Per una cosa che bianca non avrebbe mai fatto nemmeno sotto tortura, non fosse stato tanto disperata. Durante le due ore di anatomia previste per quel giorno, la professoressa Santoro sembrava in difficoltà perché la modella si era ammalata e aveva avvisato la scuola solo pochi minuti prima, rendendo impossibile qualsiasi sostituzione.
••E un bel guaio••si lamentò. ••Se non chiudiamo questo compito, saremo in ritardo col programma.
Sembro rifletterci per un attimo, poi si schiarì la gola.••C'è qualcuna tra di voi, ragazze, che ha voglia di fare da modella? In costume da bagno, si intende.
Ma qualcuno della classe ridacchiò. Starsene seminude su quel pacchetto rialzato a farsi guardare da tutti era quanto di più imbarazzante si potesse immaginare.
••Se qualcuna si offre, la esonero dal compito••rilancio la Santoro. ••Ovviamente preferirei qualcuna con dei voti decenti.
Bianca alzò la mano.
Valeria abilità, la guardo con la bocca aperta. ••Sei matta? I nostri compagni sono del maniaci!
••Oh Prandi, grazie al celo•• esclamo l'insegnante, sollevata.••Mi risolvi un grande problema.
••Resterai segnata a vita•• continuo a mormorare Valeria, intorno concitato, cercando di dissuaderla.••Potranno analizzare ogni tuo minimo difetto è rinfacciartelo per il resto dei tuoi giorni!
••Sai che tragedia•• replicò bianca, alzandosi dal proprio posto. Ti mando nel piccolo stanzino che fungeva da spogliatoio e indossare bikini azzurro che la professoressa le aveva dato e che tenevano il in caso non servisse che la modella fosse completamente nuda. Riguardo lo specchio appeso a una delle pareti e, nonostante la sua pelle bianco latte, si convince di non avere niente di cui vergognarsi. Inspira profondamente, cercando di non pensare che per un'ora e mezza avrebbe dovuto subire la tortura che più detestava al mondo-essere guardata- e rientro nell'aula a testa alta, o almeno il più sollevata possibile.
••Perfetto••esclamò la Santoro. •• potresti legarti capelli in modo che si veda la curva del collo, per favore?
Bianca noi è preso l'elastico che la professoressa mi stava porgendo. Con i capelli raccolti si sentiva ancora più risposto, ma tenere duro e sali sul palchetto tentando di non sembrare rigida.
••Prandi dai! ••grido Leo dal proprio branco. ••Facci una posa sexy.
Qualche altro compagno fischio e sghignazzò. ••Si confonde col muro per quanto è pallida••commentò uno tra le risate generali.
••Ragazzi, che ne dite di fingere di essere persone adulte per un paio d'ore? •• commento la Santoro con un sospiro.
Bianca intanto, ignorando ciò che accadeva intorno alle, assunse la posizione che avevi indicato la Santoro, vedendosi sono sgabello alto e accavallando le gambe. Perché in fuori, mentre appena sollevato, guarda nell'angolo a sinistra. Nella stessa posizione che avevano studiato la volta precedente è che adesso dovevano completare. Bianca sapeva che avrebbe dovuto guardare verso l'angolo dov'ero seduto Manuel.
Era l'unico motivo per cui si stava sottoponendo a quel supplizio, costringerlo a tenere gli occhi fissi su di lei per tutta la lezione. Da giorni la vita va ed era insopportabile non riuscire mai incrociare il tuo sguardo, per provocare a trovarvi qualcosa che non fosse indifferenza, distacco, freddezza. Manuel si agita sulla sedia. Sistemo il foglio sul cavalletto cerco di restare nascosto, per disegnare abbia bisogno di sporgersi e di guardare. Con l'espressione impassibile, inizio a muovere il carboncino sulla carta, seguendo le linee del corpo di Bianca come aveva fatto mille volte con la padella. Ma dopo pochi minuti fu costretto a strappare il foglio e ricominciare. Già ritirare soggettivi per lui rappresentava uno sforzo notevole, ma adesso mi sembra impossibile tenere il controllo della matita. Ogni volta che già lo sguardo su bianca, si ritrovava i suoi occhi puntati addosso. Ed erano occhi che parlavano, scavavano, chiedevano. Nonostante le premesse le labbra chiuse, Manuel sentivo ogni frase che avrebbero potuto pronunciare.
Sì fermo per un attimo e spero profondamente.
È solo un disegno.
Posto la sedia in modo da nascondersi più dietro il cavalletto. Si espose le raddrizzando le spalle senza il carboncino tra le dita. In quel momento, vedrai che anche compagni potessero vedere bianca così come la vedeva lui, e quando il sangue al cervello. Sostenuto sguardo per 3,5, 10 secondi, in cui lei non batte nemmeno le palpebre. Poi, lentamente, Manuel ricomincia disegnare partendo proprio dal viso. Segui lineamenti di pianto, riconoscendone ogni curva, soffermandosi sulle ciocche di capelli che erano sfuggite dall'elastico, ritraendo la piega morbida delle labbra imbronciate infantili. Dovette fermarsi di nuovo per sfilarsi il maglione. Si sentiva accaldato, col cuore accelerato di un battito, come se in quella là mancasse l'aria. In t-shirt grigia, aderente sul petto bicipiti, ripreso il lavoro interrotto e scese sulla curva liscia del collo di Bianca. Ogni traccia di matita, Manuel era costretto ad aumentare il controllo sul proprio respiro e ripetersi che era solo un disegno, la sua mano si muoveva su un pezzo di carta e non sotto Ortovero di lei. Bianca l'osservato, aveva tutto il tempo che quel solo compito di stare ferma con lo sguardo fisso su l'unica persona che le interessasse al mondo. Manuel aveva una ferita sulla guancia, eppure era così bello che per un attimo lei si vergogna di essersi esposto così, con le proprie imperfezioni, davanti a lui che sembrava non averne. Lo vede sfidarsi maglione e trattengo il sorriso. Neri aveva letto disagio, all'inizio, poi determinazioni controllo, ma adesso il colore dei tuoi sentimenti era così chiaro di Bianca senti il dolore che portava nel petto da giorni sciogliersi in uno sfarfallio digitazione. Mentre Manuel scendeva disegnarle le braccia, evitando il seno e soffermandosi a lungo sulle mani e le singole dita, lei lo vide serrare le labbra come se stesse trattenendo un impulso. Spero che nessuno in classe resistenza interpretare l'espressione accesa del proprio viso felice che le donne potessero nascondere quello che passava loro per la testa. Manuel braccio ricordo taglio bluedio di pianta e l'inizio della sua gamba. Sì fermo con un sospiro lieve poi scosse la testa e sorrise. Non riusciva ad andare avanti.
Si è arreso.
Lei rimase impassibile per non perdere la posa, ma con gli occhi esulto, se era possibile fare una cosa del genere. Era sicura però che Manuel avesse capito.
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••Non ti toccherò
••Non m'importa. Mi basta che non scappi.
Si erano incontrati in cortile, durante la ricreazione, nascosti dietro il muretto che diceva una rampa di scalini, davanti alla porta che non veniva mai aperta.
••E comunque••aggiunse Bianca••posso sempre toccarti io.
••Non te lo lascerò fare
Bianca sorrise. Stava mentendo. Allungo una mano verso di lui e le sue all'orecchio destro. Se sei lungo il collo egli prese il mento, sollevandolo un po'.••Potrei baciarti••gli disse.
Manuele preso il polso, ma non lo strinse. Va bene tra le dita come qualcosa di prezioso e fragile.••Non sto scherzando. Io rovino tutto quello che tocco.
Bianca di Lecce il mento e sali con la mano ascoltarli alcuni amici scuri che li erano ricaduti sulla fronte. I capelli si inanellavano in onde morbide intorno al viso, infittendo si dietro la nuca come una piccola tempesta nera.
••A guardarti non si direbbe••commentò lei con un sospiro. ••Cosa hai fatto alla grancia?
••Sono una specie di pianta carnivora•• continuo a Manuel senza risponderle.••Bella a vederci, ma se la vai troppo vicino, muori.
Piedi di scatto lo guardo dall'alto. La testa, in un gesto che lo rese vulnerabile per un istante.••Non fai che ripetermi la stessa cosa, ma non vuoi spiegarmene il significato.
••Non posso. Non voglio.
••Va bene. Allora non dirmelo••esclamò Bianca. ••Ma credo che tu ti sia fatto un opinione sbagliata su di me.
••Ah si?
••Si. Tu non vuoi proteggermi da non so cosa••continuò lei, infervorata•• ma non sai che non c'è più nulla proteggere. Dentro sono... sono come spezzata. Puoi dirmi quello che vuoi, puoi essere chi vuoi, io non scapperò. Non ho nessun motivo per farlo.
Manuel fece un sorriso scettico. ••Sai cosa vedo davanti a me?
••Bianca Prandi•• ironizzo lei, allargando le braccia. Il cognome di Bianca, Manuel si rabbuiò per un attimo. All'improvviso ti ricordo che non poteva essere solo un gioco, che ogni gesto che lo compila, ogni parola che pronunciava, che conduceva verso una direzione precisa. La direzione sbagliata.
••Io vedo una ragazzina malinconica••continuò•• che non ama stare in mezzo agli altri che si porta dentro un dolore segreto. Lo so, lo sento. Ma non voglio sapere cosa sia. Quello che mi interessa, e che lei non stia mai peggio di così. Che posso tornare a sorridere, a vivere alla luce del sole.
••La luce! ••esclamò Bianca con una risata triste. •• chi ci crede? Cosa c'è di bello nella luce? E sono inganno. Nell'ombra sai che non puo accaderti niente di peggio, che sei sul fondo è che per gli altri arrivarci è solo questione di tempo. Perché tocca tutti, prima o poi.
Manuel strinse le labbra. Avrebbe voluto dirle che non era vero, ma non ne sapeva niente, aveva da così tanto tempo nell'ombra che non si era mai reso conto di quanto potesse essere, in un certo senso, rassicurante. Si passa una mano sulla faccia e si rimise in piedi per fronteggiare Bianca.
••Tu sai cosa significa vivere nella luce. Perché non desideri tornarci? ••le chiese. ••Per me che non ho mai conosciuto niente di diverso da quelle che la mia vita, sarebbe accecante. Poter essere chiunque, fare qualunque cosa. Impossibile. Ma tu? Tu questa possibilità ce l'hai già.
Bianca scosse la testa. ••Non so. Forse ho solo paura di essere delusa di nuovo. Non potrei sopportarlo, e quindi sto bene così.
Manuel l'abbraccio di slancio e lei si lascio avvolgere dalle sue braccia. Per un attimo ti senti al sicuro, poi l'inquietudine di lui le filtro attraverso la pelle e le raggiunse il cuore. Lo strinse più forte.
••Possiamo provare ad essere normali••propose.
Manuel tacque, la testa affondata nella spalla di lei, tra i suoi lunghi capelli.
••Potremmo fare qualcosa da ragazzi••continuó Bianca, senza crederci nemmeno lei. ••Domani vieni con me in campagna. Ci divertiamo, una grigliata tra amici, allegri sotto il sole. Magari funziona.
Lui sollevo per guardarla. ••Magari si. Dove?
••A casa di Paolo, quel ragazzo che hai visto alle gare••rispose Bianca, speranzosa.
Manuel aggrottò le sopracciglia. ••Ti ho detto che quel tipo non mi piace. Io le persone le sento a pelle.
Lei rise.••Stavolta la tua pelle si sbaglia••replicò. ••Paolo Leone é in assoluto il ragazzo più onesto, gentile e prevedibile che possa esistere sulla faccia della Terra.
••Leone? Si chiama così? ••si informò lui, ancora con l'espressione sospettosa.
••Si é il figlio di un commissario••rispose Bianca.•• figurati quanto può essere pericoloso. A una casa in campagna e mi ha invitata, non penso ti dispiacerà se porto un amico.
Manuel pensava alla velocità della luce. Rimettendo insieme i pezzi, intuì che Paolo dovesse essere il figlio di quel commissario, che lavorava col padre di Bianca per colpire gli affari dei di Giacomo. Scosse la testa.
••Non ti piace la grigliata? ••fece Bianca.
••Non posso venire, domani••la informò lui•• un impegno di famiglia. Sai, pranzo coi parenti.
Lei sembrò delusa. ••Magari possiamo vederci quando hai finito con loro. ••lo guardò e capì. ••Nessun pranzo coi parenti. Va bene. Cosa ci resta? La scuola é basta?
••Fammici pensare••rispose Manuel, l'espressione tesa.
••Forse possiamo trovare un modo per essere amici. Amici e basta.
••Amici e basta•• ripete lei, con la sicurezza che nemmeno lui pensava davvero una cosa del genere. Le sue difese si erano abbassate, forse bastava insistere per portarlo alla resa definitiva.
••Non prendermi in giro••replicò lui turbato. ••Non torno indietro sulle mie decisioni. Non ti bacerò, non ti toccherò. Devi starmi a distanza.
••Come quando mi hai abbracciata, poco fa? •• chiese Bianca, senza malizia nella voce.
Lui si appoggiò al muro alle sue spalle e alzo la testa verso il cielo.
••Ti prego, Bianca••implorò. ••Devi aiutarmi. Se continuoi così, mi farai impazzire.
Bianca si spaventa del suo tono di voce. Sembrava disperato. È solo. Li toccò un braccio senza avvicinarsi.
••Va bene••lo assicurò. ••Facciamo a modo tuo. Ma non sparire di nuovo. Me lo prometti?
••Promesso.
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E sarà bello morire insieme (Manuela Salvi)
RandomBianca é la figlia di un giudice antimafia.Il padre di Manuel era un boss. Nello zaino di Bianca c'è un album da disegno. Dai jeans di Manuel sbuca una pistola. Quando si incontrano all'ultimo anno di Liceo Artistico,Bianca e Manuel hanno una sola...