Sono in questa cucina da almeno un'ora. Non riesco a muovermi, che mi sta succedendo. Dalla stanza accanto suona una sveglia. Che ore sono? Cazzo, è tardi. Tra meno di un'ora i miei genitori saranno qui e io devo: cambiarmi, sistemarmi, assolutamente fare una doccia per cercare di non puzzare di fumo -sembro una ciminiera-, riuscire a togliere l'odore di alcol dal mio alito. Non ce la posso fare.
Devo sbrigarmi. Devo smettere di pensare a lei.
I miei sono qui. Spero davvero che non si accorgano di nulla. Non devo salutare nessuno se non Eleonora e... Olivia. Lei non è qui. Devo smettere di pensarci.
Sto per entrare in macchina. Mio padre ha uno sguardo preoccupato, di sicuro sospetta di qualcosa. Mamma sembra felice di vedermi.
"Mi sei mancata piccolina" mi abbraccia. Questa non ci voleva.
"Anche tu mi sei mancata mamma. Ciao papà."
"Ciao stella, ti sei comportata bene vero?"
"Certo. Come sempre. Sofia come sta?"
"Bene, l'abbiamo sentita prima, tornerà domani da Venezia"
Lei ha avuto il permesso di andarsene per qualche giorno. Deve essere stata molto fortunata, di solito mamma non ci fa mai dormire fuori la notte, figuriamoci stare fuori per più di un giorno.
Papà parte. Vorrei non mi facessero domande riguardanti la serata, ma so che vorranno sapere tutto prima di arrivare a casa. Credo che racconterò io, così poi faranno silenzio, mi scoppia ancora la testa.
"Ci siamo divertiti tanto ieri. Samuele ha una casa bellissima. C'era davvero tanto da mangiare, era tutto buonissimo." come se ieri io avessi toccato cibo "Alcuni ragazzi avevano portato la tombola e abbiamo giocato tutti insieme. Ma il momento migliore è stato assolutamente quello del Twister. Sapete, quel gioco dove si finisce per essere in posizioni assurde su un tappeto colorato. Dovremmo comprarlo."
Spero sia abbastanza. Non so che altro inventarmi.
"Abbiamo cantato un pochino e verso le due eravamo tutti a letto. Sapete, non siamo abituati a stare svegli fino a tardi."
"Ci fa piacere tu ti sia divertita." la voce di mamma è tranquilla. L'ho scampata anche stavolta.
Adesso finalmente il silenzio.
Come avevo fatto a non notarla prima? Non avevo mai visto quegli occhi, e di solito sono una persona che nota tutto, ma sopratutto che conosce tutti. Chissà se frequenta la mia scuola, dovrei informarmi sulla cosa, potrei chiedere a Samuele. No, sarebbe una pessima idea, è suo cugino. Certo, che ragazza strana. Le sue parole erano fredde, ma non mi stava giudicando. Sembrava quasi invidiosa. Ma che dico? Invidiosa di me? Non è possibile. Lei è così bella, così pulita. Scommetto che nessuno la ha mai nemmeno toccata prima di me ieri sera. E' pura, si sente da come parla e da come muove il suo corpo inesperto. E poi quel pigiama. Quale diciassettenne andrebbe a giro con un pigiama con i conigli rosa? Sì forse a casa propria, ma non ad una festa con più di cento persone. Penso di non aver mai baciato labbra così delicate. Non posso aver conosciuto tante altre labbra. Eppure non sembrava incerta mentre mi baciava. Magari era solo ubriaca. Anche se non mi sembra una che beve o che fuma. Ma perché continuo a pensarci? E' solo una ragazza. E' inutile che sogni, mi avrà giudicata sicuramente, come hanno sempre fatto tutti. Mi avrà probabilmente usata per provare qualcosa di nuovo, sapendo che sono una facile.
Il suono del mio cellulare interrompe il fantastico silenzio si era creato intorno a me, ma anche il caos che era nato nella mia testa. Mi è appena arrivato un messaggio da un numero sconosciuto. *So il tuo segreto.* Segreto? Non ho mai avuto segreti. Chi diavolo è? Devo scoprirlo. *Io non ho segreti. Chi sei?* Sarà qualche ragazzino che vuole farmi uno scherzo, magari pensa che spaventandomi io abbassi il prezzo. Patetici.
I miei genitori non hanno ancora parlato dall'inizio del viaggio. Non che mi dispiaccia, ma la cosa è strana, di solito sembrano radioline con domande sempre pronte. E' appena arrivato un altro messaggio.
*Forse tu non avrai segreti, ma scommetto che Olivia sì."
STAI LEGGENDO
Lasciami andare
Novela JuvenilTutti gli adolescenti hanno problemi con i propri genitori, ma Alice vive in una famiglia particolare e quando si accorge del pericolo intorno a lei, è già troppo tardi.