capitolo 1

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Pum pum. Da bambino giocavo col fucile di latta a casa di mio Zio Ernesto. Avevo sei anni e una stella di sceriffo sul petto. Pum Pum. Ogni colpo era un centro contro pellerossa assetati di sangue e diligenze da difendere da rapinatori più cattivi di mio padre che mi aveva lasciato a piangere sul portone andando via senza voltarsi mai indietro. Poi sono cresciuto. Pum Pum. L'eroe che ero è stato sconfitto dall'eroina e ho venduto la divisa da buono in cambio di una dose che mi permettesse di vedere il mondo a testa in giu'. La mia pistola fa Pum pum senza bisogno della mia bocca a forma di O e le rapine sono gli escrementi della mia presenza nell'inferno reale generato dal mio paradiso artificiale. Oggi è il mio diciassettesimo colpo. Mi gratto i coglioni ed entro in gioielleria a prendermi la luce nel fondo del mio corpo bucatoil 1979 è un anno di transizione. Tra poco il decennio rotondo farà spazio a deliri tecnologici e nuove speranza per il futuro. Lo penso sul serio questa fredda mattina di novembre mentre il commesso si piscia addosso dalla paura e la mia mano non trema malgrado la scimmia stia appollaiata sulla spalla e batta forte con la coda sul mio petto. Pum Pum. Il padrone mi guarda fiero e spavaldo come se fosse lui a puntare l'arma sul cuore pronto a bucare la mia vita dalla parte sbagliata del bancone. Pum Pum. A sparare non sono io. E' quella maledetta sciammia dispettosa che prende il sopravvento e scaraventa il mio futuro in un burrone. Il rumore è forte come la mia voglia di farla finita e lui cade a terra con lo stesso sguardo cristallizzato che aveva un secondo prima. Per la prima volta, mi fa paura. Sul serioRimango li'. Tutti urlano e io vorrei che smettessero. Danno fastidio al Pum Pum che continuo ad emettere con la bocca come un rosario ipnotico che anestetizza la mia scimma dispettosa e trasforma il presente in uno sfondo con colori pastello. C'e' lo Zio Ernesto ora, mio padre, un passato che sa di colla e il fucile di latta che spara e non fa male. Lo punto e faccio Pum Pum e muore solo il futuro bastardo che si trasforma in un gatto da prendere per la coda che non graffia più. Guardo ora la mia pistola. Mi ricordo che è solo una scacciacani. La prospettiva si ribalta e il gioielliere è quello in piedi e io quello sdraiato in un laghetto rosso che non genera onde ne lacrime di terracotta. Ci guardiamo un ultima volta con la stessa identica espressione perche' sappiamo entrambi che uno dei due non vedra' mail piu' il 1980. E ora sappiamo anche chi.

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⏰ Last updated: Feb 01, 2016 ⏰

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1979Where stories live. Discover now