Lavoro extra

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<<Okay, Jessica. Ora stammi a sentire, devi consegnare tre pizze alla novantaseiesima ed una al Central Park, ovvero la cinquantottesima.>>

<<Ma dico, sei impazzita? Si congelerebbero! Andiamo, sono due luoghi lontanissimi tra loro, e dal nostro locale ancor di più! E perché non hai mandato Jennifer?>>

<<Le hanno sospeso la patente per guida in stato di ebrezza, e limiti di velocità oltre alla norma. Prima parti, prima tornerai.>> Borbottò dandomi le quattro scatole fumanti di pizza. Presi il motorino della pizzaria e sfreccio a tutta velocità sulla Broadway.

La città è illuminata dalle tante luci a neon raffiguanti pubblicità, locali,case e strade. Adoro il vento che si propaga attraverso il casco. Mi da un senso di libertà e spensieratezza. Le auto sfrecciano velocissime, le persone camminano come robot, il tempo scorre regolarmente come una routine giornaliera, con l'eccezione che c'è una pazza scatenata su un motorino stile anni cinquata. Correvo ad una velocità supersoniva, o quasi. Insomma, sembro la Taylor Swift che balla pimpante 'Take it off' con un tutù da reginetta e passi completamente incoerenti e fuori tempo, lasciando spazio alla pazzia più assoluta! Sì, credo che somigli così, una pazza da manicomio in un mondo troppo grigio e perfetto per accettare certe stranezze. Preferisco indossare un costume da Willy il coyote e spacciare droga, piuttosto che indossare gonna, giacca, cappello e tacchi tristemente grigi. Il mio motto è: meglio pazzi che noiosi!

Il rumore scoppiettante del mezzo si fece spazio sulla novantaseiesima, fino ad arrivare all'appartamento scritto sul foglio che Suze mi aveva dato. Parcheggio, consegno, e mi dà anche un paio di dollari di mancia. Ora rimaneva l'altro indirizzo, e speranzosa di ricevere altri soldi extra, sfreccio come una e-mail appena spedita verso il ricevitore. Impiegai solo dieci minuti per arrivarci; suonai il campanello ed aspettai ansiosa. Un ragazzo alto un metro e ottanta, con i capelli neri come la pece ed occhi azzurri come il ghiaccio, mi sorrise cordialmente. Fanculo la mancia, mi basterebbe anche uno sguardo focoso da questo Dio in terra!

<<Pronto!>> Esclamò il ragazzo misterioso sventolando la mano davanti agli occhi rapiti dalla tanta bellezza. Oh, cavoli, sarebbe bastato solo un fiume di bava ed ero da rinchiudere a tutti gli effetti!

<<Eh? Cosa?>> Mi svegliai, rendendomi conto che avevo ancora la pizza tra le mani <<ah!>> Urlai scaraventandogli la pizza addosso.

<<Paul, tutto a posto lì sotto?>> Cosa?! Esiste un altro ragazzo in questa stanza??

<<Sì, Justin, non preoccuparti. La pizza è arrivata!>> Rispose il tizio davanti a me.

<<Ecco la pizza, scusa per... beh, lo sai, no? Dovrebbero essere dieci dollari, ma per l'inconveniente, può averla gratis.>>

<<Ma io voglio pagare.>> Che siano dannate le persone oneste! Lo squillo del suo cellulare mi salvò dall'inconveniente, ed io ne approfittai per svignarmela. Ho fatto bene? Ma chissenefrega! Sono ancora viva, e la mia dignità è al livello uno! Può sembrare poco, ma è sempre meglio di meno uno, no? Incredibile il mio imbarazzo. Spero di non venire mai più da queste parti! Mi sconunico da Central Park, ho deciso.

Arrivai alla pizzeria, iniziando a lavorare. Odio profondo verso il sabato sera e degli uomini pieni di ormoni, che non aspettano altro, se non toccare qualche didietro. Perversione, livello mille! Se solo fossero tutti come BadBoy... A pensarci mi morsi il labbro, e per poco non feci cadere una coca-cola ghiacciata ad una tradicenne dalla coda di cavallo e la minigonna troppo corta per la sua tenera età.

<<E fa più attenzione, sei una sbadata? Stai pensando al principe azzurro?>> mocciosa...

<<E tu al pigiamino delle Winx? O alla nuova barbie nuova di zecca?>> risposi a tono alzando un sopracciglio.

<<Hmp, sono troppo grande per pensare a queste sciocchezze. Scommetto che alla mia età, tu giocavi a fare la grande, ed io già lo sono!>> è lotta persa contro questa versione mini di Jennifer Lopez... tanto vale assecondarla.

<<Certo. Ti aspetta un futuro radioso.>> e pieno di uccelli.

<<Non ho bisogno della tua benedizione. Dammi la coca e sparisci.>> maledetta!

Girai i tacchi per poi sparire nell'office. Come un tricheco, afferrai la prima cosa che capitò di mano per poi divorarla. Quando sono arrabbiata o su di giri, è mia abitudine rimpizzarmi come un tacchino al giorno del ringraziamento. Cassie passò per caso, e mi rimproverò per aver sbranato un panino al kebab che sarebbe stato servito a breve.

<<Se vuoi, te lo vomito.>> dissi con aria divertita. <<per chi era?>>

<<Per una tredicenne che somiglia a Megan Fox.>> o Jennifer Lopez? Sorrisi a trentadue denti. <<nessun problema. Ci penserò io!>> esclamai con ottimismo. Chi di spada ferisce...

Cucinai il piatto quasi velocemente, con un piccolo ingrediente speciale... Mi rovinerò la reputazione, sembrerò una povera immatura... Ma ehi! Dovrò pur salvare il mio orgoglio! Con passo deciso, posai adeguatamente il piatto sul tavolo della ragazza e, come ciliegina sulla torta, feci un occhiolino al ragazzino accanto.

<<Buon appetito.>> sorrisi e, prima che potesse dire qualcosa, me ne andai.

<<Ehi!>> mi girai di scatto. <<questo non è il mio. Avevo ordinato una marinara. Questo dovevi darlo alla mia amica, accanto a me.>> con un sorrisetto.

<<Che nervi! Maledetta!! Arg!>>

<<Jessie, che succede?>> piombò Suze in cucina.

<<Posso andare a casa? Please...>> La pregai supplichevole in ginocchio.

<<Beh... okay. Hai lavorato sodo!>> esclamò sorridente.

Se solo sapesse cos'ho cambinato... presi la mia borsa e corsi subito dalla porta sul retro. C'era qualcuno lì. Un tizio... con una sigaretta. O qualcosa di forte. Ignorai quella persona e mi avviai verso casa. Esausta, sprofondai sul letto, aprendo Tumblr. Lessi subito i tre messaggi di BadBoy. Che carino... Mi pensa!

BadBoy: ehi, JessieLove... volevo dirti che mi dispiace per oggi. Sono stato troppo avventato.

BadBoy: ho scoperto che lavori al Pizza Girl, e scommetto che eri sexy da morire. Per poco, non facevi venire un infarto a mio fratello! Avrei voluto esserci io e spogliarti.

BadBoy: appena torni, se vuoi inviami un messaggio qui. A presto!

Quindi...ricapitolando...hm...resoconto mentale, esame, scoperta...shoc! QUELLO ERA SUO FRATELLO?! Vive a Central Park? E... e... Ho fatto una figura di merda! Ah! Che schifo di giornata!! Cosa fare? Gli invio un messaggio?

Tremante, iniziai a schiacciare i pulsanti sulla tastiera a velocità turbo. Lo lessi e rilessi per cinque o sei volte, ed indecisa, premetti invio.

JessieLove: grazie BadBoy per il complimento. Sì, lavoro al pizza girl e...mi dispiace per essermi comportata così. Ero... ehm, paralizzata, forse. Contattami quando vuoi. Io sono qui.

BadBoy: dimmi, che hai combinato oggi? Io se devo essere sincero... mi sono toccato pensando a te. Vorrei rivederti, Jess...

Jess... È la prima volta che mi chiamano così. La salivazione è azzerata, e vorrei tanto... farlo anch'io.
Cosa faccio, adesso? Ho deciso. Mi farò vedere! Con esitazione, premetti sul tasto della videochat e, eccolo lì. In tutto il suo splendore. Ah! Che ben di Dio!

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