L'anima immortale

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C'era una volta, oltre l'infinito mare e le immense montagne, un piccolo villaggio. Qui vivevano , nella piccola radura, due fratelli; Noah ed Elia.

Elia era il più giovane, era dotato di una straordinaria bellezza, dei ricci dorati incorniciavano un volto candido come la neve che risaltava i suoi grandi occhi blu, era per questo estremamente vanitoso e prepotente. Noah era saggio, premuroso ed era un grande lavoratore; per vivere i due giovani facevano i taglialegna per portar avanti la tradizione di famiglia. Il più grande era fiero del suo lavoro e cercava di svolgerlo con dignità, mentre il fratello avrebbe sempre desiderato essere un principe ricco e disprezzava ciò che la sua famiglia aveva creato; al posto di quella vecchia casetta in cui vivevano voleva un castello meraviglioso dove regnare e godere delle sue ricchezze. Prima o poi sarebbe fuggito, avrebbe scoperto nuovi mondi, magari diventando un valoroso cavaliere.

Elia stava tagliando con fatica un ceppo e aveva promesso al fratello che sarebbe rientrato prima del tramonto, il sole stava già scomparendo dietro la grande quercia che padroneggiava la radura, decise di incamminarsi verso casa. Sollevò il pesante sacco pieno di legna quando si trovò dinanzi una vecchia donna, aveva la pelle del viso ricoperta di rughe e le mani nodose reggevano un cesto vuoto.

- Bel giovane, avrei bisogno del tuo umile aiuto.- ed Elia non rispose e attese che la vecchia continuasse.

- Le mie vecchie ossa son troppo deboli, aiutami a raccogliere quei funghi laggiù e sarai ripagato a dovere.-

- Non ho tempo, non ho le forze necessarie per aiutare una vecchia!-

- Se mi aiuterai riceverai in cambio ciò che hai sempre desiderato, ricchezza e nobiltà.-

Il giovane era alquanto scettico al riguardo e decise di rifiutare con arroganza.

- No, non sono tanto sciocco da credere nella magia, sparisci e lasciami tornare a casa!-

La vecchia donna lasciò cadere il cesto; le sue mani diventarono affusolate, la pelle del suo viso ringiovanì improvvisamente e il ragazzo si trovo di fronte ad una donna meravigliosa, alta e snella.

La sua bellezza era eterna, lunghi capelli scuri scendevano lungo la sua schiena, gli occhi allungati verso le tempie, occhi tartari, di topazio scintillante, i denti piccoli e affilati che splendevano in una bocca grande, dalle labbra morbide.

Elia rimase pietrificato, ammagliato e al contempo inorridito, la donna si avvicinò lentamente al giovane e gli accarezzo dolcemente il viso.

- La tua bellezza è pari alla tua arroganza, non meriti ciò che la natura ti ha offerto , un volto così bello in un animo spaventoso è sprecato, provvederò a dare il tuo dono a qualcuno di più degno.- estrasse dal sotto il mantello uno specchio d'argento, lo pose al piccolo uomo; ciò che uscì dalle labbra del giovane fu un urlo di disperazione. Poi, improvvisamente, la donna scomparve lasciando nel cuore del fanciullo orrore e rammarico.

I lunghi capelli biondi erano spariti, così come gli occhi azzurri e il suo bel volto era diventato mostruoso. Era un mostro, una creatura orribile che avrebbe spaventato anche il cavaliere più temerario.

Non poteva tornare a casa, suo fratello non lo avrebbe riconosciuto e chiunque lo avesse incontrato si sarebbe spaventato e avrebbe tentato di ucciderlo. Decise di fuggire oltre la radura e di trovare rifugio tra le rocce della grande cascata.

Seduto tra le rocce Elia rimpianse per la prima volta la sua umile casa, il suo faticoso lavoro e la compagnia del fratello, si chiese se Noah fosse preoccupato per lui e se lo stesse cercando, desiderava poter vedere ciò che stava facendo. Rimpianse la sua modesta vita sperando di poterla riavere al più presto. Una lacrima bagnò la pelle ormai rovinata del suo volto, e proprio in quel momento apparve al suo fianco qualcosa di argenteo, palesemente famigliare. Era lo specchio che gli aveva rivelato il suo orripilante aspetto. Ci pensò su, prima di afferrarlo e avvicinarlo a sé, tuttavia quando vi guardò dentro non vide il suo riflesso ma bensì quello della strega che lo aveva ridotto in quello stato.

- Perché mi hai fatto questo?- Elia scoppiò in lacrime, mentre attendeva la risposta della donna.

- Ti ho già spiegato il motivo, caro giovanotto.-

- Ora ho compreso il mio errore, fammi tornare come prima!-

- No, piccolo mio, tornerai normale solo quando riuscirai a trovare una persona migliore di te e riuscirai a conquistarla con la bontà del tuo cuore!- a quelle parole non riuscì più a trattenere le lacrime.

- Ma mi mancherà mio fratello e la mia vita ... come farò senza di lui?-

- Potrai vederlo quando vorrai attraverso lo specchio, pensa a lui e ti apparirà, potrai vedere tutto ciò che vuoi. Lo specchio diventerà i tuoi occhi. - la strega sparì e al suo posto ritornò il riflesso di una creatura orripilante, soltanto successivamente il ragazzo comprese che il riflesso che lo specchio rivelava era il suo.


Passarono i mesi e il giovane Elia imparò a vivere imparando ad accettare il suo aspetto, guardava il fratello tutti i giorni e lo vedeva piangere la sua assenza, si ammalò gravemente, lasciò il lavoro e dopo poco morì. Il giovanotto pianse per tre giorni e tre notti la morte del caro fratello a cui non aveva nemmeno detto addio, rimpianse il tempo perso con lui e i momenti in cui aveva disprezzato la sua vita. Non era solo un mostro per l'aspetto, ma anche interiormente.

Durante una fredda sera d'inverno, mentre stava contemplando il lago ghiacciato, s'accorse che nello specchio era apparso il riflesso di una fanciulla, era supina nel bosco e sembrava ferita e tremante dal freddo. Elia non ci pensò neanche un istante, corse immediatamente in soccorso alla giovane, la prese tra le braccia e la portò sotto le rocce della cascata; si prese cura di lei per alcuni giorni spettando il suo risveglio. Il giovane era divorato dalla paura poiché la fanciulla, al suo risveglio, sarebbe fuggita, spaventata dal suo aspetto e l'unica possibilità per Elia di spezzare la maledizione si sarebbe dissolta.

La giovane dopo interminabili giorni si svegliò, Elia cercò di accoglierla con quanta più gentilezza potesse offrirle.

- No mia fanciulla, non guardatemi in volto, resterete spaventata dalla mia bruttezza.-

- Ma, signore, voglio conoscere chi m'ha salvata, non posso temere il mio unico salvatore.-

- Signorina, voi non potete sapere ... e io non posso pensare di perdervi per sempre.- la fanciulla si avvicinò ad Elia, che nel frattempo era rimasto nascosto nell'ombra.

- Mio salvatore, rivelatevi a me ... prometto di non scappare, non potrei mai voltare le spalle ad un uomo così umile come voi.-

Il giovane uscì dall'ombra, la fanciulla non si mosse, come promesso. Ora, gli sembrava la fanciulla più bella che avesse mai visto, quei profondi occhi verdi smeraldo finalmente aperti e i capelli corvini mossi dal vento.

- Siete meravigliosa e vi ringrazio per aver mantenuto la promessa.-

- Voi non siete bello, ma ammiro la vostra bontà d'animo e per questo son rimasta ... ma ora, alla luce del giorno, non siete poi così orrendo.-

I due si guardarono negli occhi, da sempre specchio dell'anima, e le loro labbra di unirono per scambiarsi il bacio di vero amore.

Elia si dimenticò del suo aspetto, poi la fanciulla lo guardò stupita e gridò: - Oh, il vostro volto è bello come il vostro animo!-

Incredulo il giovane prese lo specchio e guardò il suo riflesso, ma egli vedeva ancora il mostro che si era impadronito della sua bellezza; fu in quel momento che egli sentì nella sua testa la voce della strega: "Gli altri ti vedono di nuovo con il dolce aspetto, ma tu, tu ti vedrai per sempre come il mostro che sei stato per tanti anni. Nulla farà di te un uomo davvero puro poichà la tua anima è immortale e ciò che hai fatto negli anni passati non potrà mai essere cancellato."

Elia lasciò improvvisamente cadere lo specchio, e guardò la giovane.

- Ha ragione LEI, nulla tornerà come prima per me, e ora scappa e stai lontana da me per sempre!- la sua voce sembrava diventare quasi sibilante.

Lasciò la ragazza impietrita e scappò in mezzo alla radura, solo quella sarebbe potuta essere la sua vera casa, con le sue insidie e le sue meraviglie. Elia non sarebbe mai tornato, ai suoi occhi, come quello di un tempo.

Il giovane e bello è ancora oggi lassù tra le montagne, che corre e caccia libero senza aver timore di se stesso, se passate di là e udite delle grida provenienti dalla foresta ... chissà, potrebbe essere proprio lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 22, 2016 ⏰

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