Capitolo 28

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Già mi sentivo che questa giornata non sarebbe andata per il verso giusto. Non sono pessimista, solo che attraverso dei segni divini capisci che poteva andarti meglio. Alcuni veloci esempi: la sveglia non ha suonato e sono entrata in seconda ora, ho aspettato fuori tutta sudata per la corsa ed ero in uno stato penoso. Dopo un po' ha iniziato a piovere e le mie All Star erano abbastanza provate, ma mai quanto i miei piedi. Appena sono entrata in classe ho fatto uno scivolone pazzesco e sono scoppiati tutti a ridere, tranne il prof, dato che gli sono cascata praticamente addosso.
Ora sono seduta nel mio banco a pensare che oggi sarei uscita con i ragazzi per quella faccenda del tatuaggio. Piccolo particolare che di solito rimane ignoto alla maggior parte dei miei conoscenti: sono terribilmente agofobica. Non riesco a vedere un ago che l'ansia mi assale. Dovrei inventarmi una scusa per non andare, ma non mi viene in mente nulla.
Mi giro verso Kelly e le sorrido, ma lei ricambia appena. Ieri avrà parlato con Luke. Mi da' fastidio che si lamentino così tanto, dopotutto i ragazzi non si fanno così tanti problemi nei loro confronti.
Le ore di scuola volano e devo ammettere che sento un po' la mancanza dei miei vecchi amici, devo assolutamente fare qualcosa.
Fuori ancora piove, potrebbe essere una scusa per non uscire con gli altri.
Cerco con lo sguardo i quattro spilungoni muscolosi e finalmente li vedo. Ryan saltella da sotto un ombrello rosso accanto alla strada, Ricky e Lawrence si passano una sigaretta mentre Sean guarda imbronciato il cellulare.

-Ciao ragazzi, non è proprio bello il tempo oggi eh?

Sean alza lo sguardo su di me e rimane stupito: devo essere un disastro, tutta bagnata e infreddolita.

-Vuoi restare a guardare un altro po' o vieni sotto l'ombrello?

Mi avvicino a lui e ci stringiamo sotto l'ombrellino nero. Il suo profumo mi lascia un attimo interdetta.
Sean mette il cellulare in tasca e mi osserva.

-Sei fradicia, meglio che ti riporti a casa. Vi raggiungo dopo, Ry

Sono quasi sollevata, mi mette a disagio però l'idea di andare da sola con lui.

-Posso andare da sola se vuoi

-Dove vai senza ombrello con il diluvio universale? Dai andiamo

Camminiamo svelti tra la pioggia, zampettando tra le pozzanghere. Lo vedo accennare un sorriso.

-Che c'è?

-Scelta acuta le scarpe di pezza e i leggins

-Disse quello in canottiera, skinny e giacca jeans

Sbuffo e lui continua a sorridere. Un brivido mi trapassa e inizio a tremare. Che freddo.
Sean se ne accorge.

-Scusa Soph, prima che ti ammali

Mi mette un braccio attorno alla schiena e camminiamo più velocemente. La stretta di Sean mi lascia stordita e la mente inizia a viaggiare, quasi non lo sento quando mi chiede se siamo arrivati.

-Svoltiamo qui e siamo a casa

Arriviamo sul portico della mia casetta e corriamo su per le scale. Tiro fuori le chiavi dalla borsa e scelgo quella giusta da infilare nella serratura.

-Se vuoi posso aspettarti qui mentre ti cambi e poi possiamo raggiungere gli altri

Mi dispiace lasciarlo lì al freddo.

-Ti va di entrare un attimo? Non stai messo meglio di me

Mentre entriamo mi racconta del tatuaggio di Ryan, uno squalo che rappresenta il suo amore per il mare ed il pericolo. Si guarda un po' intorno mentre gli faccio cenno di sedersi su una sedia in cucina. Devo sbrigarmi prima che tornino i miei.
Inizia ad indicare ogni foto di me da piccola mentre rovisto tra gli asciugamani. Gliene lancio uno e si strofina i capelli umidi. Ehm wow.
Mi abbandono sul divano mentre mi tolgo la felpa fradicia e ne infilo un'altra.
Sean mi raggiunge e mi guarda dritto negli occhi.

-Pronta?

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