Choices

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Love whomever you want to love, 
however you choose to love them. 
Just love them, please. 
With everything you have.

Scelte.

Sono decisione prese in modo abbastanza definitivo che possono cambiare in bene o in male la vita di un individuo.

Sostanzialmente si dividono in due grandi categorie; quelle sbagliate e quelle giuste, ma ormai abbiamo imparato tutti sulla nostra pelle che i sono milioni di categorie.

Quelle fatte a mezzanotte con troppo alcool in circolo, di cui ci pentiamo praticamente il giorno dopo o anche dopo un ora. Quelle scelte che poi in futuro, bene o male che sia, ricorderemo sempre, come un tatuaggio assurdo fatto rischiando di prendere chissà quale malattia in uno scantinato o peggio ancora.

Come quando avevamo deciso di andare ad X-Factor, suonare davanti a migliaia di persone per la prima volta cercando di arrivare ad un sogno che sembrava davvero impossibile e irraggiungibile.

Quelle scelte fatte le notti d'estate sotto le stesse, stesi sulla sabbia e con una musica soave in sottofondo mentre a pochi metri da te i tuoi amici bevono una birra. Quelle possono davvero essere scelte significative.

Quando dici un "per sempre", ma lo dici davvero, con il cuore che batte troppo forte e la sensazione che tutto dipenda da quel sorriso che spunta poco dopo sul suo viso in un tacito assenso perché noi lo sapevamo, lo abbiamo saputo anche senza doverlo dire a parole ed era per quello che dirlo ad alta voce metteva paura.

Scelte fatte all'ultimo momento, come decidere cosa mettere o prendere un biglietto di un treno su internet e fare chilometri per vedere una persona che ami o che semplicemente ha bisogno di te.

E tu saresti sempre corso da lui, anche se si trovasse dall'altra parte del mondo. Tu avresti trovato un modo per andare da lui.

Alcune di quelle scelte non le abbiamo fatte, abbiamo lasciato che il momento passasse rinunciando a tutte le possibilità che esse avrebbero potuto portare.

Ci sono quelle scelte che prendi con calma, a cui serve tempo perché cambieranno la tua vita, come quella dell'università o semplicemente la voglia che hai di mollare tutto e chiudere il resto fuori mentre sei nella tua camera e le note di una tua canzone riempiono l'aria.

Quando tu canti e lui ti viene dietro in modo perfetto, completando le parole, sovrapponendosi alla tua voce e tu sorridi mentre le ultime note arrivano e la sua chitarra smette di suonare e sai, in modo irrazionale, che quella era la scelta giusta.

Quelle scelte che ti ritrovi a fare obbligato dal destino. Quella di andartene o rimanere, di perdere tutto con una possibile speranza di trovare qualcosa di nuovo.

Scelte sofferte, fatte di rinuncia.

Scelte obbligate ma che tu lotti con tutto te stesso per non fare, perché non puoi perdere tutto quello che hai trovato. Non puoi permettere a te stesso tutto quello.

Ci sono le scelte fatte di notte dopo aver fatto l'amore con la persona che ami. Scelte che parlano di un futuro lontano, di una casa al mare e un piccolo appartamento al centro di Somma Vesuviana dove chiudersi in una bolla e amarsi, semplicemente perché se si ama e tutto più bello.

Lo avevo scoperto sulla mia pelle, no?

Ci sono le scelte fatte dopo il dolore, quando perdi qualcuno, quando sei convito di amare cosi intensamente e poi tutto finisce all'improvviso e senti quel dolore sordo al petto che minaccia di farti impazzire.

Quando vuoi cambiare la tua vita, buttare via parte di quello che hai fatto fino a quel momento per partire con un nuovo inizio, una delle più grandi bugie che possiamo raccontarci, a mio parere.

E non possiamo controllarle anche se sarebbe meglio fermarci e prendere un bel respiro prima di cancellare tutto.

Mi sono sempre detto che anche se i ricordi fanno male nel preciso instante in cui li stavamo vivendo noi eravamo felici e la felicità è una cosa troppo preziosa per essere cancellata.

Scelte fatte d'istinto, semplicemente sappiamo che forse non è la cosa giusta ma vale la pena tentare. Lo facciamo continuamente in amore, fidarci completamente di qualcuno lasciandogli fare a pezzi tutto quello che siamo all'inizio.

Fatte senza pensare al futuro, fatte per vivere il momento, fatte semplicemente per sentire di essere vivi in una notte di Dicembre mentre fuori nevica e io suoi occhi sono cosi dannatamente lucidi e tu hai voglia di baciarlo, baciarlo fino a sentire male alle labbra.

E può andare bene, decisamente molto bene o male, ma era meglio non pensarci infondo.

Scelte fatte con la consapevolezza che fanno paura. Paura perché a quel punto non ci sarete solo tu e lui ad affrontare tutto ma anche altre persone, persone che intrecceranno la loro vita alla vostra in modo indissolubile.

Come quando dopo X-Factor ci eravamo ritrovati da soli ad affrontare qualcosa di molto più grande di noi e ci eravamo dovuti fidare di altri perché quello era tutto quello che volevamo fare nella vita.

Ci sono milioni di scelte e semplicemente con il tempo ho capito che nessuna appartiene davvero ad una categoria, come che non esistono scelte facili o difficili, semplicemente arriva un momento della nostra vita in cui tutto potrebbe cambiare e sta a noi decidere come tutto deve andare.

A volte abbiamo un totale controllo su tutto questo e altre volte meno ma è la nostra vita e sta a noi decidere in che modo vogliamo sbagliare.

Milioni di scelte e mai la consapevolezza di sapere cosa sia il meglio, perché il meglio forse non c'è.

Poi ci sono quelle scelte che non siamo noi a fare. Quelle scelte che lasciano i segni sulla pelle, sul cuore e, a volte, cicatrici cosi profonde che arrivano all'anima.

Era a quella categoria di scelta che appartiene quella di cui sto parlando ora.

La scelta che aveva fatto il mio cuore nel momento esatto in cui Alessio era entrato da quella porta, quando lo avevo etichettato come antipatico ma il mio cuore aveva già scelto di amarne ogni dettaglio.

Di amare i suoi occhi, i suoi capelli sempre in ordine ma disordinati allo stesso tempo. Di amare le sue mani, le rughette che aveva attorno agli occhi quando sorrideva o la forma dolce del suo viso.

Il suo sorriso, o il modo in cui incurvava le labbra quando era soddisfatto di qualcosa. Perché era Alessio e io lo avevo scelto senza neanche pensarci, senza stare lì a ragionare per ore se fosse semplicemente giusto affidargli una parte del mio cuore.

Erano scelte che non si potevano controllare e io avevo scelto di amarlo o meglio era stato il mio cuore.

Amarne ogni singolo aspetto e lo avevo fatto nell'unico modo che Alessio permetteva.

Lo avevo amato con tutto me stesso e lui se ne era accorto dal primo mento in cui mi aveva sorriso, doveva essere per forza cosi.

"Gennà, a cosa stai pensando?"

Mi chiese sventolandomi una mano davanti agli occhi il protagonista dei miei pensieri, prima di mettersi comodo tutto accucciato a me. Gli sorrisi dolcemente prima di lasciargli un tenero bacio sulle labbra.

"Niente, Alè. Guarda il film!" sussurrai, prima di vederlo scuotere appena la testa e ridacchiare. Poggiai le labbra tra i suoi capelli e chiusi gli occhi rilassandomi mentre la sua stretta sul mio corpo aumentava leggermente come a dire che lui era li per me.

Ci sono scelte che sta a noi fare, semplicemente è già tutto deciso da prima.

Alessio era una di quelle scelte che non avrei mai preteso di cambiare.

Lo avrei amato con tutto me stesso, perché ero programmato per amare lui e lui soltanto.

Perché lui mi aveva scelto dal primo momento , aveva scelto me tra milioni di persone e io non potevo che sentirmi fortunato.

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