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Ho deciso.
Prima di lasciare definitivamente la mia attuale scuola,i miei compagni, non potevo andarmene così di punto in bianco. Ero costretta a dare un piccolo addio,secondo i miei,anche se io non amavo molto gli studenti di quell'ambiente.
Ero a casa, sul divano e mia madre sistemava tutto il cibo sui tavoli, era molto euforica. Più di quanto lo fossi io. Alle 22:00 ci ritrovammo io ed i miei genitori,seduti uno di fronte all'altro mentre mangiavamo quello che era rimasto, tutto. La festa doveva svolgersi alle 20:00 ma nessuno si fece vivo. Solo verso le 21:00 Amanda suonò alla mia porta. Si sedette con me in mezzo alla stanza per qualche minuto, dopo di che se ne andò augurandomi il meglio poiché la situazione era abbastanza imbarazzante. Mi fece piacere vederla arrivare ma questo non migliorò le cose. Devo dire che erano più dispiaciuti i miei genitori che me, io sapevo già che sarebbe finita così.Purtroppo non mi aspetto nulla dalla gente.
"Vai a riposarti Martina" disse mia madre con la sua solita voce dolce ma si sentiva che era triste per la serata allora io le sorrisi fingendo che a me, non importasse niente. Il mio zaino era pronto, la mia testa di meno ma dovevo superare il tutto.La mattina seguente sarebbe stato, il mio primo giorno nella nuova scuola.Quella mattina mia svegliai prestissimo,ero molto in ansia. Non mangiai neanche,ero troppo impegnata a scegliere i vestiti giusti ma come sempre,niente mi piaceva,niente mi stava bene. Niente poteva cambiare il mio modo di vedermi. Misi una semplice felpa e dei jeans con le solite vans nere e scesi in macchina da mia madre, che mi aspettava e andammo verso la scuola.
Appena arrivati entrai e una bidella mi portò subito nella mia nuova classe. Tutte ragazze solo 3 semplici ragazzi vi erano. Mi sedetti in un banco, solo al centro era libero purtroppo. Tutti cominciarono a farmi domande strane e abbastanza stupide e la professoressa cominciò a farmi il solito questionario del"da dove vieni" o "perché sei qui" anche se mi sembrava abbastanza ovvio. E' un liceo artistico,sicuramente mi piace disegnare no?. Ero troppo imbarazzata per rispondere ma pian piano risposi un po' a tutti.
Durante le ore vidi i loro disegni e loro i miei.Erano davvero belli, c'è chi sapeva colorare meglio e chi no ma tutti erano veramente bravi. Avevo molto paura di non essere all'altezza invece guardarono alcuni miei disegni,quelli che facevo a casa quando non avevo nulla da fare e a tutti piacquero davvero tanto.
Arrivò quel momento che io speravo non arrivasse mai. Un'insegnante entrò in classe e vedendomi mi chiese di presentarmi, volevo rimanere seduta ma lei mi fece alzare davanti a tutti e dovetti fare la mia presentazione nonostante credevo mi fossi già presentata alle mie compagne.
"Mi chiamo Martina,ho 17 anni e sono nata qui. Non ho origini particolari o accenti diversi da quello che si parla da queste parti. Frequentavo un professionale solo perché l'indirizzo era moda ma di moda non c'era proprio niente. Sono venuta qui poiché amo disegnare e credo sia davvero l'unica cosa che mi riesce meglio. Diciamo che ho cambiato anche perché li non si studiava quanto io vorrei. Quindi in un liceo so già che si studierà molto e mi piace così. Interiormente preferisco non descrivermi mentre esteriormente credo che tutti possiate vedere, nulla di più".
Mi sedetti di nuovo e la professoressa iniziò la sua lezione. Durante la ricreazione una ragazza mi fece un po' vedere la scuola e ho notato due cose. I ragazzi scarseggiano e le ragazze sono tutte appigliate a quei pochi che ci sono. Mentre facevo il mio giro, tutti mi davano la mano presentandosi dicendo"oh sei quella nuova, piacere!" dicevano tutti cosi, come se si fossero messi d'accordo.Io però rimanevo sempre sulle mie.
Alla fine del corridoio notai un ragazzo circondato da ragazze, però lui sembrava molto indifferente a ciò. Mi avvicinai aspettandomi la solita frase di tutti, invece neanche mi notò..
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Lascia che io ti ami.
RomanceA volte abbiamo bisogno che qualcuno ci salvi dai nostri incubi e Martina e Pasquale ne avranno la dimostrazione. Due ragazzi bravi a nascondere i loro mostri sotto il letto ma alla fine scopriranno che tenendosi per mano sarà più facile camminare e...