Incontri Inaspettati

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Dopo che tutti i mostri vennero risucchiati, tentai di rievocare lo strano orso. Non ci riuscii, o almeno, ne uscì un orso, a,nche se "Comune" non era per niente corretto: era grande tre volte un vero orso. E poi c'era una specie di armatura di ghiaccio che lo ricopriva, compresa pure la testa. Il pelo morbido era di un bianco bellissimo e, se non fosse stato per gli artigli, sempre di quello strano ghiaccio, non avrei esitato ad abbracciarlo.

"Mi ha chiamato?" esordì il mostro, risvegliandomi dai miei pensieri.
"Sì, grazie" dissi "Come ti chiami?"
"Jackson, lei?"
"Peter, Peter Howard. Puoi pure darmi del tu, Jack. Dove vanno tutti dopo essere stati risucchiati?
" Dopo? Be', so solo che andiamo in una specie di letargo finché non viene conficcata Frost nel terreno"
"Questa spada ha un nome?" pensai, ridendo, "Che cosa stupida".
"Non credo che alla spada piacerà il suo commento"
"Mi leggi nella mente? Smettila, mi dà fastidio"
"Non ci posso fare nulla, ogni cosa che lei pensa io la sento involontariamente"
"Ok... anche la spada di Randall ha un nome?"
"Sì, si chiama Blaze. Dato che lui è fuggito esplodendo, la sua spada dovrebbe essere volata chissà dove."
"Che intendi? Lui e la sua spada sono separati? Davvero?"
"Sì, ma non ti conviene neanche provare ad avvicinarti ad essa. Quella è la spada dell'Estate e tu sei il Nuovo Signore dell'Inverno; quindi se provassi a toccarla... be' è come se foste due calamite di poli diversi che si toccano, solo che in più esplodereste, distruggendo così gran parte del mondo."
"Ma..." non rouscii a finire la frase che lui mi interruppe ordinandomi:"Sali in groppa!"; lo feci all'istante, spaventato dal tono della sua voce. Subito dopo, un gigantesco meteorite si schiantò a meno di venti metri da noi. Svenni, mentre Jack correva più veloce che poteva per portarmi in salvo.
E, mentre lui correva, sognai.

Ero di nuovo all'albero. Solo che ora, al posto del ragazzo biondo, c'era una ragazza su un ramo.
Continuai a fissarla per capire chi fosse, finché non lo capii: era Lily.
Le stavo urlando qualcosa, intanto piangevo.
Lei, quando mi vide, scoppiò a ridere.
Disse:"Non ho bisogno di te"; dopodiché, tirò fuori una corda.
Era un cappio.
Tentai di arrampicarmi sull'albero, ma ogni volta che le mie mani si avvicinavano troppo all'albero su di esso si formava una sottile lastra di ghiaccio, facendomi scivolare.
"Finalmente sei impotente! Finalmente sono io quella che decide e non quella che subisce in silenzio!"
Piansi, sapendo già cosa sarebbe successo.
Un fulmine si levò dal cielo e colpì l'albero.

Subito dopo, la scena cambiò.

Ero di nuovo al mio rifugio.
C'era mia madre che mi sorrideva e che mi fissava, lo sguardo spaventato e curioso allo stesso tempo.
"Dove sono?"
"Pete, abbiamo poco tempo. Ho bisogno che tu ascolti senza interrompermi, ok?" disse mia madre, ed io annuii.
"Allora...la prima cosa che devi ASSOLUTAMENTE fare quando ti sarai svegliato, sarà andare qui, al rifugio.
Secondo: dovrai imparare ad usare e conoscere più poteri che ti sarà possibile; fallo SEMPRE dentro casa, sennò Rascall, l'uomo-ghiaccio, e suo fratello verrano ad ucciderti, e ci riusciranno.
Terzo: ogni giorno fai tornare e rievoca a turno Dusky e Jack, altrimenti Rascall ne prenderà controllo.
Quarto: dopo due giorni, vattene, perché arriverano con rinforzi.
Qualunque cosa succeda, tu fai come ti ho detto, ok? Prommettimelo; ti prego, giura che non oserai sfidarli"
"Perché dovrei..."
"Tu giura"
"Lo giuro"
E così mi risvegliai.
Ero nel rifugio, proprio dove stavo parlando con mia madre.
"Come...?"
"Ho sentito il tuo sogno"
"Quindi sai che devi..."
"Sì, a domani, Peter"
Uscimmo fuori e si fece risucchiare dal terreno.
Conficcai Frost nel terreno e ne uscì un drago di ghiaccio.
"Dusky?" chiesi
"Sì. C'è qualcosa che non va, Peter?"
"Non proprio, puoi restare con me in casa?"
Si trasformò in un lupo e mi seguì dentro.
"Come hai fatto?" mi chiese
"Come ho fatto a fare cosa?"
"Come hai fatto ad evocare Blizzard? Sono milenni che Rascall non riusciva ad evocarlo"
"Davvero? Come mai?"
"Non lo so"
"Be', comunque io in realtà non volevo evocarlo..."
"Questo significa che magari tu hai qualcosa che manca a Rascall"
"E cosa potrei mai avere di così speciale rispetto a lui?"
"Non ne ho idea" rispose sarcastico.

L'inverno: Peter HowardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora