《Ab, non avresti dovuto bere così tanto》mormorò lui girandosi su un fianco e guardandomi, ancora una volta, dritto negli occhi, con serietà.
《Jake, non dovresti essere qua》cercai di cambiare discorso senza che lui se ne rendesse conto.
《E dove dovrei essere se non a letto con la mia piccolina aspettando le sue scuse?》chiese quasi ironicamente avvicinandomi a se ed abbracciandomi.
《E se non volessi chiederti scusa?》domandai con malizia nascondendo qualche piccola risatina.
《So che non lo faresti mai.》
Annuii e socchiusi gli occhi restando abbracciata a lui. Mi addormentai lentamente, ma qualche ora dopo venni risvegliata da qualcuno che continuava a borbottare parole incomprensibili nel sonno, Jake stava avendo uno dei suoi incubi e io non sapevo cosa fare così lo strinsi forte a me cercando di fargli capire che ero lì. Fortunatamente qualche minuto dopo smise di agitarsi e continuò a dormire tranquillamente.
Ormai ero sveglia e non riuscivo a riprendere sonno, sentivo lo stomaco sottosopra e di lì a qualche minuto avrei vomitato, c'era decisamente troppo alcool nel mio corpo.
Jake si svegliò a causa dei rumori che facevo seduta davanti al wc, vomitando. Corse immediatamente in bagno tenendomi i capelli all'indietro per poi sedersi accanto a me e restare in silenzio. Voleva che parlassi, che mi rendessi conto che questa volta avevo esagerato ma non lo feci, mi alzai lentamente e poi ruppi il silenzio ringraziandolo per avermi tenuto i capelli. Ero troppo orgogliosa per chiedere scusa, ma lui lo sapeva da se che mi dispiaceva essere arrivata a tanto così. L'orgoglio tra noi due era una cosa che non riuscivamo proprio a mettere da parte.
Ritornai in camera e mi rimisi a letto in silenzio, lui mi seguì a ruota.
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Mi svegliai con un gran mal di testa girandomi nel letto in cerca del ragazzo, che sfortunatamente non trovai.
Mi alzai dal letto e senza dare peso al fatto che fossi in intimo andai in cucina sperando di trovarlo lì, ma lui era già uscito senza lasciarmi nemmeno un messaggio.
《Vaffanculo tu e il tuo mistero》mormorai tra me e me mentre tornavo a letto trascinando i piedi per terra.
Mentre mi sedevo sul letto la porta si aprì, Jake non era scappato, e dal rumore del sacchetto che aveva in mano sembrava che fosse andato a prendere la colazione così mi rialzai e lo raggiunsi in cucina.
《Dove sei stato?》mormorai restando ferma sullo stipite della porta con le braccia incrociate al petto.
《Buongiorno》sorrise nel vedermi in piedi mentre si grattava la nuca nervosamente guardandomi da testa a piedi 《avevo delle faccende da sbrigare e poi sono andato a prendere la colazione》aggiunse nervosamente avvicinandosi a me per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.
Ricambiai il bacio cercando di rilassarmi e sorridendogli,
《buongiorno》sussurrai guardandolo.
《Vai a vestirti o prenderai freddo》mormorò nervosamente indietreggiando e cominciando a tirare fuori i croissants, e conoscendomi sono sicura che gli avrebbe presi alla nutella, mise la caffettiera sul fuoco ed accese girandosi poi verso di me e guardandomi con un'espressione come se volesse dire 'che fai ancora qua?'.
Andai a vestirmi qualcosa di comodo, una canotta e dei pantaloncini abbastanza corti, dato il caldo che stava tormentando Miami in quei giorni.
Ritornai in cucina saltellando e mi avvicinai al ragazzo schioccandogli un bacio sulla guancia.
I pantaloncini erano talmente corti che Jake abbassò lo sguardo sulle mie gambe corrugando la fronte.
《Non capisco cosa cambi tra le tue mutandine e questi pantaloncini, non che essendoti messa i pantaloncini sei più coperta di prima》mi guardò negli occhi con sguardo severo avvicinandosi a me per poi girarmi e spingermi verso camera mia《corri a metterti qualcos'altro, Ab, dopo usciamo.》
Mi girai verso di lui alzando un sopracciglio non capendo il suo comportamento《posso ancora mettermi quello che voglio? Fuori fa un caldo bestiale e questi pantaloncini vanno più che bene, smettila di fare il migliore amico gelosone》aggiunsi riavvicinandomi a lui facendo il labbruccio e guardandolo negli occhi con dolcezza.
Lui restò in silenzio guardandomi e io mi avvicinai ancora fino ad arrivare ad una decina di centimetri dal suo viso.
《Jay?》inclinai la testa di lato continuando a guardarlo.
《Vaffanculo Ab, vestiti come ti pare》borbottò girandomi le spalle ed uscendo dalla cucina.
Sbuffai vedendolo uscire ed andare a sedersi sul divano in salotto.
《Jake non puoi fare così》urlai appena per farmi sentire e lo seguii mettendomi davanti a lui e guardandolo negli occhi.
《Ab, levati, sto guardando la televisione.》
Quella freddezza nel rispondermi mi lasciò senza parole così mi allontanai leggermente delusa da quel comportamento.
《Vaffanculo Jake, hai vinto tu, mi cambio così sei contento》urlai dalla camera da letto per poi sbattere la porta e cominciare a spogliarmi in cerca di vestiti che coprissero di più il mio corpo per poi tornare davanti al ragazzo.
《Così va bene?》chiesi mostrandomi con indosso un altro paio di pantaloncini, più lunghi dei precedenti, ed un'altra sua maglietta che mi arrivava fino a metà coscia coprendo così anche i pantaloncini.
Lo vidi sghignazzare per poi coprirsi la bocca per non farsi vedere mentre rideva e tornare fintamente serio.
《Sì, va già un po' meglio, ma levati lo stesso, non vedi che sto guardando la televisione?》rispose alzando un sopracciglio e guardandomi dritto negli occhi.
《Ti prenderei a schiaffi ma ho troppa fame per farlo》ridacchiai e mi allontanai dirigendomi in cucina in cerca della colazione comprata prima dal ragazzo.
Era una cosa comune tra me e Jake mandarci a fanculo, ma il bello di questo è che ogni volta andavamo a riprenderci e tornavamo mano nella mano come se nulla fosse successo.
《Ab, sei bellissima con le mie maglie addosso》lo sentii urlare dal salotto per farsi sentire e qualche minuto dopo era davanti a me che mi guardava mangiare il croissant voracemente.
《Io sono sempre bellissima》mormorai continuando poi a mangiare senza dare peso alla sua presenza nella stanza.
《Non voglio che la gente veda la mia migliore amica vestita come lo eri prima. Sei la mia migliore amica non la loro e solo io posso vederti, abbracciarti, morderti ovunque, baciarti quelle guanciotte adorabili e volerti bene, capito?》si avvicinò a me alzandomi il viso e costringendomi a guardarlo negli occhi.
Non aveva mai parlato in quel modo, non mi aveva mai detto che quelle cose le pensasse.
Mi alzai di scatto buttandogli le braccia al collo ed abbracciandolo fortemente.
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Un po' di noi.
RomanceLui era più alto di me, o forse ero io ad essere troppo bassa, più bassa di chiunque, lui però era molto alto. Amavo restare abbracciata a lui, e il fatto di essere bassa in questo caso era a mio favore perché riuscivo a sentire il battito del suo c...