Capitolo 7

1.2K 49 2
                                    

"Christian!", il tono di Anastasia mi sembra quasi preoccupato, non è forse felice di vedermi.
"E tu chi sei?", esordisce il belloccio vicino ad Anastasia.
Mi sento geloso nei confronti di Anastasia.

"Christian ti presento Erick, il mio ex fidanzato".
"Anastasia non sono il tuo ex fidanzato, voglio essere ancora il tuo compagno", esordisce lo stronzo è così prepotente lo odio per come si sta rivolgendo ad Anastasia.
"Erick piantala, io e te ci siamo lasciati ed è stato giusto così, non vedo il motivo per cui dobbiamo ritornare insieme..siamo rimasti amici o mi sbaglio?", il tipo sembra non averla presa bene.

"Anastasia forse è meglio che io vada via", non voglio essere d impiccio per Anastasia e questo tizio.
"No Christian rimani,Erick stava andando via", finalmente che sollievo potrò parlare tranquillamente con Anastasia.

Aspetto con ansia che Anastasia finisca di lavorare, voglio uscire con lei, passare del tempo con lei, ho voglia di lei, me ne sto rendendo conto solo ora, nonostante io abbia una fidanzata o compagna.

"Scusami per prima Christian, ma Erick è sempre stato un Po antipatico in fondo, mi dispiace", anche per me questo tipo è veramente antipatico e chiamarlo per nome mi risulta anche difficile.

"Tranquilla Anastasia, ti va di mangiare e bere qualcosa? Questa volta però ti porto nel mio appartamento..ovviamente non pensare male ma voglio state più tempo con te a parlare", acconsente con mio grande stupore.

È così bella e buffa avvolta nel suo giacchino è sciarpa così colorata; e poi con indosso quei tacchi mi provoca una reazione eccitante, non riuscirei a trattenermi.

"È proprio carino il tuo appartamento Christian, piccolo ma carino..da quanto sei qui?", mi chiede curiosa la ragazza,mi piace questa sua curiosità.
"Pochissimo tempo Anastasia..ho avuto la fortuna di trovarlo già arredato e per il tempo in cui ci devo stare va PIU che bene", il suo sguardo si fa più cupo.
"Perché quell espressione Anastasia?".
"Pensavo tu abitassi qui in pianta stabile a Seattle, forse mi sono sbagliata", mi avvicino a lei non so perché ma qualcosa mi ha attirato.

E come una calamita, m'incollo alle sue labbra, ho voglia di sentire le sue labbra e il suo sapore e spero che sia lo stesso anche per lei.

Ti AspettavoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora