Capitolo 23

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Tiro un calcio alla porta ed entro, metto dietro ad essa il primo pezzo di legno che trovo e mi aspetto al peggio.

Silenzio.

Il vento entra tra gli spazi nelle vecchie mura...vado alla prima finestra che mi pare di vedere in quell'oscurità:vedo come la sua figura si sta allontanando.

<<Meno male...mi è andata piuttosto bene...>> sospiro ed esco. Cammino tra le foglie e sento qualcosa sotto il piede: un pezzo di carta, lo prendo e cerco di capirci qualcosa: una fotografia vecchia con due figure,quel uomo l'avrà persa..la metto nella tasca.

Sento dei passi avvicinandosi verso la mia direzione, inizio a correre...è tornato! Corro tra gli alberi e mi ci nascondano dietro ad uno,c'è silenzio...troppo silenzio...non mi piace, ho il cuore in gola; mi faccio coraggio e do un'occhiata per vedere se c'è qualcuno, d'un tratto mi sento afferrare da dietro, mi giro e do un calcio più forte che posso e inizio a correre quando dei gemiti mi fermano. Laggiù sta Dario che geme per il calcio appena dato.

<<Tuu! Tu...sei un deficiente! >> corro arrabbiata e preoccupata...ma di più arrabbiata.

<<C-cosa diav-volo f-fai qua!?>> fatica a dire.

<<Cosa ci fai tu!? Mi seguivi?? Mi hai spaventata!Come sapevi che ero qua??>>

<<Ho visto Eli correre mentre tornavo a casa>> cerca di alzarsi e lo aiuto <<Mi è venuta in contro e mi ha detto tutto...ero preoccupato e sono andato in giro a cercarti,ho visto lo psicopato uscire dal bosco e quando si è allontanato sono entrato a cercarti...pensavo al peggio...ti ha fatto qualcosa? >> e mi stringe a sé.

Questo suo abbraccio forte...le sue braccia intorno a me...

<<Sto bene...>> rispondo.

<<Vieni,ti porto a casa.>> mi prende per mano e andiamo insieme da nonna.

<<Grazie>>sussurro.

<<Per te un milione di volte>>

Arriviamo finalmente a casa, mi lascia davanti alla porta,mi da un bacio sulla fronte e mi saluta.

<<Ci vediamo...abbi cura di te>>mi dice allontanamdosi.

Entro e racconto tutto a nonna, prendo la fotografia e la do a lei.
Prende gli occhiali e la guarda. Il suo viso si impallidisce,mi guarda impaurita, il vento rapace apre le finestre del salotto ed entra furioso.

<<Sophi...>> sussurra poi la aiuto a chiudere.

<<Come?>> chiedo.

<<Si siede e mi guarda con le lacrime negli occhi>>

<<Nonna...cosa c'è?>>

<<Sophi e Sebastien...>> e mi porge la foto.

Tremo. Guardo la foto...perché proprio uno come quello dovrebbe avere una foto del genere...perché con i miei genitori? Perché deve avere qualcosa a che fare con la mia vita...

<<Nonna...chi è colui?>>non mi risponde. <<Quando hai visto l'ultima volta papà? >>mi guarda triste.

<<Nella primavera dell'anno in cui lasciò mia figlia...l'ho incontrato al porto mentre aspettavo il pescatore da cui compravo sempre prodotti freschi. Saliva sulla sua barca insieme all equipaggio...mi vedeva e faceva finta che non ci fossi, gli chiesi di Sophi, mi rispose che non era più un suo problema...e se ne andò. >>

<<Vigliacco! >> esclamo.

<<Questa foto era sua...quel uomo è Sebastien...>> e inizia a piangere.

<<Non piangere nonna...>>

<<Non deve trovarti...non deve sapere che sei in vita...sennò ti porterà via con lui...>>

<<Non lo fara!>>

In fine porto nonna a riposo,mi siedo sul divanetto e penso: la mia vita è cambiata radicalmente in così poco tempo...

Come farò ora...mio padre è in giro e non posso farmi trovare...anzi,posso...andrò ad affrontarlo,non correrò più...se non ora quando? A costo di farmi ammazzare, incontrerò gli occhi suoi...e potrò morire in pace.

***

Mi sveglio alle 5.30 per andare dai miei e prepararmi per la scuola. Faccio la colazione lì e mi avvio con Raffael a scuola.

<<Senza di te la casa sembra molto vuota>> sospira e non mi guarda.

<<Dici...ti importa?>>

<<Si...ero geloso di te da quando eri piccola...hanno messo me da parte e hanno amato di più te...ero geloso sai, eri anche più intelligente di me...>>

<<Ah...non lo sapevo>>

<<Lo sai ora...visto che hai scoperto ciò che volevamo nasconderti...>>

<<Sei sempre stato un fratello modello per me...ti prendevo i vestiti e facevo finta di essere te...ricordi i nostri giochi?>>

<<Non potrei mai dimenticare quando giocavamo a nascondino e una volta che ti eri nascosta andavo a guardare la tv per poi cercarti qualche ora dopo...e ti trovavo dormendo nell'armadio. >>

<<ahaha e vero...e io aspettavo li...e mi ritrovavo nel letto con l'orsacchiotto Paco vicino>>

<<Regalo da me per i tuoi 4 anni?>>

<<Ci dormo ancora...è troppo importante >>mi guarda e sorride.

Arriviamo a scuola,prima che possa salutarlo una ragazza gli sale tra le braccia: è l'infermiera Sara.

<<Ehii piccolaa>> mi saluta.

<<Mi dovete delle spiegazioni >> dico ironica.

<<Stiamo insieme, non c'è molto da spiegare. >> afferma Raffael... << una donna più grande di me...e matura e ciò che mi serve>>

<<Ehi sono solo quattro anni in più ahaha>> sorride lei.

<<Io vi lascio,a dopo>> e vado da Eli che e appena scesa dalla macchina del padre.

<<Luciii>> e mi abbraccia. << stai bene?>>

<<Si Eli, e tu?>>

<<Si. Sono riuscita a cavarmela...anche sta volta>> entriamo e le racconto tutto, le dico anche della mia intenzione di andare e parlargli faccia a faccia e che, insomma, è mio padre. ..

Rimane sconvolta ma mi starà accanto...è incredibile come possa tenere così tanto a me...sembra una sorella.

Le cinque ore passano subito...non abbiamo fatto quasi niente...i prof mancano poiché accompagnano le altri classi in gita... usciamo insieme e rimango un po sulle scale: vedo Eva e Dario parlare da soli in un angoletto...cosa mai dovranno dirsi quei due di così importante.

<<Luci...?>>

<<Quei due...perché parlano da soli...>>

<<Gelosa?>>

<<Per niente! >>

<<Se se se..>> ride e rido anch'io con lei.

Passo di fretta così non ci osservano e mi dirigo verso casa, lascio Eli all'incrocio e vado dai miei. Pranzo con loro e salgo sopra in camera. Mi stendo sul letto e penso solo alla scena di prima...non sono gelosa, perché dovrei esserlo...siamo solo amici, credo.

<<"meglio se esco un po">> penso e annuncio mamma che vado in giro.

Vado nel parco...è l'unico che sta in questa città. ..anche se brutto, il canto degli uccelli è stupendo e mi rilassa.

Mi siedo. C'è molto silenzio. Il vento mi accarezza dolcemente il viso.

Vengo afferrata da dietro.

La ragazza dagli occhi di ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora