1 Inaugurazione

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"C'è qualcosa di magico nell'aria, me lo sento", pensa Edoardo, tornando a casa, con lo zaino sulle spalle. A dire la verità, lo zaino sta solo su una spalla. Edoardo cammina veloce, è sempre preso dai suoi pensieri. Talvolta tiene la cartella distrattamente e uno o due quaderni per poco non finiscono per terra. I genitori pensano che sia sbadataggine, che col tempo e le responsabilità più avanti scomparirà. In realtà, Edoardo ha l'età in cui un ragazzo si forma e diventa l'uomo che poi sarà per sempre un giorno. Ha i capelli corti, scuri come il padre e due lenti che è costretto a portare fin da quando aveva 14 anni. Ora che ne ha 17 e va verso la maggiore età vorrebbe farne a meno, ma non può. Non è l'unica cosa di sè che non gli piace, ma in questo momento tutto ciò non ha nessun peso. Un altro anno di scuola se n'è andato ed Edoardo non dovrà fare gli esami di stato questo anno, ma l'anno prossimo. Libertà è la parola che passa nella sua mente adesso.
"Eddi aspetta". Edoardo si gira e vede Pier che arriva di corsa, tutto sudato. Pier è un suo compagno di classe. Solitamente è taciturno e schivo, ma oggi sembra eccitato. Arriva correndo con i suoi lunghi capelli che vanno da una parte all'altra, poi si ferma di colpo, come se dovesse fare un grande annuncio. "Vediamo la partita a casa mia domani?". Pier si gratta la fronte, mentre attende la risposta, come se stesse ripensando alla domanda che ha fatto. Edoardo non se l'aspettava di certo. O almeno tra tutti i compagni, di certo non Pier, che era uno dei pochi se non l'unico che non partecipava neanche alle feste. Ma tutto sommato, l'invito era una cosa gentile ed Edoardo accettò. Sapeva già dove abitava Pier, perché ci era andato una volta a studiare. Una volta stabiliti orario e messisi d'accordo sulle bevande da portare, i due ragazzi si salutano e vanno ognuno per la sua strada. Chi li guarda da fuori potrebbe facilmente intuire che non sono grandissimi amici. Tuttavia è evidente che si rispettano. Una volta Pier ha aiutato Edoardo a un compito di matematica e un'altra volta Edoardo ha fatto giocare Pier durante l'ora di ginnastica, cedendogli il posto in squadra forse proprio per riconoscenza di quella volta. Da quella volta c'è un buon grado di comprensione tra i due. Malgrado ciò sono un po' timidi entrambi e ancora non riescono a parlarsi come vorrebbero.
Quando torna a casa, Edoardo mangia e poi fa una partita al Game Gear. Casa di Edoardo è abbastanza grande per essere un appartamento per quattro persone ed Edoardo ora ha anche una sua stanza, mentre prima doveva dividere una stanza con Marco, il fratello più grande. Durante il pomeriggio, suo padre accende la televisione che è in salotto. Stanno per cominciare i mondiali di Italia 90.

Notti magiche: sognando Schillaci e una ragazza Where stories live. Discover now