capitolo ottavo

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Una volta che parcheggiai sul vialetto di casa Harries mi girai verso la mia sinistra, per dare un occhiata a Char. Aveva la bocca socchiusa, gli occhi coperti dalle bianche palpebre e la schiena ricurva sul sedile. Era adorabile.

Sorrisi istintivamente alla scena. Spensi il motore del mezzo, prima di uscire in fetta e furia dall'automobile. Una volta compiuto il giro, aprii il suo sportello. Le scostai i capelli bruni su una spalla e mentre le slacciavo la cintura di sicurezza, la caricai sulle mie spalle. Il suo corpo, era leggero e morbido. Il suo profumo inebriante, e anche in questo momento la trovavo stupenda.

Scuotendo energicamente la testa, raggiunsi il portico e bussai, quasi impercettibilmente, sorprendendomi del fatto che qualcuno mi avesse sentito.

Un ragazzo di appena vent'anni mi aprì la porta. Era una sorta di Char al maschile, la loro somiglianza mi sorprendeva.

Non mi fece nemmeno parlare che subito si allarmò.

"Che cosa sta succedendo?" chiese guardandomi con uno sguardo ghiacciale.

"Si è addormentata mentre la riportavo a casa" tagliai corto, entrando nell'appartamento.

"Tu sei Zayn?" mi domandò aiutandomi a far stendere la mora sul divano.

Annuii distrattamente, mentre stendevo una piccola coperta rossa sul corpo di Charlotte.

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CHAR'S POINT OF VIEW

Svegliata da mia madre poche ore dopo essere tornata a casa mi ritrovai immersa dei miei stessi pensieri. In tutto l'arco di tempo che ho frequentato Zayn, ho compreso solo di non aver capito niente su di lui.

Insomma è così maleducato, stronzo, idiota, menefreghista che mi ritrovo sempre tra le sue braccia, in un modo o nell'altro. Ormai si erano fatte le 11:00 in punto e Zayn a quest'ora si trovava sicuramente a festeggiare il matrimonio della madre. Sorrisi al pensiero del moro in giacca e cravatta. Mi immaginavo la sua continua e inutile ansia che lo tormentava. Me lo figuravo in un piccolo locale mentre deliziava tutti con la sua musica.

"Charlotte Jamie Harries, cosa ci fai ancora buttata sul divano?" mi chiese mia madre entrando furibonda nella stanza.

Alzai gli occhi al cielo.

"Stavo vedendo la televisione" accennai, alzandomi dalla mia comoda posizione.

"Mi ha detto April di ricordarti del concerto" disse poco curante.

Sbarrai gli occhi, l'avevo completamente dimenticato.

Il concerto dei The Killers era domani e non sapevo ancora cosa mettermi.

Sbuffai rumorosamente, ringraziando mia mamma e componendo il numero della mia migliore amica.

"Ben svegliata, ti sto cercando di chiamare da 'sta mattina!" disse con una nota di disappunto.

"Non so cosa mettermi, cazzo" imprecai salendo in camera mia, avevo ancora i vestiti di ieri sera.

"Vogliamo andare a fare shopping?" chiese ridendo di me.

"Se proprio insisti, infondo i ragazzi sono al matrimonio, e non ho niente da fare." dissi aprendo l'armadio.

"Ti passo a prendere tra mezz'ora" riattaccò .

Abbassai lo sguardo verso il mio orologio da polso. 11:15a.m.

Mentre urlavo ai miei genitori che sarei uscita, mi squillò il telefono.

Il mio cuore perse un battito. Sul display apparve il nome di Zayn.

Titubante lo presi in mano. Era un suo messaggio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 30, 2016 ⏰

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