*Caro diario, oggi è il mio primo giorno di università. Finalmente ho convinto mamma ad iscrivermi alla Bocconi di Milano. Consta un sacco ma le ho promesso che non appena mi sarò sistemata troverò un lavoro che possa compensare i suoi sacrifici.
Ora mi trovo sul treno che mi condurrà a Milano. Chissà cosa mi aspetta.Caro diario,oggi ho fatto l'iscrizione e seguito la mia prima lezione. Ho fatto anche una figuraccia. Questa mattina , entrando sono andata a sbattere contro un ragazzo non tanto più grande di me ma molto alto, capelli ribelli come la criniera di un leone, occhi color smeraldo e un sorriso strabiliante. Siamo caduti entrambi al suolo e ho fatto andare in aria i suoi appunti. Mi disse solo due parole , sorry e thank you...poi alle dieci lo vidi entrare nelle mia classe e pensai subito che fosse un ragazzo straniero amante della letteratura, invece si fermò alla cattedra e scrisse il suo nome "Harry Styles" e ci disse che sarebbe stato il nostro insegnante di inglese*
La sua voce era dolce e molto calda, non era il solito professore, erano pochi minuti che si trovava in classe e sapeva già come coinvolgerla.
"Take the book on page sixty"
Tirai fuori il libro dalla borsa e lo aprii alla pagina assegnata. Lo sistemai sul banco e poi presi l'astuccio. Lo sguardo mi cadde sul titolo, 'presentation'. Deglutii più volte e sospirai mordendomi il labbro.
Dire che mi piace l'inglese è poco, io lo amo, ma non ho una pronuncia corretta. Faccio un mucchio di errori e di conseguenza divento tutta rossa perché gli altri ridono.
Poi iniziai a pensare che siamo tanti in classe e che non è detto che inizi proprio da me.
"Ok...Melinda Staffini..?"
Pronunciò il nome con l'accento inglese e la mia 'io' interiore si sciolse. Appena la ragazza tre file davanti a me , iniziò a parlare, venni riportata sull'attenti e ripresi ad riorganizzazione le mie idee.
Bene va ha caso , pensai, ho tempo di farmi un discorso mentale.
Nella mia mente le parole era fluenti e discorsive , nessun errore nessuna risata.
Dopo Melinda chiamò altri sei ragazzi ed infine pronunciò quel fatidico nome,il mio.
Rimasi immobile a fissarlo nei suoi occhi verdi.
"Ms?" ricambiò lo sguardo intenso e io diventai immediatamente paonazza.
"Valeria is ok?"
"Oh..yes teacher"
"C'mon baby"
Presi tutto il respiro che avevo in corpo e provai a concentrarmi. Provai ad immaginarmeli nudi ma fu una cattiva idea. Lui senza abiti sarebbe ancora più bello. Mi morsi il labbro e premetti forte i denti su esso.
"Signoria , la prego si presenti" mi supplicò lievemente esasperato. Ecco ci mancava solo che mi prendesse male.
Avevo tanta paura ma dovevo farlo altrimenti mi avrebbe sicuramente messo una nota. Alzai lo sguardo sulla lavagna e cercai di fissarla il più possibile.
"I...my name is Valeria Dakota Morgan. I'm 19 years old.."
Mi bloccai e lui mi liquidò con 'ok grazie'. Sospirai e incrociai le braccia sul banco. Ci appoggiai la testa e chiusi gli occhi. Finalmente suonò la campanella e tutti , me compresa, ci alzammo andando verso la porta.
Rimasi pietrificata , quando egli pronuncia nuovamente il mio nome.
"Morgan le posso parlare?"
Mi girai ed annuii lentamente. Non vide il gesto,troppo impegnato a sistemare nella sua borsa i vari libri e registri. Avvicinai il mio corpo alla cattedra ma rimanendo comunque distante per non creare casini o disturbo. Aspettai in religioso silenzio che tutti se ne andranno e che lui finisse di riordinare.
Pochi istanti dopo fummo soli. Alzò lo sguardo sul mio ,ormai da minuti fisso sulla sua figura, sorrise e si alzò. Mi raggiunse e si sedette sul banco davanti al mio.
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English Teacher
FanficDue ragazzi che si incontrano per caso scoprono di avere molte cose in comune come per esempio l'amore per la letteratura oppure di frequentare la stessa scuola. Il loro rapporto in cosa si evolverà? Amicizia o amore? E se fosse entrambe le cose cos...