Capitolo cinque, ovvero Cosa significa vivere con Lakisha

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Regola numero uno per la convivenza con Lakisha: mai mettere da parte del cibo, se ti piace, mangialo subito.

Lakisha è vorace, famelica, perennemente affamata.

Qualunque cosa sia di suo gradimento, lo mangia, poco importa se è sul tuo ripiano del frigo, mentirà, ti ingannerà pur di abbindolarti con qualche scusa patetica.

Nei miei ventitré anni con Lakisha ho imparato che o ti adegui ed inizi a divorare tutto a tua volta o subisci e rimarrai senza nulla da mangiare.

Una volta io e Lakisha eravamo andate a fare la spesa. Io mi ero presa una monoporzione di mascarpone, Lakisha delle ciambelle.

Avevo messo il mascarpone sul mio ripiano, avevo intenzione di mangiarlo il giorno dopo al ritorno dalla pasticceria. Il problema è che il giorno dopo, il mascarpone non c'era più. Lakisha l'aveva mangiato dicendo: - Credevo fosse sul mio ripiano, sicura che non fosse sul mio ripiano? – Lakisha inganna e divora ma lo stesso non è permesso a me.

Una volta volli vendicarmi di un pacchetto di patatine che Lakisha mi aveva rubato. Mangiai tutti i suoi biscotti preferiti. Non l'avessi mai fatto! È arrivata furibonda sparando minacce a più non posso. Solo perché lei a volte prendeva per sbaglio le mie patatine, non voleva dire che io dovessi vendicarmi così crudelmente.

La seconda regola da imparare a memoria sulla convivenza con Lakisha era non essere schizzinosi.

Lakisha sapeva essere molto disgustosa.

A parte il fatto che a volte sembrava di stare a pranzo con un camionista che non mangia da giorni, Lakisha è capace di stare giorni e giorni senza lavarsi e il deodorante è proprio un optional. Quando deve uscire sembra che debba andare alla serata di gala, con quintali di profumo e capelli perfetti, ma quando deve stare in casa si trasforma. Lo yeti si spaventerebbe vedendola! Se la vedi appena sveglia alla mattina poi, non hai idea che spettacolo! I suoi lunghi capelli neri, ispidi, con tutti i nodi, che tentano disperati di scappare via. Sembra Einstein unito a Medusa! Quando la vedi non puoi fare a meno di chiedere: - Lakisha, sei tu? Se ci sei batti un colpo. – e riesci a capire che è lei solo dalla sua risposta: - Mmm!! –

Prima che Lakisha riesca a pronunciare anche una sola parola devono passare prima almeno 23 minuti. Dopo i quali inizia a guardarsi intorno storcendo la bocca, con gli occhi ancora chiusi. È indecisa se rimettersi a dormire sul tavolo o svegliarsi quel tanto che le permetta di riuscire a beccare con il cucchiaio la bocca e non il naso! Dico questo perché una volta è capitato! Si stava imboccando il naso e non se ne era nemmeno accorta!

Un'altra cosa da non fare assolutamente è parlarle. Tanto non ti ascolta e i suoi: - mmm!! – non significano proprio nulla.

Lakisha ha una straordinaria capacità: parlare a vanvera.

Vi faccio degli esempi. È notte, vado in bagno e sento dei mugoli in camera di Lakisha, mi avvicino, apro piano la porta, il che è difficile visto che cigola sempre, e mi affaccio per vedere.

Lakisha dorme, la osservo e apro un po' di più la porta per scrutare meglio nell'oscurità. Non lo avessi mai fatto. Lakisha scatta a sedere e portandosi la mano agli occhi, dice alterata: - Spegni la luce, dai! - pochi secondi dopo era già tornata nel mondo dei sogni. Avrei volentieri eseguito i desideri di Lakisha, peccato che le luci erano già tutte spente.

Un'altra caratteristica di Lakisha che mi lascia ancora perplessa è il suo finto ordine maniacale. Ogni cosa in camera sua, a fine giornata, deve ritornare nello stesso posto in cui era all'origine. Se le prendevo uno smalto blu lo dovevo rimettere, come un soldatino, tra le file della tonalità dell'azzurro, tra il blu con i brillantini e quello elettrico, e non avevo il permesso di sbagliare.

Avendo la stessa taglia, capita spesso che ci scambiamo i vestiti. Mentre io mi accontento che me li metta a lavare dopo averli usati, Lakisha pretende non solo il lavaggio ma anche che glieli rimetta nell'esatto posto in cui li ho presi.

Convivere in generale non è facile, ma farlo con Lakisha è estenuante. Ci sono giorni in cui mi sento prosciugata di ogni mia energia e il fatto di vederla anche al lavoro, non migliora di certo le cose, anzi le rende maggiormente pericolose.

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