Capitolo sette.

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Quel mattino sarei dovuta essere a scuola ma con Jake che aveva passato la notte a vomitare non era il caso di andarci, così restai a casa a prendermi cura di lui, in fondo mi sentivo in colpa, poteva essere che si era ubriacato per le cose che gli avevo detto io.
Mi girai su un fianco guardandolo dormire e gli accarezzai la guancia delicatamente per non svegliarlo.
Mi riaddormentai e al mio risveglio trovai Jake che accarezzava me.
《Buongiorno》sussurrai sorridendo ampiamente.
《Buongiorno, principessa mia》sussurrò a sua volta avvicinandosi a me continuando ad accarezzarmi la guancia delicatamente. Il battito cardiaco già stava cominciando ad accelerare, avevo il fiato corto e lui se ne accorse così si fermò a qualche centimetro dal mio viso.
《Come stai oggi?》mormorai cercando di non far sentire la voce spezzata per via del fiato corto.
《Ho un mal di testa tremendo e purtroppo non ricordo il bacio che ci siamo dati ieri.》
Il sangue pulsava irregolarmente facendomi agitare ancora di più.
《Non ci siamo dati alcun bacio, Jay》abbassai lo sguardo socchiudendo gli occhi.
《Ora sono sobrio》sussurrò alzandomi il viso per poi posare le sue labbra sulle mie e muoverle, baciandomi dolcemente. Istintivamente ricambiai, posai una mano sulla sua guancia lasciandomi trasportare da quel casto bacio.
Dopo alcuni istanti, che a me sembravano pochissimi, staccò le sue labbra dalle mie e mi guardò negli occhi restando in silenzio.
Io restai senza parole, il fiato corto e il mio cuore che faceva le capriole, le farfalle nello stomaco trasformate in un intero zoo. Le labbra si curvarono verso l'alto, formando forse il sorriso più ebete che potessi avere in quel momento.
Lui era impassibile, mi guardava e mi accarezzava la guancia per poi spostarmi una ciocca di capelli dal viso ed avvicinarsi maggiormente a me per poi stringermi a se molto forte, avrei potuto soffocare se non avesse allentato la stretta.
Mi guardò nuovamente negli occhi senza dire alcuna parola e riprese poi a stringermi fortemente.
《Jake..》sussurrai tra le sue braccia rompendo il silenzio che avvolgeva entrambi, ero brava a rovinare sempre tutto.
《Va tutto bene》sussurò lui a propria volta tenendomi stretta mentre mi lasciava leggeri baci tra i capelli.
《Vuoi qualcosa per il mal di testa?》mormorai non sapendo come comportarmi dopo quello che era appena successo.
《Mi basta il tuo abbraccio.》
Regnò nuovamente il dolce silenzio tra di noi, e stranamente non mi dispiaceva restare in silenzio tra le braccia di quel ragazzo.
Ogni secondo il profumo inebriante della sua pelle riusciva a farmi sorridere, e non riuscivo a pensare ad altro se non al fatto che non sarei voluta essere in un nessun altro posto se non lì tra le sue braccia.
Ci riaddormentammo entrambi stretti in quel abbraccio.
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《Piccola, svegliati, è tardissimo》lo sentii sussurrare mentre mi scuoteva lievemente.
《Ancora cinque minuti》brontolai coprendomi la testa con il cuscino.
《Eddai, è mezzogiorno passato e noi siamo ancora a letto come due pigroni.》
《Shh, chiudi la bocca, non parlare sempre》gli poggiai la mano sulle labbra per non farlo parlare.
Mi morse la mano facendomi urlare leggermente.
《Tu sei pazzo.》
《Alzati, dai, ho fame》mormorò prendendomi per le caviglie trascinandomi per poi prendermi in braccio a mo' di principessa portandomi in cucina mettendomi davanti ai fornelli.
《Cucina》mi guardò sorridendo per poi uscire ed andare in salotto.
Lo guardai sbigottita restando a bocca aperta mentre si allontanava.
《Chiudi la bocca che entrano le mosche, e comincia a cucinare》urlò dal salotto mentre lo sentii accendere la televisione.
Scossi la testa ridendo tra me e me per poi mettermi a cucinare velocemente un piatto di pasta per entrambi, data la tarda ora.
Preparai il sugo di pomodoro mentre l'acqua bolliva, così ci buttai dentro le pennette ed aspettai che fossero al dente. Le scolai e le aggiunsi al sugo facendole saltare.
Mi dilettavo nella cucina, mi piaceva molto essere capace a fare qualcosa. Avevo deciso che dopo il college avrei seguito un corso di cucina molecolare.
Una volta pronto chiamai il ragazzo che si precipitò a tavola in pochissimi secondi.
Mangiammo parlando un po' di tutto ma evitammo di parlare del bacio di qualche ora prima, forse perché nessuno dei due credeva fossimo pronti ad affrontare quell'argomento.
《Ab, corri a vestirti, ti porto in un posto》sorrise mentre si alzava da tavola sparecchiando velocemente.
《Sissignore》sorrisi a mia volta alzandomi e correndo in camera da letto cominciando a vestirmi badando a non mettere niente di troppo scolato, troppo corto, o troppo attillato. Non volevo farlo arrabbiare proprio oggi così misi uno dei suoi shorts, che ovviamente aveva lasciato da me, e una semplice canotta bianca con sopra un disegno che sembrava fatto da un bambino di tre anni. I suoi shorts mi stavano davvero larghi, ma poco mi importava, adoravo mettere i suoi vestiti.
Ritornai da lui dopo essermi messa le scarpe.
《Quanto sei bella!》si avvicinò a me prendendomi in braccio schioccandomi un bacio sulla guancia, il quale io ricambiai sorridente.
《Ehm, spero non ti dispiaccia.》
《No, affatto, amo vederti indossare i miei vestiti, e amo come ti stanno》mi sorrise rassicurandomi per poi prendere le chiavi della sua macchina.
《Ma che posto è?》chiesi non stando più nella pelle per l'entusiasmo, non era da Jake portarmi fuori e non dirmi dove stessimo andando.
《Lo vedrai.》
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Arrivati davanti a quella spiaggia dove nessuno aveva mai messo piede il mio cuore cominciò a palpitare in modo talmente veloce che dovetti mettere la mano sopra per paura che il ragazzo potesse sentire, anche se era una cosa impossbile.
《Mia madre mi portava a giocare qua quando non avevo voglia di andare a scuola. Lo so, non è bellissimo, ma questo gesto fatto da una come lei è raro e quelle poche volte che era sobria mi divertivo》disse con un tono di voce talmente basso che quasi ebbi paura di parlare subito dopo.
La madre di Jake aveva avuto problemi di alcool da quando lui era piccolo, non avevano mai avuto un vero rapporto. Lei non era la classica madre che si preoccupa di qualsiasi cosa riguardi il figlio, Jake ha sempre dovuto imparare a cavarsela da solo, così come il fratello.
Avevo incontrato il fratello una volta sola, lui e Jake erano davvero molto legati.
Non avevo mai visto la madre, Jake mi raccontò una volta che era scappata assieme ad un uomo e non aveva pensato a loro.
《Jake, è stupendo qui.》
Scendemmo dall'auto e lui mi prese la mano portandomi verso la riva.
Mi tolsi i vestiti rimanendo vestita solo dell'intimo e corsi per poi immergermi.
Jake mi seguì a ruota.
Nuotammo una mezz'oretta e poi uscimmo, non avendo portato asciugamani con noi ci asciugammo mettendoci al sole.
《Non ho mai portato nessuno qua.》
Mi raccontò che quando ci andava con sua madre quel posto non gli sembrava così interessante ma ora che lei ha smesso anche di parlargli qualsiasi cosa fatta da lei prendeva un'altra vita, un po' come il legame con suo padre.
《Sono contenta che tu abbia scelto di portare me》sussurrai mettendomi poi a sedere e guardandolo.
《Non è stata una scelta difficile, Ab. Con te mi è facile parlare di ogni cosa, tu non giudichi come fanno gli altri, tu ascolti e anche non avessi voglia di farlo in quel momento, per me tu lo fai》si mise a sedere davanti a me guardandomi negli occhi e prendendomi la mano, intrecciando le dita con le sue.
Io sorrisi in cambio a quelle parole.
《Grazie per essere venuta qua con me, Ab》continuò avvicinandosi a me mentre mi poggiava una mano dietro al collo, le sue labbra si trovavano a pochi millimetri dalle mie, si incresparono in uno di quei sorrisi mozzafiato che solo Jake riusciva a fare. Venne ancora più avanti e posò le sue morbide labbra sulle mie, un'istante e credetti di non riuscire a respirare, mi bacio con gli occhi aperti, quasi come se avesse paura di chiuderli e risvegliarsi scoprendo che tutto era un sogno.
Socchiusi gli occhi lasciandomi trasportare da quel bacio intenso, le sue labbra combaciavano perfettamente con le mie.
Jake ed io ci stavamo baciando per la seconda volta in quello stesso giorno, quel bacio forse l'avrebbe rassicurato facendogli capire che non l'avrei lasciato lì a giocare da solo come aveva fatto sua madre con il piccolo Jake che ancora non sapeva rendersi conto di ciò che accadeva attorno a lui.
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《Ci vediamo domani pomeriggio allora?》ci mettemmo d'accordo per l'indomani dato che in quel momento doveva scappare. Non me la presi molto, quella giornata era stata troppo bella per essere rovinata con una lite solita.
《Certo, Ab, non preoccuparti. Non me ne sto andando per sempre. A domani》sorrise guardandomi mentre entrava in macchina ed abbassava il finestrino, mi lasciò un ultimo bacio, poco dopo sfrecciò via ed io rientrai in casa.

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