Capitolo sei.

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Quel lunedì a scuola ero stata tutto il tempo disattenta, mi richiamarono ad ogni ora.
Per fortuna il pomeriggio arrivò in fretta e potei uscire da quel carcere pieno di pazzi psicopatici. L'unico motivo per cui continuavo ad andare a scuola ed impegnarmi erano i miei genitori, ci tenevo a non deluderli.
Arrivai a casa e mi buttai sul divano sfinita, credo di essermi addormentata un'oretta perché al mio risveglio ritrovai Jake seduto di fronte a me che mi guardava sorridendo dolcemente. Il suo sguardo era uno di quelli rari, dolce e comprensivo.
《Hai fatto una bella dormita eh》sussurrò alzandosi ed avvicinandosi a me che nel frattempo mi misi a sedere stropicciandomi gli occhi.
《Sì, scusami tantissimo. Stai qua da tanto tempo?》guardai l'orologio al polso per poi poggiare la testa sulla sua spalla.
Mi strinse a se accarezzandomi i capelli delicatamente mentre mi lasciava un bacio sulla nuca.
《Un pochino sì, ma non importa, è sempre bellissimo guardarti dormire.》
Mi ricordai che il giorno precedente aveva detto di dovermi mostrare una cosa così rivolsi lo sguardo a lui sorridendo appena 《cosa dovevi farmi vedere?》chiesi curiosa.
《In realtà nulla, volevo solo una scusa per venire a stare a casa tua per questa sera》scrollò le spalle stringendomi maggiormente.
《Sono stata a fantasticarci tutto il giorno su cosa dovessi dirmi e tu mi dici che è nulla?》
《Scusa, piccola》si alzò dal divano e mi guardò《posso farmi una doccia qua da te? Puzzo troppo》domandò porgendomi la mano per farmi alzare.
《Sì, certo, nel frattempo preparo qualcosa per stasera》gli sorrisi lasciandogli un leggero bacio sulla guancia.
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《Mi hai avvelenato che ho tutto questo dolore alla pancia?》mi strinse a se mentre ci stendevamo vicini nel mio letto.
《Sì, non te ne sei accorto?》scherzai guardandolo.
《Allora non vengo più a mangiare da te, stronza》mi strinse maggiormente accarezzandomi la schiena delicatamente.
《Pazienza, vorrà dire che cercherò Nathan e inviterò lui.》
Lui irrigidì la mascella facendo respiri profondi.
《Sarebbe una buona idea, così te lo scopi e lui è contento》mormorò stringendomi ancora più forte.
《Jay, così mi fai male》sussurrai quasi strozzata dal suo forte abbraccio.
Jake non rispose ma mi liberò dalla stretta e si girò su un fianco.
Mi alzai dal letto sbuffando, dirigendomi verso il bagno, aveva un carattere insopportabile certe volte.
《Sì, brava, vattene pure tu come hanno fatto loro》mormorò, quelle parole mi fecero fermare all'istante e così tornai indietr facendolo girare in posizione supina per poi mettermi a cavalcioni su di lui e tirargli uno forte schiaffo sulla guancia.
《Non ti permettere mai più. Non mi è mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello di abbandonarti. Come hai anche potuto pensare di dire una frase simile?》una lacrima rigò la mia guancia scendendo sul suo petto e poi mi abbassai stringendolo strettissimo mentre cominciavo a singhiozzare fortemente tra le sue braccia.
Lui mi accarezzava la schiena restando in silenzio, non cercava di consolarmi con le solite frasi che usavano tutti, sapeva che se dovevo piangere non mi avrebbe aiutato a smettere una frase fatta. Lui non era come gli altri.
Quando ebbi finito di piangere mi addormentai appoggiata al suo petto, le sue dolci carezze riuscirono a tranquillizzarmi più di ogni frase di questo mondo.
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《Ehi, principessa, sveglia》la dolce voce di Jake mi entrò nelle orecchie facendomi svegliare, aprii una palpebra e lo guardai.
《Che ore sono?》mormorai assonnata per pi coprirmi con il lenzuolo fin sopra la testa, brontolando.
《Sono quasi le undici del mattino, quanto ancora vuoi dormire?》si mise sotto le lenzuola con me avvicinandosi poggiando le mani sui miei fianchi ed abbracciandomi.
《Devo andare in un posto, ma prima volevo salutarti》sussurra rompendo il silenzio dell'abbraccio.
《Perché non mi dici mai dove vai?》mormorai staccandomi da lui ed alzandosi velocemente dal letto《che cosa mi nascondi?》
《Ab, non rendermi le cose difficili.》
《Jay, vattene》mormorai fredda mentre entravo nel bagno sbattendo la porta.
Lo sentii sospirare e poi allontanarsi lentamente, uscendo così di casa.
Uscii dal bagno andando in salotto sperando stesse scherzando, ma se n'era veramente andato.
Ritornai in bagno trascinando i piedi sul pavimento e mi feci una doccia veloce.
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Il telefono squillava insistentemente e così mi precipitai a prenderlo prima che smettesse di squillare così risposi, era Jake.
《Che vuoi, hai dimenticato qualcosa qua da me?》ciò che era successo nel mattino non l'avevo ancora dimenticato.
《Volevo solo chiederti scusa per stamattina che sono dovuto andare via, ti raggiungerei ora ma, ehm..》
Non gli diedi il tempo di concludere la frase che mi intromisi《Stai tranquillo, la sento ridere fin qua l'oca》dopodiché chiusi la telefonata.
Ritornai in cucina per finire di lavare i piatti mentre il telefono squillava di nuovo, non gli avrei risposto più quella sera, tranne che qualche ora dopo sentii aprire la porta e la sagoma di un ragazzo barcollante si presentò a me. Non riuscivo a vedere chi fosse così mi alzai ed accesi la luce, era Jake ed era ubriaco.
《Che ci fai qui?》mi avvicinai a lui prendendo il suo braccio mettendomelo attorno alle spalle, e lo accompagniai in camera buttandolo sul letto.
《Ab, non odiarmi, lo sai come sono》mormorò prendendomi il viso tra le mani per poi posare le sue labbra sulla mia guancia.
《Io non ti odio Jay.》
Cominciai a spogliarlo lasciandolo vestito solo dei boxer per poi farlo rialzare dal letto rimettendo il suo braccio attorno alle spalle ed accompagnandolo al bagno.
《Devi farti una doccia, puzzi, e non di sudore o che, puzzi di alcol e di quella merda》mormorai lasciandolo ed aprendo il getto d'acqua tiepida.
《Ab, sei bellissima》biascicò mentre cominciava a sfilarsi i boxer lentamente, gli lasciai un bacio sulla guancia ed uscii dal bagno mentre lui si rinfrescava.
Dopo qualche minuto uscì dal bagno con un asciugamano attorno alla vita trascinando i piedi sul pavimento e barcollando verso di me.
《Ti ho detto che sei bellissima》mormorò avvicinandosi maggiormente a me, posando le sue mani sui miei fianchi stringendoli leggermente.
《Grazie, Jay, ora però de..》mi posò l'indice sulle labbra facendomi zittire per poi avvicinare il viso al mio.
《Sei bellissima》sussurrò, io dovetti indietreggiare per il terribile odore di alcol che emanava non appena apriva bocca.
《Ti ringrazio, tesoro》sorrisi dolcemente guardandolo e gli passai i boxer puliti che avevo preso prima dal mio cassetto, solitamente lasciava sempre alcune paia di boxer da me per questi casi.
Se li mise e si buttò a letto sprofondando nel sonno alcuni istanti dopo.

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