Capitolo V - Cherry Pie

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Come cantavano i REO Speedwagon.. I'm back on the road again. A distanza di 4 anni questa fan fiction riapre i battenti. Questa quarantena mi sta distruggendo e così ho ripreso a guardare Supernatural e improvvisamente ho 17 anni di nuovo. Sono Rebecca, ho 22 anni e ho deciso di continuare questa avventura. A ritmi meno serrati di come facevo anni fa anche perchè non ho più tanti capitoli pronti. Ma io ci proverò. (I prossimi sono vecchi, scritti circa 4 anni fa. Quando arriveranno i capitoli "nuovi" vi avvertirò).

-Cas! Te l'ho detto mille volte!- disse Dean spalancando la porta di una tavola calda. Il campanellino risuono' allegro per tutto il locale. Poi aggiunse a bassa voce voltandosi verso l'angelo -Almeno leggilo il nome che hai sul distintivo prima di andare a lavorare! Non e' che puoi dire che ti chiami in un modo e poi sul distintivo c'e' scritto un altro nome! Se ci scoprono siamo nella merda!- Poi si volto' e comincio' a guardarsi attorno alla ricerca di un tavolo libero.
Quando lo trovo', un sorrisetto tronfio di compiacimento e soddisfazione gli apparve sul viso e si ando' a sedere.
Castiel lo seguì guardandosi attorno con un'espressione di disorientamento dipinta sul volto. Si sedette di fronte a Dean.
-Ma Dean,- comincio' allora Castiel -non capisco. Perche' mai dovrei mentire?-.
Dean roteo' gli occhi verso l'alto ed emise un verso di esasperazione -Perche' "Hey, sono Castiel, l'Angelo del Signore e nel tempo libero anche l'agente federale!" non e' il modo piu' serio per fingersi tale!- Dean fece molta attenzione a sottolineare le ultime parole senza pero' alzare troppo la voce e farsi sentire da qualcuno -Ecco perche' quando si lavora nessuno deve sapere il tuo vero nome, va bene?-
-Ma,- comincio' Cas per ribattere, fortunatamente per Dean arrivo' una cameriera che li interruppe.
-Salve ragazzi! Che vi posso portare?- Era giovane, snella e bionda, di una bellezza comune e banale. Prima di rispondere Dean la osservo' da capo a piedi seguendo tutte le curve del suo corpo, solo dopo che l'ebbe ispezionata per bene sentenzio' una risposta - Per me una crostata e un caffe'. Nero. Il piu' forte che hai!- pronuncio' queste parole con profondita' piantando i suoi occhi verdi in quelli della ragazza e sfoggiando il suo sorriso piu' accattivante. Lei ricambio' il sorriso maliziosa arrossendo un po'. Abbasso' poi lo sguardo sul taccuino delle ordinazioni per poi rialzarlo verso Castiel -E per te, tesoro?-.
Castiel sgrano' gli occhi senza la minima idea di cosa dire o fare, sorpreso dal fatto che fosse stato interpellato senza preavviso. Il suo sguardo scatto' dalla cameriera a Dean che prese in mano la situazione rivolgendosi di nuovo alla ragazza -Ehm, per lui niente. Grazie bellezza!-
-Okay!- squittì lei, poi giro' sui tacchi e sgambetto' verso la cucina.
-Sei sempre il solito!- disse Dean roteando di nuovo gli occhi.
-Non sapevo che fare, Dean.-
-Ho notato!-
-Dov'e' Sam?- Cas cambio' argomento trovando inutile proseguire la discussione.
-Dovrebbe arrivare a momenti. Adesso lo chiamo-. Cas annuì.
Dean compose il numero del fratello sul suo cellulare e dopo un paio di squilli questo rispose.
-Hey!- esclamo' il maggiore -Io e Castiel siamo alla tavola calda sulla 5a, come va lì?-
-Insomma.. Il coroner mi ha dato un paio di informazioni interessanti, ma non posso parlarti ora. Comunque sono a pochi minuti da voi.. Arrivo subito!- rispose Sam dall'altra parte della cornetta.
-Okay. Tanto siamo qua-. Dean riaggancio'.
Castiel lo guardava interrogativo e Dean lo informo' sulle parole di Sam.
-Ecco qua a voi- disse la cameriera che intanto era ritornata con la torta e il caffe' di Dean.
-Grazie mille, tesoro!- ringrazio' Dean facendole l'occhiolino. Infilato sotto la forchetta c'era un bigliettino con scritto "Chiamami, Janey" seguito da un numero di telefono. Dean fece una smorfia di apprezzamento e si infilo' il pezzo di carta in tasca prima di assalire la fetta di torta mentre Castiel si guardava attorno osservando attentamente tutte le persone sedute ai tavoli e al bancone.
Improvvisamente il campanellino della porta risuono' nuovamente, avvisando i presenti che un altro cliente era entrato. Sam, avvolto in un completo nero elegante e serio, si guardo' intorno alla ricerca del fratello e di Castiel. Dean alzo' la mano per segnalare a Sam dove lui e Cas erano seduti.
Sam li vide e si sedette accando all'angelo posando il suo laptop sul tavolo.
-Hey- disse il minore in tono stanco.
-Hey, cosa hai trovato dal coroner?-
Sam aprì il suo laptop e comincio' a digitare freneticamente. Entro' negli archivi digitali delle unita' federali e della polizia della citta' fino a trovare le foto dei corpi. Giro' il laptop e lo mostro' a Dean.
Il maggiore grugnì e con la bocca piena disse -Hey, non so se lo hai notato ma sto mangiando!-.
Sam lo ignoro' divertito e rigirando il laptop verso di se' comincio' -Entrambi i corpi sono stati trovati morti avvelenati dopo che alcune persone li hanno visti vagare deliranti per un po'-
Janey intanto ritorno' e guardando Sam, che nel frattempo aveva abbassato lo schermo del laptop per nascondere le immagini dei corpi, cantileno' il solito "Cosa ti porto, caro?". Nel guardare il nuovo arrivato, Janey si considerò proprio fortunata nel pensare che dei ragazzi così attraenti erano venuti alla tavola calda proprio durante il suo turno. Forse era pure pentita di aver dato il suo numero prima a quello biondo.
Sam se ne accorse e a disagio rispose -Un'insalata grande. Completa.-
Lei annoto' ansiosamente -E da bere..-.
-Acqua- fu la risposta di lui, aggrotto' la fronte e poi inarco' le sopracciglia prendendo un profondo respiro, poi lancio' un'occhiata al fratello che stentava a trattenere una risata. Sam alzò gli occhi al cielo e torno' al suo laptop.
-Dove eravamo rimasti?- con fare esasperato.
-Djinn. Secondo me sono djinn. O streghe.- disse Dean che si era goduto per bene tutta la scena della cameriera sovraeccitata e del fratello imbarazzato, ora sorseggiava il suo caffe'.
-Credo che tu non abbia ossevato bene le immagini, Dean-
-Non avevo assolutamente intenzione di farlo!-
Sam sorrise -Sul collo ci sono segni di morsi. Quindi io credo che siano..-
-Vetala.- concluse Dean.
-Gia'-
Castiel se ne stava seduto vicino a Sam ed era stato in silenzio fino a quel momento.
-Allora suppongo di non esservi piu' di aiuto, credo sappiate proseguire da soli-
-Umh.. Credo di si, Cas.- disse Sam in tono di scuse -Grazie di tutto comunque. Puoi tornare al bunker se vuoi-
-D'accordo- fece l'angelo e poi sparí in un frusciare d'ali.
-L'hai sgridato ancora?- chiese Sam al fratello senza alzare gli occhi dal suo pc.
-No! E poi e' troppo permaloso per essere un angelo di qualche milione di anni. Dovrebbe considerarsi ormai cresciutello.-
-Umh...- mugugnò il minore in segno di rassegnazione.
-Comunque se ti interessa, a me il numero l'ha dato- cambiò argomento Dean.
-Chi?- Sam si pentì subito dopo di averlo chiesto dal momento che il fratello espose un sorrisone goliardico.
-La cameriera no?- scoppiò a ridere -Ho visto come ti guardava. Sembra che gli spilungoni tirino di più. Va beh, me ne farò una ragione- represse un'altra risata mentre Sam sorrideva imbarazzato.
-Ma per favore. È una ragazzina, è più il tuo tipo. Divertitici pure!-
-Così mi offendi! Però il numero me lo tengo lo stesso, non si sa mai.- Rise ancora.
Era una buona giornata, per ora.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 09, 2020 ⏰

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