7. Guai

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Le polpette di mamma sono sempre fantastiche. Sono assolutamente sazia. Mi ero dimenticata di aver promesso un servizio gratis stasera. Potrei iniziare a fare più spesso scambi equi. Forse l'erba potrebbe aiutarmi, a non pensarci, a stare più calma, a fregarmene. Ne parlerò stasera con lui. Non mi ricordo come si chiama. Dovrebbe essere qualcosa tipo Leonardo, o Lorenzo. Manca ancora un'ora all'inizio della serata. Devo prepararmi, ma poi ho intenzione di riposarmi un po'. La preparazione é sempre la stessa. Preservativi pronti, intimo già indossato e coperta sul letto. Non mi piace che loro vengano e mi scopino dove dormo, è una cosa assolutamente ripugnante.
Stasera opterò per l'intimo rosso. E' uno dei miei preferiti, ma anche uno dei preferiti dei miei clienti. E' comodo, di seta, anche se non lo indosserò per molto. Ho ancora mezz'ora prima del suo arrivo.

Accendo il computer, magari ascolto un po' di musica.

Ho un messaggio, potrebbe essere Eleonora, oppure potrebbe essere lei.
*Cosa ne penserà quando tutti lo sapranno?*
E' lo sconosciuto di prima. Non ci sono soggetti, ma non servono per capire a chi e a cosa si sta riferendo. Olivia. E io conosco la risposta. Non la vedrei più probabilmente, non avrei neanche una minima possibilità di conoscerla, mi odierebbe, e non riesco a pensare a cosa peggiore. Cambierebbe, ne sono sicura. Probabilmente diventerebbe come me, perderebbe la sua purezza e non posso permetterlo.
*Cosa vuoi in cambio del tuo silenzio?*
Hanno bussato alla finestra. Sono le 10.30, sono in ritardo. É lui. Lo faccio entrare.
"Ciao bellezza"
Si avvicina e mi da uno sculaccione.
"Mi farai impazzire"
É patetico.
"Prima di iniziare dobbiamo parlare di una cosa" il sorriso sparisce dal suo viso, chissà a cosa pensa. Sicuramente starà pensando che voglia dire tutto alla sua ragazza. Se lo meriterebbe, ma non è questo di cui voglio parlare.
"Lorenzo, vero?"
"Leonardo"
"Leonardo, ti propongo uno scambio equo, anche per le prossime volte. Voglio dell'erba, me la puoi trovare?"
"Ma certo, sempre gratis quindi?" Gli si sono illuminati di nuovo gli occhi.
"Si, accetti?"
"Ma certo, adesso vieni qui"
Mi butta sul letto. É eccitato, si vede dai suoi occhi, e non solo.
Mi spoglia, mi gira. Conosco questo tipo di persone. Provano un misto tra senso di colpa e bisogno di avere il controllo. Si sgancia i pantaloni velocemente, mi tira i capelli, e mi penetra. Non sento, niente. Sono azioni che si ripetono, sempre le stesse, niente di più.
"Amore, scusa se ti disturbo, ma dobbiamo assolutamente parlare e non posso aspettare."
Merda. Mia madre é sulla soglia, e io ho dietro di me un ragazzo, che sta per venire. Merda.

Spingo via Leonardo, lui prende i suoi vestiti ed esce dalla finestra. Mia madre non si è ancora mossa.

"Mamma ti posso spiegare"

Lei non si muove, non parla. E' un brutto segno, sta per scoppiare.

"Non ti bastano le sigarette?" rabbrividisco "Sì Alice, ho trovato le tue sigarette, avevi gentilmente lasciato il pacchetto in bella vista in camera tua mentre eri dal tuo amico Samuele."

Che stupida, come ho fatto a dimenticarmele?

"Chi era lui? Non posso nemmeno immaginarmi cosa sia successo alla festa allora, visto il fatto che fai delle cose del genere in casa mia."

Non so cosa rispondere, non volevo deluderla. Lei non sa, e non può sapere.

"Ti ho chiesto chi era, Alice, rispondimi"

"Si chiama Leonardo"

"E' il tuo ragazzo? Perché non me lo hai detto?"

"Non è il mio ragazzo, mamma. Non ho ragazzi"

Questo peggiorerà la situazione, ma se le avessi detto il contrario avrebbe voluto conoscerlo, e non so nemmeno il suo cognome. Mi sono cacciata in un bel guaio.

"Sei la delusione più grande della mia vita. Non ti ho insegnato nulla? Dovrò parlarne con tuo padre, sappilo. Ti puoi scordare tutto Alice. Le cose cambieranno, così capirai davvero l'errore che hai fatto. Sei proprio un mostro, è l'inferno che ti ha generata"

Se ne è andata.

Parlerà con mio padre. Sofia. Lui mi punirà. Tornerà da lei.

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