Siamo tutti bravi a giudicare gli altri, ma siamo gli ultimi a giudicare noi stessi.
Quando qualcuno fa qualcosa che non va bene viene subito etichettato. Purtroppo anche senza accorgersene diventiamo anche noi stessi delle etichette, eppure io non voglio, voglio essere me, non un'etichetta che gli altri hanno deciso di appendermi al collo. Gemma Gallagher non è omologata; non è una che fa parte della massa e non ha in programma di esserlo.
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Varcare la soglia della scuola all'uscita è per ogni studente la gioia più grande, eppure ci sono persone, che a scuola vorrebbero andarci. Cazzata. O almeno volere andare nella mia scuola è una cazzata.
Gente così perfetta che camminando tra i corridoi riesce a farti sentire inadeguata persino con te stessa.
Mi tirai su dal prato per dirigermi verso l'aula di geometria, dove avrei dovuto trascorrere la mia terza ora ,ma un enorme mal di scuola mi avvolse e decisi che per il momento la scuola avrebbe aspettato i miei comodi.
Camminavo con lo zaino su una spalla sola e la camicia legata ai pantaloncini, ma era troppo lunga e le maniche strisciavano a terra facendo alzare la polvere ogni volta che la manica ci strisciava sopra. Camminavo verso il sotto delle scalinate del campo sportivo scolastico.
Quel luogo desolato era il posto migliore per starsene per i fatti propri. Io e le mie amiche venivamo qui per non stare nel mezzo del caos che era la mensa o il corridoio, ci trasmetteva un certo non so che di tranquillità.
Arrivata mi sedetti sul banchetto a gambe incrociate a guardare le scalinate che cigolavano.
-Gallagher- sentii dietro di me parlare una voce maschile e mi girai sapendo già di chi si trattasse.
Occhi chiari, capelli scompigliati di un colore tra il biondo e il moro, solite sneakers rovinare e divisa da football rossa scolorita.
-Gallagher senior- dissi in tutta risposta salutando mio fratello maggiore, Adam. -perché sei qui e non in campo a spaccare il culo ai tuoi avversari?- chiesi.
-È un allenamento, Gem, non una partita, sai la differenza, vero?- ridacchiò da solo. -vai un pò in classe. Anche solo per posare il culo in qualche altro posto diverso da qui.- detto ciò riprese la sua camminata verso il campo per giocare la sua partita o allenamento, quello che è.
Avevo solo un anno più di me, eppure oltre a considerarlo mio fratellastro, poiché avevamo madri diversi, lo consideravo il mio migliore amico.Passai poco meno di un'ora da sola sotto gli spalti ad ascoltare la musica e mi raggiungensero tutte le mie amiche meno una.
-Dov'è Mandy?- chiesi alle tre che venivano verso la mia direzione.
Camila butto lo zaino a terra con la sua solita grazia da elefante ammaestrato e mi fece un cenno verso il campo da football dove si trovava Mandy intenta ad osservare i giocatori che correvano sudati.
-È sempre la solita- ridacchiò Megan mentre faceva l'occhiolino ad un ragazzo che aveva appena finito di allenarsi, il mio quale, senza farsi aspettare, raggiunse con un ghigno sul viso. Ridemmo tutte.
-Certo solo Emme però- affermò Luna alzando gli occhi al cielo e guardandomi imitando la ragazza facendomi ridere ancora di più.
Erano un'iniezione di allegria quelle ragazze per me.
Il ragazzo che entrò, nonché uno dei ragazzi più palestrati che avessi mai visto, afferrò per il fianco Megan che urlò un -Torno tra poco- prima di andarsene piuttosto soddisfatta della conquista.
-Ma che cavolo sta facedo?- chiese Camila.Ci guardammo tutte spaesata tra di noi, tranne Lauren che tra noi era quella più legata a Megan, quindi sapeva di lei di più rispetto a quello che diceva.
Tra di noi, benché fossimo un gruppo affiatato avevamo la nostra "metà" possiamo dire, io avevo Luna, Megan aveva Lauren e Camila aveva Mandy, ma questa cosa non ci ha mai separato fortunatamente.
Ci raggiunse Mandy con gli occhi sognanti e una volta messo piede dentro il nostro "rifugio" inciampò nei suoi stessi piedi. -Certo che sei imbranata oggi o sbaglio? È dalla prima ora che hai la testa sulle nuvole. Che ci nascondi?- fece Lauren con una faccina da terzo grado.
Alzò le spalle facendo finta di non sapere cosa stesse dicendo e mi rivolse uno sguardo- Gem perché oggi non eri in classe dalla terza ora in poi? Me l'ha detto tuo fratello-
-Semplicemente non mi andava.- feci una pausa. -quindi te la fai con il mio fratellastro?- risi guardandola diventare piano piano un peperone.
-È solo un amico. Un amico bello da morire. Ma amico.- concordarono tutte ma io feci una faccia schifata.
-Oh ma dai è mio fratello, siate coerenti!-
Detto questo entrarono Adam, Megan, il ragazzo palestrato e mezza squadra di football che conoscevamo.
-Ehi ragazzi non è mica una runione del quartiere, non potete entrare tutti- buttò le braccia in aria Luna.
-Solo poco tempo piccole. Stanno controllando gli armadietti ed io ho roba che non dovrebbero trovare- disse Ashton Irwin entrando. Era un ragazzo molto alto, capelli ricci e ovviamente come quasi tutti i ragazzi era senza maglietta.
Squadrai tutti i ragazzi che erano entrati. Quello con Megan capii essere Harry Styles, dire che mezza scuola voleva farselo era un eufenismo; poi c'era Nico Mirallegro, che per quanto il suo cognome fosse vittima delle peggiori prese in giro, era carino, Ian Sivan due anni più piccolo di noi, il fratello di Megan, Michael Clifford, o capelli colorati, o "faccio feste ogni 2 per 2 perché mi annoio", o, soprannominato da me, "terribilmente scopabile" e poi entrarono anche altri due ragazzi che non conoscevo.
Adam si sedette su un banco leggermente traballante con Mandy, che si mordeva il labbro piuttosto frequentemente guardandolo, mentre tutti gli altri si sedettero dove capitava: Luna tra Ash e Nico per terra, Camila e Lauren accanto a Ian e uno dei due ragazzi sconosciuti si erano seduti per terra appoggiati al muro. Harry e Megan adesso si comportavano come due sconosciuti, la ragazza si sedette accanto a me per terra a gambe incrociate, mentre Harry era in piedi accanto all'altro ragazzo sconosciuto.
Il ragazzo era decisamente più grande di noi di due anni più o meno, indossava una maglietta bianca con scollo a v che faceva trasparire i suoi addominali, che erano ancora meglio del riccio accanto a lui. Decisamente.
Megan si accese la sigaretta al lampone che le piaceva tanto, ma a me e Lauren faceva abbastanza vomitare.
-Non vorrei sembrare anticipatica. Ma chi sono queste due facce nuove?- disse Megan tra un tiro e l'altro guardando il ragazzo accanto a Harry. Le diedi un colpetto al braccio ridacchiando visto che quel ragazzo avevo iniziato a puntarlo per prima. Lei capendomi mi fece l'occhiolino. -Non essere frettolosa a dargliela- mi sussurrò ed io scossi la testa ridendo a bassa voce.
Il ragazzo accanto a Ian sorrise e si presentò -Mi chiamo Mickey Fisher sono il tuo compagno di banco a spagnolo da quasi due anni- ridemmo tutti nella stanza per la sbadatezza della ragazza che ad un certo punto esclamò -e da quando faccio spagnolo?!-successivamente spense le sigaretta sul muro prima di poterla passare a Mandy che l'aveva chiesta.
-Stronza- rise e prese dalla bocca la sigaretta di Adam beccandosi da quest'ultimo un'occhiataccia.
-Mi sento in una gabbia di matti- si mise le mani in faccia Camila sentendo tutto quel chiasso.
Girai lo sguardo verso il ragazzo sconosciuto che ancora non si era presentato, in pochi secondi si girò verso di me ricambiando lo sguardo. -Tu, invece?- chiesi fermamente.
Calò il silenzio e sentii la sua voce per la prima volta. -Mi chiamo Alex- era calda e bassa e noi ragazze ci guardammo.
-Michael domani darà una festa. Venite?- disse Ashton mettendo un braccio attorno alla spalla di Luna e Nico gli mandò uno sguardo di ghiaccio, Luna, invece, senza pensarci due volte scostò il suo braccio. Palo.
-Dov'è sta la novità? Comunque anche se non volessimo venire saremo obbligate da Gemma a esserci- disse Lauren guardando Camila ancora più scocciata di lei.
-Ehi pazienza se io mi diverto così non posso farci nulla- dissi e Michael mi si avvicinò, con un sorriso complice e una bustina di plastica -Se vuoi te la faccio accendere.- mi sussurrò all'orecchio con voce roca. Mi fece venire i brividi dall'eccitazione. Prese la busta e iniziò a conzare.
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Storms with sun
FanfictionÈ strano quando sei definitivamente dove vorresti essere, dove inconsciamente hai sempre desiderato essere. E giuro che una felicità così io non l'ho mai provata. E non capisco come sia possibile che delle semplici persone con poco mi abbiano reso...