Capitolo 38.

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Gli altri Radurai si sistemarono per la notte, avvolgendosi nei sacchi a pelo nel tentativo impossibile di dormire.
Nessuno disse molto e l'atmosfera si era fatta cupa e piena di tensione. Si sentivano solo mormorii e fruscii sommessi.
Mi ritrovai a 'dormire' tra Gally e Newt. Quest'ultimo mi teneva abbracciata a sé, come per tranquillizzarmi. Stavo tremando e non perché sentissi freddo. Avevo paura, eppure i Dolenti non erano ancora arrivati.
Chuck era finito al piano inferiore e per qualche ragione me lo immaginai rannicchiato in un angolino a piangere per la paura.

Avrei voluto alzarmi e andarlo a cercare, ma era un'impresa più che ardua.
I Radurai erano tutti ammassati tra di loro e compiere un passo senza spiaccicare la mano a qualcuno era impossibile.
Cercai di controllare il mio corpo che stava tremando senza sosta. Se Newt avesse voluto dormire, non ci sarebbe mai riuscito con me a fianco, se continuavo ad agitarmi in quel modo.
Mi obbligai a fare una lista delle cose che mi avrebbero tranquillizzata.
I Dolenti non sono ancora arrivati. Il Casolare è stato fortificato. Le finestre sbarrate. Sono tra Newt e Gally e so che mi proteggeranno. Delle armi sono state distribuite e anche se non so come usarle, almeno non sono a mani vuote. Perché ho come l'impressione di non essere al sicuro? Dannazione, è un'agonia essere impotente mentre la tua vita è in pericolo.

Tirai un sospiro e chiusi gli occhi, rannicchiandomi e appiattendomi di più contro Newt.
La mia mente continuava a proiettare l'immagine dei Dolenti che irrompevano nel Casolare, come se si divertisse a spaventarmi.
Cercai di inspirare a fondo l'odore di Newt e iniziai a concentrarmi sul mio respiro.
Niente da fare. Continuo a tremare come un terremoto.
Newt sembrava essersi inspiegabilmente addormentato, nonostante la paura e il mio tremore.
Sentii una mano cercare la mia e quando la trovò la strinse a sé.
Sollevai lo sguardo e vidi che Gally mi stesse fissando preoccupato.
Gli sorrisi leggermente, cercando di rassicurarlo, ma non ebbi il coraggio di ritirare il mio palmo dal suo.

Lui iniziò ad accarezzarmi il dorso della mano con il pollice e mi fece un sorrisetto per farmi stare tranquilla.
Con mia sorpresa la situazione era migliorata. Tremavo ancora, ma meno di prima.
Tuttavia la paura persisteva in me e mi seguiva come un'ombra.
L'angoscia per quanto sarebbe potuto accadere mi stava sopraffacendo, come una coperta soffocante che, tessuta di paura e disperazione, cominciava a vivere di vita propria.
L'attesa era insostenibile.
I lamenti lontani dei Dolenti si fecero più vicini con l'inoltrarsi della notte. Ogni minuto sembrava durare di più del precedente.

Sentii il sonno farsi strada nel mio corpo e non potei fare a meno di sorridere a quella sensazione tanto attesa.
Tuttavia non feci in tempo a chiudere occhio. Da fuori arrivò un'ondata di rumori meccanici, seguita da diversi schiocchi. Era come se qualcuno avesse sparso sul pavimento una miriade di chiodi.
Sobbalzai e mi tirai a sedere nel sacco a pelo, come la maggior parte dei ragazzi.
I Dolenti erano arrivati.
Tuttavia, prima di chiunque altro si era alzato Newt, agitando le braccia e mettendo a tacere la stanza portandosi un dito sulle labbra.

Senza appoggiarsi sulla gamba zoppa, si avvicinò all'unica finestra della stanza in punta di piedi, che ovviamente era ricoperta di assi.
Tuttavia c'erano delle fessure che permettevano di sbirciare fuori.
Newt si sporse per guardare con cautela e io lo raggiunsi in silenzio.
Mi accovacciai accanto a lui contro una delle assi di legno inchiodate più in basso, premendo gli occhi contro una fessura.
Era spaventoso trovarsi così vicino al muro.
Passarono un paio di minuti e non avevo ancora notato niente.
Feci per rinunciare, quando un movimento improvviso catturò la mia attenzione e anche quella di Newt.

Esitai nel guardare, temendo che fosse un Dolente. Tuttavia alla fine cedetti alla curiosità e mi sporsi per guardare meglio.
Una figura stava correndo verso l'entrata del Labirinto.
Zart.
Spalancai la bocca e, distaccandomi dalla finestra, incrociai lo sguardo di Newt, preoccupato e confuso tanto quanto il mio.
Sentii qualcuno sfiorarmi la spalla e sussultai trattenendo un grido.
Thomas mi fece cenno di fargli posto per guardare fuori.
Gli cedetti la mia postazione, troppo spaventata per continuare a sbirciare.
Cosa ci faceva Zart fuori dal Casolare? Perché stava correndo dentro il Labirinto?

The Maze Runner - RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora