La Panchina

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Persone. Ecco cosa vedo, seduto nella mia personale panchina. Una panchina in cui riesco a liberarmi da tutto ciò che non va, da tutto ciò che mi può fare male. È in questo luogo, magico e meraviglioso circondato da alberi centenari, che posso pensare a me, a quello che mi riguarda, a quello che vorrei. Alla scuola ormai alle porte, ai miei amici tornati da poco dalle vacanze, e ai miei genitori. I miei genitori: le uniche persone che capiscono cosa mi passa per la testa. A volte penso che forse hanno dei superpoteri con i quali entrano nella mia mente. Però una cosa non l'hanno capita mai, l'unica cosa che forse è la causa del mio malessere continuo. L'affetto di una persona importante.
Chissà, forse nel profondo dei miei pensieri si nasconde la chiave di tutto. Ho sempre pensato di avere una specie di benda nera che copre gli occhi del mio cuore, anche se a volte affacciano per vedere se arriva qualche novità.
Potrei anche essere più positivo mi dicono ogni tanto, ma io sono uno che ha l'umore condizionato dal tempo. Autunno. Tempo di letargo, di foglie che cadono, e di emozioni che vanno via. L'esatto contrario della primavera, la stagione in cui tutto si risveglia e tutto torna. Anche le emozioni più intense, che si depositano dormienti in fondo al cuore.
-Thomas!-
E, proprio nel bel mezzo delle mie riflessioni, arriva Zac.
Zac è il mio migliore amico, forse l'unico insieme ai miei genitori a capire ciò che io provavo nei vari momenti in cui stavo male.
-Ehi Zac! Finalmente sei arrivato.-
Zac, eterno ritardatario, un po' come me. Anche per questo siamo molto legati, perché siamo molto simili dal punto di vista del carattere.
- Scusa, ma ho avuto un contrattempo. Sai che è arrivata una nuova compagna? -
- Ah sì? - chiedo io, ormai curioso di sapere cosa volesse dirmi.
- Si chiama Ashley e proviene da una cittadina della California - mi dice Zac con un'espressione di attesa.
" California? Chissà cosa la porta in Nevada..."
-Davvero?- domando a Zac con fare disinteressato.
-Già. Non trovi sia strano spostarsi in una città così fredda come Carson City?-
-Ognuno fa le sue scelte, Zac.-
-Ok, però non ti sembra strano? Cioè, se io fossi stato un abitante californiano non mi sarei mai trasferito qui.-
"Effettivamente..." il pensiero di Zac non è del tutto sbagliato. Ma perché farsi tutte quelle domande? Perché giudicare ogni minima cosa che gli esseri umani fanno? Forse siamo fatti così, siamo fatti per giudicare le persone. Ecco qual'è la differenza tra noi e gli animali. Loro non fanno giudizi sui loro simili. Loro stanno tra loro e basta. Senza pensare. Poi, mentre pensavo, Zac mi diede un calcione talmente forte da farmi tornare subito sulla terra.
- Tom! È lei!-
E io la vidi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 25, 2016 ⏰

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