Tu-tum. Tu-tum. Battiti. Tutto rallenta un attimo prima di salire. Respiro a fatica.
Li sento: sono là fuori.
«Quanti saranno?» butto lì a Jonny, che, al momento, è probabilmente l'unico che potrebbe rispondermi.
«Boh, Phil diceva che saranno un sessantamila» Sorride.
Probabilmente vuole sembrare calmo, ma gli trema la voce. Lo sento. Beato lui che non deve cantare.
Il tecnico mi fa un cenno.
Ora.
Brividi.
Ultimo controllo. Microfono: a posto. Chitarra: a posto. Lacci delle scarpe: a posto. Adrenalina: al massimo.
Bene.
Grido di guerra di gruppo, ci regaliamo un attimo di intimità. Do un'ultima occhiata ai miei compagni.
Will scuote in aria le bacchette e muove a ritmo la testa . Suda come se fosse già sul palco.
Guy si libra già negli alti cieli dei suoi mondi meravigliosi, il che gli fa suonare il basso terribilmente bene.
Jonny mi guarda di rimando, fiducioso.
Intanto la musica fuori attacca. Un boato feroce da far tremare le radici della Terra, ci colpisce direttamente in faccia. Ma non c'è tempo per lo stordimento. Via sulla scaletta, fin su in cima. Fino a raggiungere la luce. Il fragore si fa un'unica voce: «Coooooldplaaaaay».