già andando per il turno serale?" mi chiede esausto per il lavoro, ma con un bel sorriso.
"Si infatti, ma visto che sono ancora in anticipo vado a piedi e poi mi faccio dare uno strappo da Lucy. Comunque tu cerca di riposare non hai un bel colorito. Ti voglio bene!" gli dico abbracciandolo.
"Tranquilla bimba, stai attenta alla strada. Ti voglio bene anch'io !" mi dice dandomi un ultimo bacio sulla fronte per poi dirigersi stancamente nel suo studio.
Povero papà si impegna troppo.
Uscii di casa e mi incamminai al locale mentre il vento fresco autunnale mi scompiglia i capelli.
Ormai il cielo andava ad imbrunirsi e si sono già accesi dei lampioni solitari, si respira l'aria serale che prende posto alla frenesia della giornata regalando tranquillità.
Arrivo al Phil's ed entro dalla porta sul retro riservata al personale.
Mi cambio in fretta e appendo la sacca in uno sgabuzzino."Eccoti finalmente! Pensavo non saresti più arrivata." mi dice Lucy sorridendo, anche lei una cameriera,che a differenza di me che uso i soldi per viziarmi, a lei servono per il college, il suo grande sogno.
È una ragazza carina con i capelli neri molto corti e due occhietti vispi. La sua bassa ed esile statura mi ricorda molto un elfo.
"Ciao Lucy, come stai?" Le chiesi baciandola sulla guancia.
"Insomma, si poteva stare meglio ma ora andiamo sei già arrivata in ritardo. Di là è già pieno di clienti. E poi è da prima che Phil ti sta cercando." mi dice correndo verso la cassa per prendere le eventuali ordinazioni.
Io invece andai a sistemare i bicchieri e i piattini che serviranno per dopo.
La radio è accesa e suona"Same old love"di Selena Gomez.
La adoro.
Cominciai a cantarla muovendomi a ritmo della musica fino a quando non mi sentii osservata.
Alzai lo sguardo e incontrai gli occhi che fino a quel momento mi hanno tormentato.
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OUR STRANGE LOVE
Teen FictionKatherine Edison, Kat per gli amici, è una ragazza di 17 anni come molte altre testarda e tenace. Justin Davis, 18 anni è un ragazzo bellissimo da mozzare il fiato affascinante, sicuro di sé e ha come obiettivo di fare innamorare Kat a qualunque co...