Capitolo 4

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" the devil can be beautiful and cruel, don't mess with him "

Nella foto Noel

<<aspetta forse so chi state cercando >>

Disse Helian, bloccandomi l'avanzata.

<< davvero?! Avanti parla!>>
Dissi euforica

Nel suo volto comparì un ghigno e posò l'indice e l'anulare sulla mia fronte.

<< posso fare di meglio.
Te lo farò vivere.>>

E dopo quelle parole sentii una forte sensazione di vuoto che mi trascinò nelle tenebre.

Una luce accecante mi avvolse e quando riaprii gli occhi mi ritrovai davanti a una locanda durante la notte.

Il mio corpo sembrava essere invisibile e non riuscivo a parlare, mi sembrava di non esistere.

Poco dopo vidi Helian entrare nella locanda.

Mi affrettai a seguirlo e notai con piacere di riuscire a oltrepassare i muri o qualsiasi altro corpo solido.

Lo vidi sedersi in un tavolo quasi nascosto dalla penombra del locale.

Se ne stava lì seduto ad aspettare in silenzio senza ordinare nulla.

Poi vidi il suo sguardo accendersi di colpo e dirigersi verso l'entrata.

Mi voltai e vidi una figura femminile incappucciata dirigersi verso di lui.

La ragazza si sedette al suo tavolo e si tolse la giacca.

Solo in quel momento riuscii a vedere il suo viso.

Non rimasi stupita nel sapere che Mery si fosse seduta al tavolo di Helian, più che altro ero curiosa di sapere il perché.

Mi avvicinai e cominciai ad ascoltare la conversazione.

<< allora Helian, hai portato ciò che ti ho chiesto?>>

Disse lei, appoggiando il viso sulla mano destra.

Helian prese una boccetta contenente un viscoso liquido e gliela porse.

<< adesso dimmi come tornare in paradiso >>
Disse il ragazzo

<< semplice, non puoi.
Hai provato il peccato della gola, ormai non sei più una creatura pura e incontaminata>>

Disse là demone ridendo leggermente.

A quel punto vidi l'angelo afferrarle il braccio con forza.

<< no! Ora devi farmi tornare a casa!
ti ho dato ciò che volevi , adesso devi aiutarmi.

Noi due avevamo un patto!>>

<< bada a quello che dici angioletto, la pazienza non è una delle mie virtù>>

Disse , alzandosi dal tavolo.

<< in quanto al patto, non ti ho mai detto che l'avrei rispettato.

Che questo ti serva da lezione ragazzo, mai fidarsi di un demone >>

Disse , prima di uscire dalla locanda e lasciare Helian senza parole.

A quel punto riebbi quella strana sensazione di vuoto e mi risvegliai nel presente, sdraiata per terra.

Mi voltai di scatto verso Helian e lo presi alla sprovvista.

<< era lei, l'ho vista!

Finalmente l'abbiamo trovata.
Sai dove fosse diretta?>>

Chiesi impaziente

<< beh si, ma non vi consiglio di seguirla.
Almeno non ora >>

Lo guardai dubbiosa

<< perché dici questo? Dove era diretta?>>

Abbassò lo sguardo verso terra e rimase in silenzio.

<< Helian rispondi!>>

<< all'inferno >>

Erin pov

Stanca di aspettare andai a perlustrare la zona e mi ritrovai in un piccolo paesino pastorizio.

La gente sembrava felice e cordiale tra di loro, nessun pregiudizio e nessuna critica sembrava preoccupargli.

Doveva essere bello.

Forse se fossi nata qui avrei avuto una vita serena.

Mi sarei fatta degli amici, sarei andata a scuola, avrei avuto la mia prima cotta, mi sarei fidanzata, sposata, avrei avuto dei figli e sarei morta accanto a loro.

Ma non avrei mai conosciuto qui tre.

Non avrei mai sperimentato la gioia di stare in loro compagnia, momenti che ormai non posso più recuperare.

Ormai non voglio neanche ricordarli.

Voglio solo vedere il suo sangue scorrere tra le mie dita e poter stringere la sua testa nella mie mani.

Solo allora potrò tornare a sorridere.

Anche perché ora non ne avrei motivo.

Mentre ero immersa nei miei pensieri, non mi accorsi di aver urtato un bambino e di averlo fatto cadere.

Il bambino cominciò a piangere e la cosa mi diede abbastanza fastidio.

Perché mai doveva piangere? Si era solo sbucciato un ginocchio.

Lo guardai disgustata e le sue urla attirarono sempre più gente che cominciò a guardarmi e a bisbigliare tra di loro.

Dovevo immaginare che fosse tutta una finzione, quel clima di pace non poteva essere vero.

Dopotutto, l'uomo è una strana creatura che per il minimo errore è pronto a giudicare.

Continuai a camminare per la mia strada senza curarmi delle occhiatacce di qualche vecchia.

Non mi importava di ciò che pensavano, avevo solo fatto cadere un bambino, mica l'avevo divorato.

<< Erin, sei davvero tu?>>

Mi voltai e a stento credetti ai miei occhi.

<< Noel.>>

Demon huntDove le storie prendono vita. Scoprilo ora