Era il 19 settembre del 2012 era il mio primo giorno di scuola . L'anno prima avevo cercato di socializzare il più possibile con i miei compagni e ci ero riuscita, ma quell'anno non sapevo davvero cosa aspettarmi. Erano le 8:00, la campanella era appena suonata ed io entrai in classe. Le mie compagne Noemi e Francesca si erano trasferite in un altra scuola e al loro posto trovai tre nuovi compagni, ripetenti. La professoressa di matematica chiamò l'appello: "Fiore!" e io alzando la mano tremolante, risposi "Presente!". L'appello continuò e arrivammo ai compagni nuovi, ero davvero curiosa di sapere chi fossero: "Abello Vincenzo" chiamò la prof. e lui con aria più che strafottente rispose: "Presente!" "Abello è così che si risponde alla tua professoressa, mostra più entusiasmo e più disciplina, e ora raccontaci perché ti hanno bocciato." Vincenzo era un ragazzo molto carino, aveva 14 anni, era più grande di me di 3 anni ed era alto, capelli castani come gli occhi e si presentava molto curato e bello alla vista, era difficile non notarlo, caratterialmente, però, rappresentava il classico ragazzo cattivo che mi aspettavo da un ripetente come lui (allora avevo un idea al quanto strana dei ripetenti, credevo che fossero pericolosi). Comunque alla domanda della professoressa rispose: "Non so perché sono stato bocciato, i professori mi detestano penso..." quella era la prima volta che vidi un ragazzo così misterioso e complicato da capire, la prof disse: "Sarà una tua impressione, avrai fatto qualcosa di sbagliato o magari non andavi bene a scuola." La prof. era stata molto fredda e schietta con lui, ma lui non sembrava interessato a ciò che la prof. potesse pensare, stava sempre sulle sue, l'unica cosa che sapevo era che dovevo stare lontana da lui a tutti i costi. Dopo Abello si presentarono anche gli altri due, loro si chiamavano Pero Vincenzo e Boccafino Mirko. L'unico però a turbarmi rimaneva Abello. I giorni trascorrevano e Abello continuava a far disperare i professori, nel mentre nella classe giravano voci che alcune mie compagne si erano prese una cotta per lui, ma io non capivo cosa ci trovavano in lui. Passò l'autunno e arrivò l'inverno e piano piano passarono le vacanze di natale e giunse anche un nuovo anno.
Eravamo a gennaio del 2013 e andando nello stesso istituto, mio padre accompagnava me e mia sorella a scuola e quando arrivai salutai tutte le mie compagne tralasciando Abello e gli altri ragazzi. Mio padre non capiva perché non li avessi salutati così disse: "Paiper saluta anche i ragazzi, è maleducazione non salutare", già ero ancora una bambina per lui e mi trattava da tale e non capiva che mi vergognavo a salutarli specialmente quel Abello con cui non volevo neanche prendere confidenza, così mi avvicinai a loro e li salutai, quella fu la prima volta che ebbi un contatto con Vincenzo, fu una cosa al quanto imbarazzante allora, ma lo ricordo con un sorriso e un po' di vergogna.
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Light and Dark
RandomPaiper una ragazza di 15 anni aveva la vita che voleva, amici e anche un ragazzo, era avvolta dalla luce. Ma cosa succede se riaffiorano i sensi di colpa, di un passato davvero orribile? La luce ad un tratto può essere sottomessa dall'oscurità. Perd...