Non poteva essere vero. Non credeva ai suoi occhi.
Quel cartoncino che stringeva tra le mani non poteva che essere un brutto sogno, avrebbe dovuto smettere di mangiare peperoni prima di andare a letto. Aveva già visto altre volte che non riusciva a digerirli e la notte faceva dei sogni assurdi.
Federica era sempre stata una ragazza sola. Non per volontà, diciamo più per mancanza di voglia e d'interesse.
Aveva passato quasi tutti i suoi anni da single.
I diciotto anni, la maturità, la laurea e ora stava arrivando la battaglia più grande.
Si era chiesta tantissime volte su come ci si dovevano sentire le sue amiche ad avere una persona accanto ma lei non trovava mai una motivazione per dividere la sua vita con un'altra persona, non era segno di egoismo. Semplicemente non erano arrivate le occasioni.
E non era nemmeno la così detta "donna in carriera" che non ha mai tempo per una relazione, al di fuori del sesso occasionale, poiché lavorava nella bottega di restauro dei suoi genitori "Il ferro vecchio" e di carriera non c'era proprio nulla, figurarsi il sesso.
La sua vita poteva essere riassunta in un'unica parola: noiosa.
Ora che i suoi amici iniziavano a sposarsi, sentiva quel peso di essere sola ancora più forte sulle spalle. Si domandava come fosse andare a qualche evento sociale e presentare il suo fidanzato.
Fidanzato, il solo pensare quella parola le provocava un brivido lungo la spina dorsale.
Le persone nemmeno le lasciavano l'invito del "+1" perché ormai sapevano che Federica Belli non avrebbe mai portato un ragazzo, troppo timida per averlo e troppo sognatrice per desiderarlo concretamente.
Ma il momento era arrivato. E nemmeno se lo sarebbe mai aspettato.
Alzò la testa dal biglietto intarsiato da fili d'oro e guardò la coppia davanti ai suoi occhi, dall'altra parte del tavolino in quel bar elegante e super fashion che lei non avrebbe mai potuto nemmeno guardare per quanto era costoso. Roba che nemmeno se avesse venduto tutti quei pezzi di antiquariato del suo negozio avrebbe potuto permettersi un pasticcino.
Per fortuna non avrebbe pagato lei il caffè che aveva bevuto poco fa.
-Mancano due masi- disse lei, guardando prima uno poi l'altro.
Non aveva minimamente idea di quanto tempo prima si consegnasse un invito di matrimonio, ma sembrava così presto ora. Viste le circostanze.
Guardò quel numerino, come una formula matematica, sotto a destra dell'invito. Quel "+1" brillava più delle parole in rosso del foglietto di cartoncino rigido. Allora esisteva davvero.
-E' così poco tempo... ma c'è dell'altro che dovresti sapere-decretò la sua amica Viviana, muovendosi nervosa sulla sedia.
Federica e Viviana si conoscevano da anni e anni, la prima guardò la sua amica con gli occhi semi chiusi formando delle linee sospettose.
No! Non avrebbe mai fatto da damigella, nemmeno sotto tortura, nemmeno con tutti i coltelli della nouvelle chiusine dello chef Carlo Cracco puntati conto. Guardava troppe puntate di Master Chef, avrebbe dovuto darsi una calmata.
-Cosa hai in mente?- Chiese guardando il sorrisino del futuro marito di Viviana, Carlo che di Cracco non aveva nulla. Che fosse parente dello chef? Le cose si mettevano male.
Viviana prese un grosso respiro quanto il duomo di Milano e spiattellò in faccia la verità a Federica e quel "+1" iniziò ad avere forma e significato.
-Mi farai da testimone.
L'ultima cosa che pensò la mente lucida di Federica, oltre al ricordo che non aveva mangiato peperoni e che non si trattava di un sogno, era che fosse nella cacca di dinosauro fino al collo.
_
Ma dai! Dopo tantissimo tempo, mi ritrovo qui con tutti voi a proporvi una nuovissima storia romantica come nelle mie corde. Dopo Martina e Tommaso ho avuto l'idea di questi nuovi protagonisti. Che ne dite di dargli una possibilità? Fatemi sapere, io sono sempre qui.
Vostra IlaPerla

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Imperfetti ma non troppo
ChickLitFederica si trova in un momento imbarazzante della sua vita. Le sue amiche, quelle poche, iniziano a sposarsi e lei dovrà andare al ricevimento tutta sola, data la sua poca familiarità con il genere maschile. Ma... se invece riesce a ideare un piano...