34. Il generale Lión

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Salvador era partito da un anno ormai, quando arrivó la lettera da parte dell'esercito sancendo la sua morte.
Si sentiva libera finalmente, leggera.
Non aveva più paura ad uscire dalla sua stanza per timore di incontrarlo, la notte dormiva tranquilla e alla Villa si respirava un'aria diversa.
Intanto, le cose per la Spagna non si erano messe bene; i francesi avanzavano e avevano occupato parte della penisola, tra cui Puente Viejo.
Il generale Balmes si era trasferito in una villa vicino al paese, perchè lo considerava un punto strategico. Nello stesso tempo peró, anche i francesi si stabilirono a Puente Viejo.
Tristan e la figlia del generale, che tutti chiamavano Pepa, passavano molto tempo insieme, e Francisca sospettava che stesse nascendo qualcosa. Anche Raimundo, che li vedeva spesso chiacchierare in piazza, era sicuro che si sarebbero innamorati. Voleva molto bene a Tristan, come se fosse figlio suo, e vederlo così felice lo rallegrava molto.
Una sera, qualcuno bussó alla porta della Villa. Era il generale francese che aveva il comando nella zona.
-che cosa volete signore?-
chiese gentilmente Francisca
-buonasera signora Montenegro- disse lui, parlando perfettamente in spagnolo.
-sono il generale Lión, volevo portare i miei rispetti alla donna più potente della regione- le prese la mano per baciargliela, e nel frattempo sussurró
-la piú potente.. e anche la più bella-.
Francisca ritiró immediatamente la mano
-grazie, ma io, contrariamente a voi, non ho intenzione di prestare i miei omaggi ai nostri invasori, quindi se non vi dispiace-
e gli indicó la porta.
-non mi avevano mentito su di voi, siete davvero una donna orgogliosa e coraggiosa. Ce ne fossero come voi signora. Ma non vi preoccupate, ci saranno tante altre occasioni per conoscerci meglio-
e senza aggiungere altro se ne andó.
Il giorno dopo, si presentó di buon'ora alla locanda, dove Raimundo e don Anselmo stavano discutendo ancora una volta sull'esistenza o meno di Dio.
-buongiorno signore, vorrei una tazza di latte caldo per favore-
a Raimundo quel generale non piaceva molto, ma almeno era educato.
-ieri sono stato chiamato dai vostri uomini perchè volevano la confessione, ma voi non eravate presente generale. Se volete più tardi potete passare in chiesa e mi troverete lì-
disse don Anselmo.
-grazie padre. È vero, non c'ero, ero alla Villa-. Raimundo si irrigidì e don Anselmo lo notó, ma non ne capiva il motivo
-e si puó sapere come mai siete andato lì?- gli chiese.
-ero curioso di conoscere la padrona di casa- disse sinceramente Lión, ma peggioró solo le cose; Raimundo ora faticava a nascondere la rabbia e la voglia di cacciarlo dalla locanda.
-in ogni caso, ho scoperto che è un osso duro, mi ha cacciato dopo nemmeno un minuto che ero lì-
Raimundo non riuscì a trattenere un sorriso beffardo che non passó inosservato agli occhi di don Anselmo.
-bene, vado, ho tante cose da fare-
il generale se ne andó, lasciandoli soli. Don Anselmo non perse tempo
-si puó sapere perchè ti interessa tanto quello che succede a Francisca Montenegro, Raimundo Ulloa?-

Siempre juntos - Raimundo&FranciscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora