•Capitolo 4

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Mentre stavamo attraversando la sala, Louis guardò velocemente il suo rolex per poi aprire di scatto gli occhi e dopo un "restate qui sto tornando" si congedò andando verso il dj.
Harry si guardava in giro e appena notava qualcuno che conosceva alzava la mano e lo salutava. Ad un certo punto la musica si fece molto più bassa e Louis ritornò con Zayn dietro.

È una presenza questo ragazzo, Dio Mio!

Come se ti dispiacesse eh..!

-È mezzanotte se non facevo
abbassare la musica i vicini avrebbero chiamato la polizia come l'ultima volta.- Si scusò, feci un cenno con la mano come per dire di stare tranquillo.

Prese per mano Harry e ci guidò verso le scale.
-Ma guarda chi si vede!- Una voce attirò l'attenzione di tutti e quattro facendoci girare.
-Black, da quanto tempo!- Biascicò avvicinandosi. Con la coda dell'occhio vidi Louis affiancarmi.
-Hey Nate.- Agitai la mano salutandolo.
-Per essere un ex anoressica hai un culo davvero... Wow.- Chiusi gli occhi cercando di capire se l'avesse detto per davvero o se me lo fossi immaginata.

Che poi non so neanche se si dica "ex anoressica"...

-Riprova ad aprire un'altra volta quella fottuta bocca e vedi cosa ti faccio.- Louis si avvicinò pericolosamente a Nate ma Zayn lo prese per una spalla fermandolo.
-Non fa niente, tranquillo Lou, davvero, lascialo perdere.- Non me ne fregava niente di quello che mi aveva detto, nessuna delle sue parole era arrivata dove doveva arrivare le avevo lasciate fuori, non era importante il suo parere, poteva dire tutto quello che voleva non mi avrebbe ferito, o almeno è quello che cercavo di mettermi in testa.

Quello che in questo momento mi preoccupava era Harry, lui, anche se sembrerebbe una cosa strana e stupida, aveva sofferto più di me e ne soffriva ancora. Mi girai di scatto verso di lui, aveva le lacrime agli occhi, i pugni serrati, le guance rosee e guardava nel vuoto.
-Harry..- Mi avvicinai a lui, mi alzai sulle punte dei piedi e misi le mani a coppa sul suo viso.
-..Ascoltami, quello che ha detto è vero, cioè hai visto il mio culo? È davvero wow.- Feci un grande e vero sorriso che facevo unicamente e solo a lui, mi guardò negli occhi e poi rise leggermente.
-Ecco questo è quello che volevo sentire.- Dissi la frase che lui dice sempre, e dico sempre quando rido imitando la sua voce roca e profonda.
Rise più forte e mi abbracciò forte forte, non potei ricambiare dato che mi aveva bloccato le braccia con le sue. Con la coda dell'occhio vidi Louis sorridere e Zayn che ci guardava.

Appena Harry mi lasciò Louis si avvicinò piano, lo riprese per mano e salimmo le scale, aprì con una chiave presa dalla tasca l'ultima porta a destra nel corridoio vuoto e poco illuminato. La stanza dove ci trovavamo odorava di bucato quindi prima che Louis accendesse la luce dedotti fosse la lavanderia, ed era proprio quella. Sorrisi leggermente fiera di me.

Due lavatrici erano poste ad un angolo e una mensola piena di prodotti era montata sopra, alla mia destra una scala a chiocciola che scendeva verso giù. Louis andò verso quest'ultima e ci fece segno di seguirlo. Lo affiancai.
-Nate poteva anche evitare di parlare.- Si lamentò ancora nervoso.
-Niente di nuovo, è sempre stato stronzo!- Alzai le spalle con nonchalance e lui in risposta mi lanciò un'occhiata infastidita.

Louis's pov.
Scesi le scale affiancato da Hope, era troppo tranquilla per una che era appena stata insultata. Avevo voglia di spaccare la faccia a Nate Archibald, avevo già notato che fosse troppo magra ma non avevo fatto nessun commento ne chiesto niente a Harry, mi aveva accennato una volta che era andata mangiare a casa sua e alla prima forchettata era corsa in bagno. Mi ero preoccupato ma non avevo chiesto altro, mi sentivo in colpa per quello che era successo due anni fa e non volevo ripetere la cosa cercando di farla uscire di casa per un po' di svago e Harry intuendo quello che mi era passato per la testa mi aveva rassicurato dicendomi che non era stata colpa mia e che lei non se la sentiva di uscire.

Arrivammo alla fine delle scale dove la porta mal ridotta che portava al garage venne aperta dalla ragazza dagli occhi verdi. Accesi l'interruttore e un urlo ci fece sobbalzare tutti e tre.
-Oh merda, Louis!- Hope si girò velocemente verso di me, saltellando sul posto facendo tintinnare la cerniera della sua giacca in pelle. Spostava lo sguardo da me alla macchina parcheggiata.

Prima del suo "momento buio 2" facevamo gare di corsa clandestine, cioè non proprio, correvamo con diversi amici e chi vinceva pagava la cena per l'intera settimana, non era niente di serio ma lei si divertiva molto. Iniziò un discorso su quanti cavalli avesse la macchina e quanto fosse vecchia e di valore, a differenza mia che non sapevo niente sulle macchine lei sapeva ogni cosa, il padre di Luke era un meccanico e avendo un bel rapporto con lui passava ore nel loro garage guardandolo lavorare.
Un braccio mi circondò le spalle, e un profumo che ormai adoravo ed ero abituato a sentire si insinuò nel mio perimetro olfattivo.

Aveva quel sorriso che mi aveva fatto innamorare, quelle fossette ai lati della bocca che amavo toccare, e quegli occhi color verde intenso che adoravo.
Sorrisi guardandolo.

-Hai fatto una cosa stupenda Loueh.- Mormorò abbassandosi alla mia altezza, alzai un sopracciglio non capendo.
-Guardala, non sorrideva così da tempo.- Gli si riempirono gli occhi di lacrime, girai lentamente la faccia verso Hope, stava andando da una parte all'altra guardando la macchina, apriva il cofano, gli sportelli, guardava il motore e non smetteva di parlare un attimo, sembrava così libera in quel momento senza pensieri che per un attimo anche a me venne da piangere.
Tornai a guardare il mio ragazzo e gli stampai un dolce bacio sulle labbra rosee.
Il cancello del garage che si apriva richiamò la nostra attenzione, facendoci staccare.

 Il cancello del garage che si apriva richiamò la nostra attenzione, facendoci staccare

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Hope's pov

Quando il cancello del garage si aprì, alzai la testa di scatto. Tre figure erano in penombra ma non per questo non le avevo riconosciute.
-Non ci posso credere.- Mi coprii la bocca con la mano, era il momento giusto per scoppiare in un pianto isterico. Sapevo per cosa fossero venuti, però non volevo pensarci, adesso stavo bene, avevo avuto un momento di pace e non volevo distruggerlo. Spostai lo sguardo tra quei tre, poi verso Louis e Harry abbracciati e Zayn che aveva un cipiglio confuso, povero non avrà capito niente.
-Hope!- Ethan biascicò il mio nome prima di venire verso di me e abbracciarmi, lo strinsi forte beandomi di quel calore così famigliare.
-Quanto tempo.- Dissi strofinando il naso nella sua maglietta nera distraendomi dal piangere. Alzai lo sguardo per guardarlo meglio in faccia, aveva lo stesso ciuffo, gli era cresciuta un po' di barbetta e la mascella marcata che tanto adoravo era sempre li, gli faci un gran sorriso che lui ricambiò e mi abbracciò un'altra volta.
-Ethan spostati e lasciala un po' a me adesso.- La voce di Cameron fece eco nel garage facendomi ridacchiare, Ethan venne tirato all'indietro dalla maglietta interrompendo l'abbraccio.

Rimasi a guardarli mentre litigavano e mi tornarono in mente i vecchi tempi, dove tutto era più semplice e ci potevamo vedere più spesso, dove l'unica cosa che ci preoccupava era la scuola e il cercare di non essere bocciati e non lo smettere di bere e fumare e andare in overdose cercando di dimenticare cose che alla nostra età non dovrebbero neanche essere minimamente pensate.
Eravamo un gruppo, avevamo vissuto cose simili, la cosa che alla fine ci aveva unito erano il dolore e i ricordi, l'odore di canna nei vestiti e le bottiglie di alcol vuote nei cassetti delle scrivanie in camera, l'andare più in ospedale che a casa propria, il cercare conforto negli altri anche in quelli dove ormai non c'era neanche un minimo di speranza, eravamo uniti dalla forza di andare avanti anche avendo mille problemi sulle spalle, eravamo casi persi e ne eravamo consapevoli.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 23, 2016 ⏰

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