Capitolo 1- Fulmine a ciel sereno.

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Potrebbe sembrare una cosa strana, ma ho sempre pensato che la vita baratti qualcosa di brutto per qualcosa di bello: Ho avuto il mio primo bacio in cambio della vita di mia nonna, ho perso il pullman tre volte prima di farle vedere i miei disegni, che alla fine le sono piaciuti... E ho avuto il mio colpo di fulmine, quando una mia amica non mi ha voluta prendere in braccio sul pullman.

Mi chiamo Shey, e da quì voglio raccontare la mia storia.

E' Ottobre, e sono al quarto anno di Liceo. Per oggi le lezioni sono finite, e finalmente posso tornarmene a casa, come al solito su un pullman stracolmo di ragazzi -più schiacciati che in una scatola di sardine-. Qualcuno si alza, così riesco a guadagnarmi un posto vicino al finestrino.
La ragazza che mi accompagnava resta seduta sugli scalini, nonostante avessi preferito mi prendesse in braccio... Sono abbastanza minuta, non avrebbe avuto problemi a farlo, ma in ogni caso rifiuta.

Mi guardo intorno annoiata, trovando solo studenti che ascoltano un po' di musica, si lamentano delle troppe verifiche di inizio trimestre e parlano delle serie tv più seguite, quando il mio cuore perde un colpo.
Nei sedili dietro al mio c'è una ragazza che ho conosciuto qualche mese prima, alla stessa fermata, mentre aspettavamo lo stesso identico pullman di oggi. Ha anche lei le cuffie alle orecchie, distante dal mondo che la circonda, e da quello che sta succedendo a me.
Sento le guance scaldarsi leggermente e senza riflettere un secondo di più prendo il cellulare in mano.
<<A proposito di persone belle, hai visto la ragazza dietro di me?>> le scrivo.
La mia amica non riesce a vederla, ma meglio così... Resterà solo nei miei occhi.

Mi giro qualche altra volta durante il viaggio, giusto per controllare che sia reale, che non se ne sia andata e che stia ancora ascoltando la musica a neanche mezzo metro da me.
Arrivati al paese prima del mio noto che la ragazza -non ricordo il suo nome, mannaggia- deve scendere. Così la guardo attraversare lo stretto corridoio tra i sedili... Alta, le spalle larghe e forti, i capelli corti, in piedi, biondi, o forse castano chiari -mi ricorda un super sayan- qualche piercing alle orecchie e gli occhi di ghiaccio.

Salto dal sedile quando li noto: Mi sta guardando.
Rimango pietrificata a fissarla, rossa in viso e persa in quell'azzurro-grigio. Dopo pochi secondi -o forse un'eternità- qualcosa di inaspettato mi scioglie da quell'incantesimo. Un sorriso.
"Mi sta sorridendo...? Che faccio...?"
Così le sorrido di rimando, come per salutarla.
Volge velocemente un'occhiata alla porta e scende, lasciandomi con uno strano senso di abbandono.
La seguo con lo sguardo smarrito dal finestrino, mentre si dirige verso casa con un'altra ragazza.

"Ed ecco come ci si sente, ad essere colpiti da un fulmine a ciel sereno..."

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