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t w o                                                                                            

Non riuscivo a levarmi dalla testa i suoi occhi fissi su di me, erano qualcosa di indescrivibile. Ipnotici.
I miei pensieri furono interrotti sentendo la voce squillante della prof.

<<Signorini Hayes e Mendes, vogliamo prenderci un caffè?>>

Tutta la classe scoppiò in una risata fragorosa provocandomi un leggero fastidio ma, come sempre, feci finta di nulla. Non volevo che gli altri mi vedessero infastidito.

<<Io... ehm... veramente...>> dissi cercando di farfugliare qualcosa.                                        

<<Ehm, che cosa?... Vi prego, mi fatemi il favore di sedervi, state facendo perdere molto tempo>>

Cercai con lo sguardo un banco libero e quando lo trovai mi sedetti. La prof ricominciò a parlare.

<<Ragazzi vi presento la vostra nuova compagna Samantha Forbes, si è appena trasferita da Parigi, quindi cercate di farla sentire a suo agio>>

"Mhm, quindi il suo nome è Samantha" pensai.
La misteriosa ragazza continuava a tenere lo sguardo basso senza dire una parola.

La prof proseguì: <<Ora Samantha devo decidere dove farti sedere, fammi pensare...>> iniziò a guardarsi attorno <<potresti sederti lì>> indicò il posto libero proprio dietro al mio.

Finalmente, alzò lo sguardo e si diresse al suo posto. Nel momento in cui si sedette la prof cominciò a spiegare e oggi non avevo voglia di prestare       attenzione. Cercai qualcosa per potermi distrarre ma tutti erano concentrati alla lezione. Dopo un pó il mio pensiero andò a Samantha, così volsi il mio sguardo sulla ragazza ma lei faceva finta di niente. I suoi occhi neri si posarono su di me per poi posarsi sulla prof.

<<Ehy>> le dissi a bassa voce,
mi guardò di sfuggita di nuovo.

<<Ehy>> rispose lei con tono freddo e continuava a guardare la prof.

<<Quindi sei di Parigi?>> domanda cercando in mettere in atto una conversazione, magari era timida e non voleva parlare con nessuno.

<<Sì>> mi guardò <<sono di Parigi>> mormorò.

<<Signorino Mendes!>> urlò la voce squillante della prof, scrollai le braccia e mi gira verso la prof <<è la seconda volta che la rimprovero! Lei non è attento!>>

<<Mi scusi>>mormorai infastidito e continua ad "ascoltare" la lezione con quel poco interesse che avevo.

La giornata finì in fretta e mi alzai portando lo zaino sulle spalle. Prima che uscii dalla classe notai Samantha uscire per prima.

<<Ehy amico, a chi guardi?>> domandò Nash mettendo un suo braccio attorno al mio collo.

<<Nessuno>> mentii uscendo dalla classe con quel coglione che tanto definisco 'amico'.

<<Oh dai, non prendermi per il culo! Ho notato come l'hai guardata oggi, la stavi divorando con gli occhi>>

Sorrisi leggermente <<Be', sì. Stavo guardando lei prima>>

Uscimmo dalla scuola e ci dirigemmo verso il pullman, per poi entrare lì dentro. Odiavo prendere il pullman, quel posto odorava di calzini sporchi di due anni fa.

<<Ehy guarda chi c'è>> sussurrò Nash dandomi una leggera gomitata sullo stomaco. Cercai di seguire lo sguardo di Nash che finì su Samantha <<dai fatti avanti>> disse spingendomi leggermente in avanti e per poco stavo inciampando.

<<Ehy>> dissi accennando un sorriso alla ragazza, era seduta sola <<posso sedermi qui?>>

Samantha mi guardò per un attimo <<Certo>> disse senza aggiungere altro.

Mi sedetti, per poco vomitavo a solo sentire quella puzza orrenda che circonda quel posto.

<<Allora...>> dissi per rompere il ghiaccio <<da quanto tempo ti sei trasferita qui?>>

<<Un paio di settimane fa>> disse posando il telefono nella tasca.

Dal suo modo di parlare potevo sentire un piccolo accento francese.

<<Oh, da poco>>

Non sapevo esattamente cosa dirle perciò la conversazione tra me e lei finì in quel modo. Samantha era una ragazza abbastanza chiusa, non parlava molto, era abbastanza distaccata. Fredda. Non capivo il motivo della sua freddezza ma mi sarebbe tanto piaciuto scoprirlo. Lei non spiccicava neanche un piccolo sorriso. Nulla. Era come se non le toccava niente.

Samantha's pov

Erano le 5:00pm del pomeriggio e dovevo vedere Alex, colui che mi vendeva l'erba. Ero seduta in un pub con i capelli legati in due trecce disordinate e la matita nera molto sbavata. Non me ne fregava nulla del trucco sbavato, non me ne fregava nulla del trucco perfetto, non me ne fregava nulla di essere ordinata, non me ne fregava nulla di avere i capelli ben ordinati oppure i vestiti abbinati con il colore giusto. Semplicemente, non me ne fregava nulla.
Ero una ragazza abbastanza distaccata con le persone, odiavo avere un legame con loro.

<<Ehy Sam>> disse un ragazzo con voce roca, una voce molto familiare.

Give me love || Shawn Mendes (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora