Capitolo 40.

11.3K 487 100
                                    

Mi fiondai fuori dal Casolare e quando notai Newt parlare con Minho, gli corsi incontro.
"Newt!" lo chiamai appoggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
"Ehi, bambolina. Che succede?" chiese Minho guardandomi curioso.
Newt lo fulminò con lo sguardo per quel nomignolo per poi rivolgermi la sua più totale attenzione.
"Ho bisogno di parlarti, Newt." spiegai. "Posso rubartelo per alcuni minuti?" chiesi a Minho.
Lui annuì e si allontanò, lasciandoci soli.
"Che succede?" chiese Newt allarmato.
"Ho fatto di nuovo un sogno." spiegai guardandomi attorno alla ricerca di Thomas.
"E..." mi incalzò lui.

"Devo parlarne anche con Thomas. Aiutami a cercarlo e poi vi spiego." spiegai affannata, continuando a cercare il moro per la Radura.
Newt sbuffò e mi indicò il ragazzo, che se ne stava seduto con la schiena contro un albero.
Mi incamminai velocemente verso di lui e Newt mi seguì senza proferire parola.
"Vedo che riesci a stare in piedi." constatai sorridendo al biondino e lanciando un'occhiata veloce alla fasciatura attorno alla sua fronte.
"Merito della mia Medicale sexy." mi punzecchiò, assumendo un ghigno malizioso.
Risi leggermente e gli diedi un colpo sulla spalla.

"Ehi, Tommy." lo richiamò Newt, salutando il ragazzo seduto a terra.
"Ehi, Newt, Ele... Avete bisogno di qualcosa?" chiese alzandosi in piedi.
"Ho fatto uno dei miei sogni-ricordi. Ti ho visto, di nuovo." spiegai brevemente. "Mi stavi spiegando come funzionava il Test del Labirinto e mi hai spiegato che il mio compito era quello di..."
"Frena..." disse secco Newt. "Test del Labirinto?"
"Sì. Io e Tom stavamo dietro gli schermi di alcuni computer e vi osservavamo. Io sono arrivata quando ormai era già iniziato il Test e Tom era stato incaricato di spiegarmi come funzionasse."

"Quindi tutto questo è un maledettissimo Test?" chiese Newt scocciato. "E per cosa?"
"Per studiare la vostra Zona della Violenza. Non so bene cosa significhi, ma nel sogno spiegavo che fosse la zona dove si sviluppava l'Eruzione, qualunque cosa sia." spiegai sbrigativa, ansiosa di arrivare al punto.
"Ma quindi... Noi siamo come cavie da laboratorio?" Newt mi guardò negli occhi e un'espressione triste si dipinse sul suo volto.
"Non è questo il punto... Nel sogno Thomas mi spiegava che il Labirinto è un codice." dissi euforica.
"Un codice?" chiese Thomas facendosi curioso.

"Sì! Tu prima mi hai spiegato che i Velocisti confrontano le Mappe di ogni Sezione con quella del giorno precedente. Ogni Velocista ha sempre e solo studiato la sua Sezione. E se le Sezioni fossero collegate tra di loro? E se invece le Mappe andassero confrontate con le altre Sezioni?" spiegai.
Thomas ci pensò un po' su, ma poi la curiosità sul suo volto si spense e fu sostituita da dispiacere: "Sì, ma le Mappe sono tutte andate bruciate e non possiamo più..."
Newt lo interruppe bruscamente: "Io e Minho le abbiamo nascoste. Le Mappe sono salve, solo l'edificio è andato a fuoco."
Thomas sbarrò gli occhi e io feci lo stesso. Quindi forse avevamo ancora una possibilità.

"Allora portami a vederle." ordinò Thomas. "Ma avremo bisogno dell'aiuto di Minho."
Lo guardai nervosa. Come avremmo fatto a spiegarglielo? Non volevo raccontargli dei miei sogni e del fatto che io lavorassi per la W.I.C.K.E.D.
Thomas mi lesse nella mente e mi rassicurò: "Tranquilla, gli spiegherò tutto io con calma."
Annuii incerta e cercai lo sguardo di Newt.
Thomas corse a cercare Minho e rimasi sola con il ragazzo.
Aveva un'espressione accigliata, come se fosse triste e allo stesso tempo pensieroso.
"Newt, che hai?" domandai toccandogli il braccio.

"Mi ha semplicemente sorpreso sapere che tutta la mia vita – o almeno la parte che mi ricordo – è tutta un esperimento." borbottò grattandosi la nuca.
"Lo so. Vi abbiamo fatto cose orribili e mi dispiace... Io non so neanche perché l'ho fatto. Dovevo oppormi." asserii scuotendo la testa e sentendomi terribilmente in colpa.
"Eli, te l'ho già detto. Non è stata colpa tua. Tu e Tommy ora siete persone diverse. Non importa quello che avete fatto. Conta ciò che siamo e ciò che facciamo ora." spiegò prendendomi la mano. "Ora andiamo da Minho."

The Maze Runner - RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora