<<Vaffanculo>>
Furono le ultime parole che si scambiarono i due quella sera, se l'erano dette con una sincronia allucinante: se il loro stato d'animo fosse stata una parola, sarebbe stata esattamente quella. Una semplice parola sputata fuori con massimo disprezzo e odio. Era il 27 gennaio e fuori nevicava pesantemente, ma a Stiles non importava, gli bastava solo andarsene da quella stupida casa per sempre. Odiava quel posto, non gli era mai piaciuta Beacon Hills, era fin troppo tranquilla. Non succedeva mai nulla di essenzialmente importante; eppure certe volte nel suo piccolo quella città poteva far ritornare il buon umore al ragazzo. Gli piaceva fare lunghe passeggiate in quelle piccole stradine, per poi andare a comprarsi un bel gelato con nocciola e panna, anche quando faceva freddo, gli piaceva il sapore dolciastro che gli provocava in bocca. Ma quella sera aveva intenzione di abbandonare tutto, i ricordi, le esperienze, i sogni;buttare tutto nell'oblio. L'unica cosa che lo teneva su era il suo migliore amico, Scott. Si conoscevano da quando erano piccoli, avevano passato un'intero anno insieme in ospedale, quando a Stiles venne diagnosticata la leucemia. Lui veniva a trovarlo ogni giorno e portava mille videogiochi al secondo, facendolo così svagare e fargli dimenticare per qualche secondo la merda in cui si ritrovava. Quando poi guarì, iniziarono a condurre una vita normale, ed erano inseparabili. Al terzo anno di liceo, quindi un anno fa, Scott conobbe Allison e fu quello che chiamano "Amore A Prima Vista". Ovviamente Stiles non credeva a quelle che sembravano enormi cazzate e non ci faceva molto caso. Il loro rapporto era stupendo, qualcosa che con Malia non aveva mai avuto. La sua ragazza, o meglio ex ragazza, era più tosto semplice;una ragazzina sulle righe, molto determinata e pronta a lottare per qualsiasi cosa. Certe volte era fastidiosa, ma a lui non dispiaceva, infondo anche Stiles tendeva a essere fastidioso e irritante. Quella sera però non glie ne importava più un cazzo di Malia. Prese tutti i soldi che si ritrovava nei cassetti e andò via da quella casa comprata da appena trenta giorni, dopo otto mesi di fidanzamento. Sbatté la porta, provocando un rumore assordante, destando l'attenzione e le occhiate dei vicini che, curiosi, accesero la luce, per poi spegnerla qualche secondo dopo. Salì nella sua jeep, buttando le chiavi della vecchia casa in un'aiuola per per poi correre come un pazzo verso una meta imprecisa. Chiamò Scott più arrabbiato che mai, parlando in modo indiscreto e furente
<<Amico come va?>>
<<Non è il momento di parlare. Quella stronza di Malia con me ha chiuso>>
<<Cos'è successo?>>
Dal suo tono di voce, sembrava essere al dir poco stupito
<<Ha osato dirmi che io le nascondo dei soldi, che guadagno denaro sporco.>>
<<Ma i tuoi genitori erano dei fottuti milionari è ovvio che tu abbia ereditato così tanto dalla loro morte>>
<<Si ma quella se ne frega altamente ovviamente>>
Sbuffò vicino al telefono, facendosi sentire dal suo migliore amico
<<Stiles senti ora non pensarci, svagati, ubriacati, fai quello che ti pare ma non pensarla più mi hai capito??>>
<<Grazie fratello>>
Era più rilassato ora
<<Di nulla>>
Con queste parole, la conversazione finì.
Stiles guardò l'ora per poi gettare lo smartphone sul sedile alla sua destra, in modo distratto. Erano le 23:30 e vagava per le strade vuote al confine della città. Aveva mille pensieri che gli martellavano il cervello. Le discoteche non gli erano mai piaciute per la gente che vomitava ovunque e tantomeno aveva voglia di ubriacarsi, e sicuramente non avrebbe voluto girare per le strade fino a tarda sera. Ci pensò per dieci lunghi minuti e poi decise.
<<Scopiamoci qualcuna>>
Di solito non parlava così, ma quella sera di luna piena lo rendeva nervoso come una ragazza mestruata. Giurò a se stesso però che non avrebbe mai più parlato in quel modo, non era da lui. Era il tipico ragazzo tranquillo, dolce e simpatico. Il tempo lo aveva peggiorando, graffiato, lesionato. Ed era lì. Ricco e infelice. Un ragazzo che non aveva che un migliore amico al mondo. I suoi pensieri svanirono alla vista di alcune ragazze vestite in modo provocante sulla via. Ognuna di loro aveva un cartellino con sopra un presso, sempre più alto, come se fossero oggetti da comprare. €20,€50,€150. Le vedeva decise, forti, eppure nei loro occhi qualcosa non tornava. Erano lì, povere, svestite, al freddo, facevano quel lavoro per guadagnarsi da vivere e a Stiles non piaceva vederle in quello stato anche non conoscendole. Comunque però, decise di sceglierne una. Scegliere una donna per una sera. Andò dalla più costosa e frenò di colpo vicino a lei, seduta su una sedia con le gambe accavallate e una sigaretta fra le labbra. Quando si alzò, poté ammirare la sua pelle chiara al risplendere della luna, i suoi capelli rossi voluminosi e i suoi occhi verde smeraldo che trapassavano i suoi. 'Una ragazzina sopra i trampoli' pensò. La ragazza fece segno di abbassare il finestrino e si sporse in avanti per guardare meglio il guidatore.
<<Bello vieni con me?>>
Il ragazzo annuì timoroso alzandosi dal sedile per chiudere lo sportello. Prese le chiavi dalla tasca ma gli caddero goffamente
<<Merda>> sussurrò per poi prenderle e ficcarle nel buco di chiusura della Jeep azzurra. Sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla.
<<Hey non essere nervoso, guarda che ancora inizio a morderti>>
Contestò lei stessa le sue parole mordendogli un lobo dell'orecchio, facendolo sobbalzare per un secondo. Quando ebbe finito di chiudere tutto, lei gli mise una mano attorno alla vita, doveva sentirsi a suo agio ma lui no, era la prima volta ed era parecchio teso.
<<Prima volta eh?>>
Disse la ragazza dai capelli fragola con un sorrisetto stampato sulle labbra. Lui annuì appena, un'altra volta.
<<Rilassati>>
Dopo qualche minuto salirono in una camera, una casetta piuttosto piccola ma accogliente. Era tutta dipinta di rosa è piena di poster di band famose. C'era un grosso letto matrimoniale grigio e attorno una stanza chiusa che suppose fosse il bagno, una piccola cucina è una televisione. Stiles riuscì a trovare le parole.
<<Bel posto, ci vivi?>>
La ragazza chiuse la porta a chiave dietro lui per poi parlare
<<Si ci vivo da quando faccio questo lavoro>>
Andò verso la stanzetta che aveva notato prima facendo tentennare i tacchi a spillo
<<Quanto hai?>>
Urlò lei chinandosi verso un cassetto
<<Tutti i soldi che vuoi>>
la ragazza mise la testa fuori dalla porta
<<Non intendevo quello>>
Stiles sembrò stupito, finché non vide delle mani davanti a lui mostrargli una piccola bustina argentata. Che stupido.
<<Oh... L>>
<<Però>>
Rispose lei con un sorriso malizioso sulle labbra, per poi lanciargli la stessa bustina che aveva fra le mani.
Si scostò di qualche metro e fece segno di entrare nel bagno al posto suo.
Così fece, per poi chiudersi dentro e guardarsi allo specchio. Cosa stava facendo? Non avrebbe dovuto farlo. O forse sì? Questo non lo sapeva, ma ormai ci era dentro e avrebbe fatto la figura del codardo se se ne fosse andato. Iniziò a spogliarsi e infilarsi il piccolo "palloncino" che era nella busta. Udì una voce flebile.
<<Allora di solito chiedo ben €350 ma se vuoi tutta la notte e tutti i trattamenti te ne chiederò €500, puoi farne tutto di me ti do il via libera per usar...>>
Si bloccò alla vista del ragazzo, completamente nudo davanti a lei. Si morse un labbro guardandolo dalla testa ai piedi. Era davvero stupendo e la stessa cosa pensò lui. Due ragazzi ignoti. Avevano sicuramente la stessa età, ma con stili di vita parecchio diversi. Lui era un ragazzo semplice, indossava sempre felpe e jeans, e anche quella sera era così, o almeno lo era. Lei invece, vestiva in modo provocante ed aveva quintali di trucco in faccia. Ma erano pur sempre esseri umani.
<<Non mi interessa ora. Ti prego fammi stare meglio e distaccami da questo mondo crudele per un po'>>
Lei subito si alzò dal letto e lo baciò lentamente. Lui le cinse i fianchi e la ragazza gli tirò dei ciuffi marroni dalla fronte, arruffandoli. Il bacio si fece più bagnato e dato con più urgenza, con più voglia. Le loro lingue si cercavano e si ritrovavano sempre. Lui la prese in braccio e sorrise.
<<Visto che non era così male?>>
Disse lei guardandogli le iridi marroni e sorridendogli a sua volta.
Stiles riprese a baciarla e la fece distendere sul letto, mettendosi sopra al suo esile corpo e continuando a baciarla. Le strappò via tutti gli indumenti, voglioso. Lei mise le sue gambe attorno alla sua vita e iniziò a trattenere dei gemiti mentre lui la esplorava. Stiles d'improvviso mise la testa nell'incavo del suo collo, intrecciando la mano destra nella sua mano sinistra, provocandole un inaspettato sorriso. Si addentrò in lei ansimando sempre più velocemente, finché non furono al culmine. Quando lui venne era sulle sue labbra, baciandola lentamente e dolcemente, come fosse una bambola di porcellana da trattare con cura. Staccò il legame stendendosi al suo fianco
<<Woh..>>
Quel sospiro lo incuriosì, e si mise più vicino a lei
<<Woh? Non ci sei abituata? Insomma io non sono nulla di speciale>>
Disse sussurrando impercettibile
<<È la prima volta che mi sento così... ho sempre voluto un ragazzo che mi facesse sentire bene, anche per un istante>>
Stiles accennò un sorriso
<<Sono contento che ti senta bene, infondo è durato poco ma è stato...>>
<<Diverso>>
Concluse lei.
D'istinto lui mise un braccio dietro al suo collo e intrecciò la sua mano nuovamente nella sua, guardando il soffitto color confetto.
<<Stiles>>disse<<Stiles Stilinski>>
<<Lydia>> rispose <<Lydia Martin>>
Lydia Martin. La ragazza che lo aveva fatto sentire libero in quei minuti aveva quel bellissimo nome. Girò la testa per guardarla e le posò un bacio casto e tornò alla posizione iniziale, e lei mise la sua testa nell'incavo del suo collo, ma sempre guardando lo stesso soffitto.
<<Lydia?>>
La chiamò
<<Si dimmi>>
<<Perché la vita è così crudele>>
<<Non ne ho idea... me lo chiedo ogni giorno della mia vita su quella monotona sedia grigia, pensando a dove sia mia madre o mio padre, pensando perché mi sono ridotta a fare la prostituta>>
<<Dove sono i tuoi genitori?>>
La stanza era piena di sussurri
<<Non lo so. Ed è meglio così>>
<<Lydia Martin, continua>>
Lei sorrise
<<Stiles Stilinski sei un ragazzo curioso>>
Risero entrambi
<<Allora, ho 17 anni e vivo qui sin da piccola. Prima abitavo in un orfanotrofio, dove imparai a parlare, leggere e scrivere. Quando compì 13 anni, sentì la mia badante parlare della mia situazione a una donna. Disse che nacqui da una prostituta e da un uomo ignoto e che>> iniziò a piangere debolmente
<<E che lei mi abbandonò qui vicino perché non poteva badare a me per quei pochi soldi che aveva e...>> pianse. Pianse al ricordo di una vita disastrosa, una vita infelice che l'aveva portata a ridursi così.
Il ragazzo la abbracciò calorosamente, facendo scontrare le loro pelli nude ancora una volta.
<<Scusa Stiles>>
Sussurrò pentita
<<Guardami negli occhi Lydia>>
Lei alzò il viso, pieno di trucco sbavato che la rendeva comunque bellissima, le prese la testa fra le mani e le confessò
<<Non essere dipendente da nessuno, scegli di essere quello che vuoi e non abbandonare mai le speranze>>
Lei lo baciò e posò la testa sul suo petto che si muoveva con regolarità.
<<Stiles Stilinski, continua>>
Sorrise
<<Ho 17 anni e sono figlio di genitori milionari. Ho avuto una vita felice finché non mi fu diagnosticata la leucemia. Fu un anno duro: Chemioterapia, cure di cortisone, uno schifo... per fortuna ho avuto un amico che mi è stato e mi è sempre accanto, anche quando i miei genitori tre anni fa morirono in un incidente stradale..>>
Sospirò e Lydia glie diede piccoli baci umidi sul lato alto del torace.
<<Ora sono qui con una ragazza fantastica dopo aver lasciato la mia ex... e non potrei essere più felice>>
<<Si posso scoprire più così di una persona in una notte che in tutta la vita>>
Alzò la testa e la mise di fianco a quella del ragazzo, che la osservava felice.
<<Si è così>>
La notte passò lentamente: loro due, abbracciati con le mani intrecciate, dormivano tranquilli in quella piccola casetta rosa. La mattina di quel 28 gennaio faceva fatica ad arrivare, e fu meglio così, una completa sconosciuta lo aveva fatto sentire bene come mai in tutta la sua vita, almeno una volta.Mise in moto la jeep quando si ricordò di una cosa
<<Lydia!!>>
Urlò.
Lei, con indosso la felpa rossa che gli aveva regalato Stiles per farla stare più al caldo, si girò di colpo e corse verso di lui, che uscì dalla macchina e l'abbraccio.
<<Devo pagarti...>>
<<Oh giusto>>
Lei gli porse una busta bianca
<<Lì sono le indicazioni per accedere alla mia mail e puoi mandarmeli con una fattura o roba simile>>
Lui la prese le diede un ultimo bacio, davanti agli occhi di tutte le altre donne.
Salutò la bella ragazza con queste parole
<<Ci rivedremo molto presto>>
Rientrò nell'auto e corse via verso la casa di Scott. Ma d'improvviso gli sorse un dubbio.
Si fermò di colpo nel bel mezzo di un'autostrada e controllò la busta.
Al suo interno vi era un biglietto"Prometto che questo biglietto andrà all'unica persona che mi farà sentire bene per una volta nella mia vita"
Stiles sorrise leggendolo, ripartì verso la sua meta, dicendo a se stesso
"Io la salverò. Io salverò Lydia Martin."
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Night On The Street
FanfictionAvrebbe deciso, avrebbe deciso di salvarla. Di salvare Lydia Martin da quel mondo crudele. ||ATTENZIONE|| A chi non garbano argomenti pesanti o troppo spinti non inizi questa storia, però sappiate che ogni cosa ha un fondo differente, uno sfondo peg...