Le ferite sulle mani smisero di sanguinare.
L'odore che quel liquido color cremisi lasciava era forte e nauseante.Alzai gli occhi, nervosa, e nello specchio vidi il riflesso di qualcuno alle mie spalle. Guardai negli occhi il riflesso di un ragazzo totalmente abbigliato di rosso scuro. Era appoggiato al muro, teneva le braccia muscolose incrociate e mi fissava.
Mi voltai.-Chi sei?- chiesi, incrociando a mia volta le braccia. Il ragazzo continuò a fissarmi, silenzioso. Continuava a tenere il suo sguardo duro su di me, a tenermi agganciata con quei suoi occhi scuri striati da sfumature rossastre.
-Il gatto ti ha mangiato la lingua?- inarcai un sopracciglio. Il ragazzo sospirò e iniziò a parlare.
Aveva una voce profonda e aspra, avvolgente e disarmante allo stesso momento.-Mi chiamo Evan.- esclamò. -Evan Tyler. E, francamente, ti immaginavo più simpatica.-
Evan Tyler? Era il ragazzo che Xena aveva definito come suo superiore?-Me lo dicono spesso. E così... Tu sei il superiore di Xena.-
-Diciamo di sì.-
Attesi che continuasse a parlare, che iniziasse a dare spiegazioni, ma Evan tacque.-Senti, non capisco più nulla di tutto questo. Ti spiacerebbe darmi qualche riposta?-
Evan sospirò, accarezzando con i polpastrelli il contorno di una grossa cicatrice sul bicipite.-Piacere, Victoria Wayne. Noi siamo i Salvatori, la progenie del Tempo. E, attualmente, ci troviamo nella sua dimora.-
-...Perché parli di Tempo come fosse un essere vivente?- avevo fatto la stessa domanda a mia sorella, poco prima. Dovetti sorreggermi con una mano allo specchio per non crollare, ma Evan sembrò non farci caso.
-Perché è precisamente così. Tempo è l'origine di tutto, colui che decide ogni cosa. Ma anni fa scomparve, e il flusso temporale entrò in grave pericolo.-
-E tutto ciò cosa c'entra con l'uccidere la gente?- La fronte del ragazzo si aggrottò.
-Chi te l'ha detto?-
-Mia... Mia sorella.-
Il ragazzo annuì e la sua fronte si rilassò, ma il suo sguardo era cupo.
-Uccidiamo solo per proteggere il flusso. In teoria, non siamo dei serial killer.-
-Giusto, uccidete ma non siete killer. Siete i paladini degli orologi.-
Il ragazzo rise. Aveva una risata calda e meravigliosa, quasi fraterna. Trattenni quel suono stupendo, facendone la colonna sonora dei momenti felici della mia vita.-Alla fine non sei così antipatica.-
-Sono commossa da questa tua affermazione!- esclamai, ridendo. Ma Evan era già tornato serio.
-Attualmente, abbiamo fin troppi nemici da combattere. La Mezzanotte è arrivata, e con lei stanno arrivando i suoi figli.- lo guardai, esasperata, e il suo viso venne attraversato da una smorfia seccata. -Ma ovviamente nessuno ti ha parlato di tutto questo.-
-Precisamente.-
-Levati dalla testa l'idea che la Mezzanotte sia una semplice ora, un semplice punto in cui due lancette di un orologio si trovano sul numero 12. La Mezzanotte è un miscuglio di odio, rabbia, paura, lacrime e dolore.
E ci sta invadendo, si sta infiltrando nelle nostre menti portandoci all'agonia eterna.--Mai una gioia, insomma.- il ragazzo mi guardò male.
-La progenie della Mezzanotte cerca da sempre di distruggere o modificare il flusso temporale a loro favore. Stanno arrivando qui, alla Dimora. E non si faranno scrupoli ad uccidere brutalmente chiunque sarà così sciocco o coraggioso da intralciare il loro cammino.-
-Perché lo fanno?- chiesi, inorridita. Evan rise amaramente.
-Per il più banale ed arcaico desiderio umano: la conquista del mondo. Il potere sconfinato.-
Il ragazzo fece qualche passo, tenendo lo sguardo sempre fisso su di me.
Camminò compiendo diversi giri intorno a me, i suoi occhi rossastri sempre posati sulla mia figura.
A un tratto mi si fermò davanti, con le braccia incrociate e le gambe divaricate.I nostri occhi sembravano volersi dire tutto e niente, stretti in un contatto al di là dello sguardo.
Un legame intangibile e indistruttibile, eppure presente come un oggetto.Si avvicinò di uno o due passi, e la sua voce ruppe il silenzio.
-Stanno arrivando, e tu sei la nostra unica speranza. Abbiamo bisogno di te, Angelo della Morte.-
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Midnight: Death is coming. _Sospesa._
FantasyLa mia vita venne stravolta, quella notte. Ero una ragazza, proprio come te... Proprio come voi. Dovete prepararvi! Dovete sapere! Ascoltate, tacete! Ignorate il resto, questo è molto più importante. Presto anche le vostre vite verranno distrutte...