La sua famiglia -Capitolo 10

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Mi sveglio guardo l' orologio che segna le 09:30. Salto giù dal letto corro in bagno mi lavo,mi vesto e corro sotto per prendere la macchina e correre all' aereoporto. Arrivo all' aereoporto ma vedo il mio aero che parte , mi siedo e aspetto il prossimo aereo, mi giro e vedo Kevin mi avvicino e lo abbraccio,lui mi bacia e mi dice "Hai perso l'aereo?" " Si ora aspetto il prossimo" gli rispondo "Aspetta qui. Io torno subito" mi dice e si dirige allo sportello per fare un nuovo biglietto. Dopo qualche minuto ritorna con il biglietto, lo guardo stranita e lui subito mi rassicura dicendo
"Tra venti minuti parte il nostro aereo" non rispondo ma aspetto. Dopo dieci minuti di controlli saliamo sull' aereo e ci sediamo ai posti assegnati. Dopo ore di viaggio arriviamo a destinazione, scendiamo e leggo una scritta che era sull' ingresso "Welcome to Copenaghen" guardo Kevin lui mi sorride, io lo abbraccio ed inizio a piangere lui mi sussurra "Tranquilla se non vuoi..." " Voglio conoscere i tuoi genitori" gli dico. Prendiamo un bus navetta che ci porta a Roskilde. Arriviamo a Roskilde, città natale di Kevin, e il bus ci lascia davanti alla stazione, scendiamo e ci dirigiamo a casa dei suoi genitori. Arriviamo davanti alla porta Kevin suona al campanello ci apre la madre "Kevin tesoro ci sei mancato tantissimo" gli dice abbracciandolo "Mi siete mancati anche voi" dice Kevin ricambiando l'abbraccio, poi mi guarda e con un sorriso mi saluta abbracciandomi io ricambio, dopo i saluti ci fa accomodare. La casa e a due piani e un giardino, al piano terra c'è il salotto che ri da sulla cucina,uno stanzino,un bagno ed una piccola lavanderia, al piano di sopra ci sono la camera matrimoniale, la camera di Kevin, la camera di Luca, la camera di Millie, una camera per gli ospiti ed un bagno più grande rispetto al bagno di sotto. Ci sediamo sul divano mentre la madre di Kevin va a chiamare il resto della famiglia. Non passano manco due secondi che i due piccoli rientrano dalla porta finestra saltano addosso a Kevin abbracciandolo forte a quella scena sorrido poi i due bambini mi guardano e mi salutano timidamente io gli sorrido e gli dico
"Ciao sono Michela voi come vi chiamate?" "Io Luca lei Millie" mi risponde Luca timidamente, gli sorrido e gli abbraccio,giochiamo in salotto fino all' ora di cena, che viene annunciata dalla dolce voce della signora Christina. Ci sediamo a tavola e conosco anche il signor Jan, il padre di Kevin, iniziamo a mangiare e durante la cena rispondo alle domande di Jan e Christina. Dopo qualche minuto mi chiama Luca e mi chiede "Ma tu hai una mamma e un papà?" non gli rispondo ma guardo il mio piatto e sento delle lacrime che mi ricano il viso,subito Kevin mi dice "Sei sicura di voler rispondere?" "Si, sono sicurissima" gli rispondo,poi mi giro verso Luca e gli rispondo "No,cucciolo, non ho né la mamma né il papà" alla mia risposta si cala un silenzio che viene rotto dalla domanda di Jan "Se posso chiedere, ma come sono morti?" "In un incidente stradale morti sul colpo siamo sopravvissuti io che all' epoca avevo dieci anni e mio fratello che ne aveva diciotto,lui si prese cura di me fino agi miei diciotto anni poi andai a vivere da sola..." cosi inizio a raccontare un pò della mia vita. Dopo cena ci sediamo tutti insieme a vedere un film e io mi stringo a Kevin, dopo il film mi hanno mostrato la mia camera, che è affianco a quella di Kevin,mi metto i pantaloncini ed una maglia e mi addormento pensando alla settimana stupenda che passerò con la famiglia Magnussen.

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