Capitolo primo - Benvenuti al Byron

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Ross percorreva il lungo corridoio che conduceva all'atrio principale con in testa le parole ansiose di Margaret che sentiva ripetersi in continuazione, come un disco inceppato.

"Per favore, puoi scendere subito? Abbiamo un problema" - gli disse al telefono senza preoccuparsi di nascondere la sua chiara apprensione.

Sapeva che quella donna era in gamba. Attenta e scrupolosa ma, purtroppo, si lasciava prendere dal panico in situazioni che si allontanavano dalla stretta quotidianità. Forse, con il senno di poi, l'averla trasferita alla reception dell'ingresso principale non era stato uno dei suoi migliori lampi di genio ma, in fondo, credeva che fosse la migliore soluzione possibile dopo la morte del marito. C'erano volute settimane per riuscire a convincerla a lasciare la sua casa, dove viveva ormai sola. Ed altrettanto per trasferirla dall'ufficio dell'amministrazione al suo nuovo incarico. Credeva che, così facendo, avrebbe avuto la possibilità di stare in mezzo alla gente e trascorrere le giornate all'insegna di una maggiore vivacità, anziché restarsene chiusa in un ufficio da sola.

L'uomo giunse davanti al banco e lei già lo attendeva in piedi, quasi sull'attenti.

I suoi grandi occhi castani erano seri, quasi atterriti.

"Eccomi qui. Cosa abbiamo di tanto grave?"

Con discrezione gli fece cenno di seguirla, percorrendo il bancone.

"In mediateca Luke ha bloccato un taccheggiatore. Ora ci sta aspettando nella sezione di musica antica."

"Un taccheggiatore? Un ladro vuoi dire..."

Margaret annuì vistosamente dopo essersi sincerata che nessuno potesse vederla.

La mediateca era proprio al piano terra, adiacente alla sala d'ingresso, e Ross la raggiunse con celerità, letteralmente scortato dalla donna che lo seguiva a brevissima distanza.

«Era abbastanza raro che sorprendessimo qualcuno a rubare, qui al Byron. Anche in momenti di estrema difficoltà, questi episodi erano molto isolati. Ritenevo che la gente avesse ben chiaro che quanto quelle mura contenevano erano il patrimonio di ognuno e come tale andava preservato» - pensò l'uomo.

Entrando venne accolto dalla tonalità intensa delle pareti. Onestamente si era ripromesso di far ricoprire quell'assurdo colore aragosta con altro più chiaro e meno opprimente, ma ogni volta si scontrava con l'opposizione dell'architetto che aveva progettato la struttura. A lui quell'assurda tinta piaceva.

Percorsero il breve tratto che li separava dagli espositori che ospitavano la sezione di musica classica ed antica, luogo del presunto misfatto.

Davanti all'uomo si trovò l'imponente figura di Luke che nascondeva alla sua vista il ladruncolo.

Quando lo vide si scansò e chiese alla donna di chiudere la porta d'ingresso della sezione.

"Cosa è successo?" - domandò.

"L'ho sorpreso mentre cercava di rubare uno dei nostri cd" - sentenziò il collaboratore fissando il colpevole.

Luke era un funzionario molto disponibile con il pubblico. Amava profondamente il suo lavoro e dedicava cure quasi maniacali alla sezione di mediateca, spesso sforando il budget che ogni anno era nelle sue disponibilità. Ma, tra i suoi difetti più fastidiosi, c'era l'eccessiva sicurezza in se stesso. Avere una buona autostima era quanto mai importante, ma non se rasentava la cieca ed incondizionata fiducia nelle sole proprie capacità e nel proprio intuito, ignorando ogni possibile alternativa. Forse proprio per questo era il solo responsabile della sezione. Difficilmente Ross avrebbe potuto trovare qualcun altro da affiancargli.

La teoria del pettirossoWhere stories live. Discover now