Trattenendo il fiato, comincio a correre verso il lago, senza voltarmi indietro, ma con il pensiero fisso che Katniss potrebbe essere ferita. Mi getto nell'acqua gelata e faccio del mio meglio per localizzare i pungiglioni degli aghi inseguitori ed espellerli. Aghi inseguitori, penso. É qualcosa che ho imparato da una delle edizioni precedenti, o di cui ho sentito parlare a scuola. Tutto ció che mi serve sapere in sostanza, qui e adesso, mentre mi muovo faticosamente nell'acqua gelata, é che questi cosi uccidono. Quindi, devo concentrarmi sull'espulsione del veleno. E devo accertarmi che nessuno sia m- BOOM.
Il colpo di cannone mi riporta bruscamente alla realtà. Che Katniss sia rimasta uccisa?
Non ci penso due volte, prima di farmi bastare i provvedimenti che ho preso finora per curarmi, e abbandonare tutto per correre a perdifiato sino a lei. Se l'hovercraft dovesse arrivare e prelevare il corpo prima che io possa raggiungerlo... sarebbe disastroso per il pubblico, che é al corrente del fatto che io stia in realtà proteggendo Katniss. E per me.
Ma quando vedo il corpo di una ragazza bionda accasciato al suolo, in una pozza di denso liquido verde, mi rincuoro. E subito me ne pento. Com'é che ora mi sento sollevato dalla morte di una ragazza innocente? Mi stanno cambiando. Stanno plasmando la mia anima. Sono un mostro. Una pedina dei loro giochi.
Tutto questo per la sua sopravvivenza. Perché sono un egoista. Quanto sono disposto a sacrificare perché lei possa tornare a casa dalla sua sorellina?
Evidentemente sono disposto a sacrificare la mia essenza e il mio corpo.
Infatti, anche il dolore fisico é tanto, quando scorgo l'arco e la faretra piena, strette tra i brandelli dello scheletro della mia compagna, e immediatamebte capisco la prossima mossa di Katniss.
Sollevo lo sguardo, e lei é un passo davanti a me, barcollante, dolente. Tenta di prendere possesso delle armi, quelle armi che erano destinate a essere usate da lei fin dal principio.
"Katniss, cosa fai ancora qui?" grido, scuotendola, ma allo stesso tempo aiutandola ad afferrare l'arco. So quanto ci tenga.
Mi guarda, confusa, anche se ho il sospetto che si stia solo chiedendo se si tratti di un'allucinazione.
"Corri, vai!" Urlo in preda al panico. Cato sta arrivando.
Prima di fuggire io stesso, spingo violentemente Katniss verso l'altra parte della foresta.
Lontano dai Favoriti.
Lontano da Cato, che mi infligge un colpo alla coscia che sarebbe stato sicuramente letale, se anche lui non si fosse trovato in stato confusionale.
La spingo lontana dal pericolo.
Sono un mostro, penso.
La spingo lontano dalle minacce.
Sono solo un egoista.
La spingo lontano da me.
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Peeta's Games.
FanfictionI Giochi dal punto di vista di Peeta Mellark, tributo maschio del distretto 12.