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-Ahhhh!!!-

Urlo fino ad esaurire tutto il fiato che ho in gola.

Sono terrorizzata dall'altezza e da qualche anno continuo a sognare di precipitare nel vuoto, inghiottita dalle tenebre.

E proprio ora il mio incubo più buio si sta avverando.

Precipito per quelle che a me sembrano ore, poi finalmente vedo una luce in lontananza e mi riempio di speranza, dopotutto magari potrei anche atterrare su qualcosa di morbido e sopravvivere.

Chiaramente oggi la fortuna non è dalla mia parte, sbatto la testa contro qualcosa di duro e mi si annebbia la vista, mi domando cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo ma poi non riesco neanche più a pensare perché vedo tutto nero e il mio cervello è come intrappolato in una ragnatela invisibile.

Piano piano apro gli occhi, sono svenuta, ecco cos'è successo, sono soltanto svenuta.

Non sono ancora morta per fortuna ma non so dove mi trovo.

Mi guardo intorno e vedo che sono in un'ampia stanza circolare, da un lato c'è una porta di legno scuro e massiccio e opposta ad essa c'è una piccola finestra rotonda con una tendina di raso rosso.

Nella stanza c'è anche una scrivania di legno antico e appoggiata una sedia con l'impagliatura sfondata dall'usura e dal tempo; il mio sguardo si posa poi sulla parete di sinistra che è occupata da una grandissima libreria con milioni di libri impolverati, sembra che nessuno li spolveri più da anni.

L'ultima cosa che noto è una poltrona, ingiallita dagli anni, dietro di me e seduta composta c'é una ragazza carina che mi fissa a bocca aperta.

È minuta, in quella poltrona troppo grande per lei, ha i capelli biondo cenere e gli occhi marroni, e indossa un vestito grigio con un grembiule bianco sul davanti.

Non so chi sia quella ragazza ma decido di non farle vedere quanto io sia spaventata, mai far vedere all'arvversiario le proprie debolezze e paure.

Comunque, per fortuna, comincia a parlare rompendo quel lungo silenzio imbarazzante e teso che si era creato.

-Non ti preoccupare, non ti voglio fare del male, sono Emily Bars, una delle domestiche della regina Clara, tu chi sei?-

Sono un po' titubante riguardo a dirle il mio vero nome, vorrei dirle che il mio nome è Charlotte Collins, ma invece decido di dirle la verità, non so perchè ma sento che nel profondo mi fido di questa sconosciuta.

-Mi chiamo Kris Weder, chi è la regina Clara? Dove sono? Adesso non c'è mica la Repubblica?...-

Di solito sono una ragazza timida ma in questo momento le domande mi escono a fiotti dalla bocca e non riesco a fermarmi, dopo esseremi sfogata, Emily comincia a spiegare con pazienza.

-Allora, non so cosa sia la Repubblica ma posso sempre rispondere con piacere alla altre domande.

Sei, non so come, arrivata a Elder, il regno di Elder è stato fondato dalla regina Hanna in persona.

La regina Hanna è la più famosa delle regine perchè ha portato la pace fra il popolo dell'ombra e quello della luce, è vissuta duecento anni fa ma ancora oggi la si ricorda, in particolar modo nel giorno della festa di Primavera, che avviene il giorno Uno di ogni anno, cioè il giorno di nascita della Regina.

La si festeggia però anche nel giorno trecentododici, ovvero il giorno in cui è nata la sua bellissima figlia, devi sapere che quella povera bambina era ricercata dagli Oscuri perchè citata in una potente profezia e quindi la madre è stata costretta ad abbandonarla in uno specchio, nella speranza che qualche buona anima di un altro mondo la accudisse con tanto amore come avrebbe voluto fare lei, ma da allora non se n'è più saputo nulla.

La regina Clara invece è la regina attuale, non è una reale di nascita come si potrebbe pensare dai suoi modi educati, è in realtà la figlia di un panettiere, il principe si è innamorato di lei e si sono sposati.

Adesso hanno tre figli, due femmine e una maschietto che è la gioia del Re; la più grande ormai ha l'età giusta per trovar marito, la più piccola ha quattro anni e il maschio ne ha otto.

Comunque la regina Clara è buona e simpatica con tutti a differenza della figlia maggiore, pensa che mi da sempre delle vacanza più lunghe del necessario e l'anno scorso mi ha anche permesso di andare a trovare la mia famiglia nella Contea del Sud!

Lo so che non ti interessa per niente ma io te lo dico...-

Per tutto il racconto sono rimasta in silenzio ad ascoltare la descrizione di questo nuovo mondo, e solo ora che ha finito di parlare realizzo che non sono più sulla Terra, ed esclamo:

-Ma quindi io sono arrivata in un nuovo mondo! Emily devi sapere che io arrivo dalla Terra, un pianeta molto... come dire... diverso da questo!

Da noi non ci sono più i Re e le Regine ma c'è la Repubblica, ora non sto a spiegarti cos'è perché è molto complicato, ma non parliamo di questo.

Da quello che mi ricordo, ieri sono caduta all'interno di un grande specchio e sono riuscita a prendere questo- tiro fuori dalla tasca della felpa un grande rubino rosso e Emily mi guarda a bocca aperta- non so cosa sia ma l'ho preso, è come se ne fossi stata attratta, l'ho usato come chiave per aprire lo specchio.-

Emily mi sta ancora fissando, la guardo e le dico in tono scocciato:

-Senti, o mi aiuti o non mi aiuti, di certo se mi fissi ancora un po' comincio a sclerare, mi guardi come se fossi Madonna!-

-Non so chi sia questa Madonna, ma tu non puoi capire... tu arrivi da un mondo diverso dal mio e ci sei arrivata tramite l'intraporta!

Ce n'è una in ogni mondo e li collega tutti, però per poter cambiare mondo devi usare una chiave e pare proprio che tu l'abbia trovata!-

Sono molto confusa e stanza, forse per aver scoperto di essere finita in un altro mondo, forse per avere saputo l'esistenza di migliaia di altri mondi, che avendo la chiave posso esplorare a mio piacimento.

Comunque i miei occhi si stanno chiudendo piano piano come si erano aperti poche ore fa, prima che tutta la mia vita si capovolgesse da così a così, e il velo di stanchezza che cala su di me si sta infittendo sempre di più.

Con piacere vedo che Emily nota la mia stanchezza e mi posa delicatamente il cuscino della poltrona dietro la testa, mi fa sdraiare a terra e mi copre con una coperta blu.

-Buona notte Kris, ne parliamo domani.-

Mi sussurra qualcosa in un'altra lingua che identifico come un saluto e poi non sento ne vedo più niente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 16, 2016 ⏰

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ELDER: la profezia del rubinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora