Oggi se n'è andato uno degli attori che più stimavo..
Riposa in pace professor Piton.
#RIPAlanRickmanLEGGETE LO SPAZIO AUTRICE!!
BUONA LETTURA!Tutto in un attimo
Il giorno seguente, Leila si svegliò con un'energia che non aveva mai avuto. Quel giorno ci fu un evento in azienda, organizzato ogni anno dalla capa. In sostanza, si celebrava il giornale, che annualmente vendeva più di diecimila copie. Sarebbe stata alle 18, quindi in azienda avremmo fatto solo mezza mattinata. Leila si incontrò fuori dall'edificio con Bianca, per poi entrare insieme. Gabriele quella volta salutò la rossa poco prima, non voleva incontrare la sua amica dopo quello schiaffone ricevuto il giorno precedente. La mattina aveva ancora un segno rosso, ed era anche leggermente gonfio. Bianca aveva la mano pesante come la sua amica.
"Hai già scelto il vestito per stasera?" Chiese la rossa alla sua collega mentre aspettavano l'ascensore. "Si, farò un figurone, vedrai." le fece l'occhiolino. "Tu invece, cosa ti metterai?" Leila alzò, le spalle. Con la pancia che si ritrovava, era difficile comprare qualsiasi capo d'abbigliamento, persino un vestito per eventi come quelli. Allora con disinvoltura disse: "Cercherò di stringermi nel primo vestito che trovo nell'armadio." Sorrise. "Tranquilla, sarai bellissima lo stesso." Era facile dirlo, nel giro di qualche mese avrebbe dovuto buttare tutto quello che possedeva; ormai era diventata una boa.
Arrivate al loro piano, si sentiva il fermento. Tutti erano emozionati, c'era il solito movimento, quello che accadeva prima di ogni evento. La direttrice, come sempre sbraitava contro gli organizzatori che si occupavano della sala, per lei tutto doveva essere impeccabile. E di certo non Leila non la biasimava. Le ragazze, di solito passavano a fianco a lei per darle il buongiorno, ma in quel momento le uscì un urlo dedicato ad una dipendente della compagnia di organizzatori. Quindi, senza farsi vedere, passarono da un'altra parte e finirono di completare i loro lavori.
Leila era al computer che scriveva delle indicazioni per delle foto, quando, ad un certo punto spuntò Bianca dal nulla. Sobbalzò dalla sedia e portò una mano sul cuore. "Bianca, mi hai fatto prendere un colpo; cosa c'è?" Le chiese con un po' di calma, "Scusami, ma devo parlarti di quello che mi hai detto ieri. Ci ho pensato tutta la notte." Si torturò le mani dall'imbarazzo. "Hai cambiato idea?" Lei capì subito di chi stava parlando la sua amica. La vide annuire, "Senti, lui mi piace tanto. Anzi, mi sono proprio innamorata, e vorrei dirgli tutto stasera." la rossa sorrise, "Brava, se sei innamorata, non aspettare lui. Conoscendolo potrebbe metterci secoli per dirti tutto." Le rispose lei, "Si, non è molto bravo con le parole." Sorrise leggermente Bianca, "Intanto, ti devi scusare per quel segno rosso sulla sua faccia. Certo che sei stata cattiva però." Leila si mise a ridere, "Se l'è meritato, mi ha fatto arrabbiare. Poi non parlare di mano pesante proprio tu, ho visto quello che hai mollato ad Alberto quando gli hai detto che non avresti tenuto il bambino." puntò il dito contro la sua amica, "Quello è acqua passata. Non ci penso più ormai." Alzò le spalle, era tutto vero. Ormai quella parte l'aveva completamente cancellata, era felice. Aveva un fidanzato, e in pochi mesi Leila sarebbe diventata mamma per la prima volta. Era (quasi) tutto perfetto.
"E dopo questo lungo discorso, spero di non avervi annoiati. Godetevi la festa signori, e buona serata." La direttrice fece un discorso significativo. Ci mise il cuore, ricordando persone che hanno fatto parte dell'azienda, che però erano venute a mancare. La folla si disperse, chi andava al buffet e chi andava a unire due persone in amore; esempio Leila e Alberto. Gli raccontò tutto quello che le aveva detto Bianca la mattina e lui non vide l'ora di vedere il suo collega sistemato. Bianca mollò il suo lavoro per andare verso Gabriele e chiamarlo in disparte. Lei si girò verso di Leila, facendole un sorriso felice. A quel punto il telefono della rossa squillò, e quando vide che la stava chiamando un numero sconosciuto attaccò all'istante. "Non rispondi" Alberto era accanto a lei, scosse la testa, "No, non lo conosco questo numero." Continuò così con altre tre telefonate; poi le arrivò un messaggio, sempre dallo stesso numero. Si allontanai un po', approfittò del fatto che Alberto stava chiacchierando con la direttrice e suo marito, nonché direttore del carcere in cui aveva incontrato il suo fidanzato. Non sapeva perché, ma in quel momento le venne l'ansia. Non si sentii per niente bene. Così disse a tutti che sarebbe andata a prendere un po' d'aria fuori. Percorse tutto il tragitto guardandosi le spalle, per assicurarsi che nessuno la stesse seguendo, in particolare Alberto. Non amava quelle situazioni.
Uscì dall'edificio e Leila si pentì di non aver preso il giaccone, faceva un freddo terribile quella sera. Si guardò attorno, tutto taceva. Ma quando vide una persona venire verso di lei si spaventò. Si accese una sigaretta e lei lo maledì mentalmente: stava fumando vicino ad una donna incinta, non aveva nessun rispetto.
Quando poi il ragazzo scrutò bene Leila, parlò: "Tu sei Leila" Le vennero i brividi. Come diavolo faceva a sapere il suo nome? "Che cosa vuoi?" Sputò lei, lui rise con strafottenza. "Non fare la maleducata, ti ho solo fatto una domanda. Si vede che sei la sorella di Tom." Affermò, conosceva suo fratello, scattò subito. "Conosci Thomas?" Leila alzò la voce, attirando l'attenzione di alcuni passanti e facendo avvicinare di più il ragazzo, "Oh, si. Siamo molto amici, amici di sangue." Le si gelò il sangue.
Lui aveva fatto in qualche modo il lavaggio del cervello a suo fratello, lo aveva convinto ad entrare in quella banda di assassini.
Leila era troppo delusa da lui, era convinta che non si sarebbe mai fatto influenzare da qualcuno, o da qualcosa.
Le sue erano soltanto illusioni.La ragazza iniziò ad urlare, tirò tutti gli insulti possibili ed immaginabili al ragazzo, era solo colpa sua.
Poi tutto accadde in un attimo: Leila diede delle spinte al ragazzo, ma quando la sua rabbia aumentò, cercò di spingerlo più forte, ma lui si scansò, lasciando cadere Leila sull'asfalto ghiacciato. Gemette dal dolore, cercò di proteggere la pancia, il suo bambino, ma il dolore aumentò. Sentì le persone chiamare l'ambulanza, qualcuno chiamava carabinieri, polizia. Mentre la ragazza si lamentava dal dolore, vide in lontananza una figura familiare. Thomas la stava guardando, e non fece nulla per aiutare la sorella. Notò la sua pancia, anche perché in quel momento, con indosso quel vestito, era molto evidente. Poi lui ed i suoi 'amici' sparirono, e Leila non li vide più.
Riconobbe poi, una voce chiamare il mio nome. Alberto, la vide lì stesa a terra e corse verso di lei preoccupato. Tenne la mano della sua fidanzata, mentre con l'altra accarezzava il suo pancione. In quella situazione Leila pregò e pregò per il bambino, non l'aveva mai fatto prima, ma in quel caso ne aveva bisogno. "Tranquilla piccola, stanno arrivando." Lo sentiva lontano, sebbene si trovava accanto a lei. E prima di perdere i sensi, Leila si girò verso Alberto e pronunciò il nome di suo fratello, lasciando un'enorme punto interrogativo.
SPAZIO AUTRICE
Helloooo!! Buon giovedì a tutti:)Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!
SCRIVETEMI COSA NE PENSATE
La storia sta per raggiungere le mille visualizzazioni, sono trooppo contentaa!!
Grazie per tutti i voti:)I miei social:
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Tumblr: braveunicornx#RIPAlanRickman
Un bacio e alla prossima!
Roberta.
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LEILA
RomanceLa ragazza dai capelli rossi aveva progettato tutto. Aveva organizzato il suo matrimonio, per poi mandarlo a monte. Aveva iniziato una nuova vita, con il lavoro dei suoi sogni. Aveva tre amici meravigliosi, che non l'avrebbero mai abbandonata. Un...