Let me introduce my self

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ZZzzzzzz.
Ho gli occhi chiusi dalla paura. Finalmente il telefono vibra, lo prendo e aprendo un solo occhio intravedo un "Hamza El Wali ha accettato la tua richiesta d'amicizia. Scrivi sul diario di Hamza".
Faccio direttamente lo screen e lo mando alla mia miglior amica, Sara, con tanto di "Me l'ha accettata stavolta. Mi ama. Ahhahhahaa".
Sono emozionata.
Lo so. Lo so. Penserete che io sia una sfigata e per di più scema, che si emoziona per una richiesta d'amicizia. Ma non sapete la storia. La storia è rilevante.
Hamza è il mio vicino di casa da quasi 15 anni, ci conosciamo da prima che sapessi cosa fosse l'amore. Anche se infondo le letterine che, alle elementari, mettevamo nelle finte cassette di posta, fatte di carta e appese al muro posteriore della classe, mi hanno dato una vaga idea di quanto fosse difficile scrivere quel "Ti amo. Ti vuoi fidanzare con me? Barra SI o NO" e trovare il modo di infilarlo nella buca senza farsi beccare.
Comunque tornando a Hamza, lui non è bellissimo per carità. Non immaginatevi Toni Mahfud o Adam Saleh, ma a me piace. Da sempre.
Sapete cosa rende un cliché questa storia? Lui è il fratello maggiore di una mia cara amica. Scontato lo so, ma almeno non è la mia miglior amica.
Io e Hamza ci vogliam bene, almeno credo, perché insomma mica ce lo siamo detti. Non sia mai. Lui è il fratello di una mia amica, oltre il Salam Alaikom è vietato andare, però dai è palese no? Ho passato la mia vita a casa sua, quindi mi vuole bene. Contro la sua volontà. Punto.
Nel mio quartiere ci conosciamo tutti tra di noi, perciò non ho mai avuto il coraggio di confessare questa cosa a nessuno, tranne che alla mia miglior amica (anche se dopo 12 anni), perché poi si parla e se i miei lo sapessero non metterei più piede a casa loro.
Sento di essermi trascurata nel descrivere questo quadretto di vita, perciò scusatemi l'egocentrismo, ma ritengo doveroso presentarmi.
Mi chiamo Nadia, ho 17 anni e frequento il Liceo Scientifico. Sogno di diventare una scrittrice, una scienziata, un medico e un manager di successo. Voglio lasciare il segno in questo mondo. Ricordo che da piccola, dicevo sempre ai miei fratelli che dovevamo laurearci in cose diverse cosicché potessimo costruire una moschea. Precisamente ci voleva un laureato a Al-Azhar che facesse hadith, un manager, un architetto e un politico. Loro mi ascoltavano e me la davano anche vinta. Poi vabbhe arriva sempre quel momento della vita in cui ti rendi conto che hai sognato troppo, o scopri che babbo natale non esiste, se sei un mangiaspaghetti.
Tornando alla mia favolosa persona, porto il velo da oramai 6 anni ed è parte integrante di me e sono una taglia ***.. Mmmh sinceramente non ho mai capito come funzionino ste taglie, né perché con una 38 in Italia sono magra, ma in Inghilterra non esiste, insomma talmente grassa da essere scoppiata.
Cancio alle bande, so che è invertito ma questa è una delle mie passioni, ho un fisico modesto e dicono io sia carina, perciò diamola buona. Anche se vi riveleró un segreto: SONO FAVOLOSA.

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