Stavo dormendo tranquillamente, quando sentii bussare alla porta. Tock! Tock!
Mi svegliai. Mi alzai per controllare, ma non vidi nessuno. Controllai l'orario. Erano le 3:00.
Visto l'ora tarda pensai semplicemente di essermelo immaginato e mi rimisi a dormire.
Dopo qualche minuto risentii bussare alla mia porta, ma più forte. Balzai subito in piedi e ricontrollai. Tutto esattamente come prima.
Non capivo. Che stessi sognando?
Rimasi qualche minuto ad aspettare, ma niente. Allora tornai a dormire.
Dopo un po' di temo sentii di nuovo il rumore, ma sembrava che volessero sfondarla. Il rumore fu accompagnato da un sussurro.
- Emma...-
Sentii il mio nome e mi misi subito in piedi.
Cosa stava succedendo?
Sentivo il mio cuore pulsare sempre più veloce.
- Emma... Emma...- il mio nome risuonò ancora in quel sussurro così spaventoso.
A un certo punto, si bloccò e io rimasi in silenzio, ancora scossa dall'accaduto.
Poi, mi feci forza.
- C'è qualcuno?- balbettai.
Niente e nessuno si degnò di rispondermi.
Cercavo di convincermi che fosse solo un sogno così mi pizzicai per svegliarmi, ma il dolore, era vero.
- Cosa sta succedendo?- mi chiesi.
- Emma...-
-...-
- Emma...-
- Chi sei? Cosa vuoi da me? gli urlai in preda allo sconforto.
- Emma... Aprimi la porta!...- mi ordinò la voce.
Io non feci niente, ma poi cominciai a camminare verso la porta. Non so il perché, ma era come se una forza misteriosa mi spingesse a farlo.
Ormai ero davanti alla porta e la mano era sulla maniglia. Mi stavo preparando al peggio, ma quando aprii la porta non c'era nessuno.
- Sei veramente sciocca...-
Era dietro di me...
Ero terrorizzata, ma la curiosità era tanta. Mi voltai con cautela e vidi un essere raccapricciante.
Sembrava un animale senza pelo, solo in posizione eretta. Aveva la gobba, la testa era due volte quella di un normale umano, i suoi occhi erano bianchi, spenti, e sembrava denutrito.
Ero bloccata dal terrore.
- Peccato. Speravo mi rendessi le cose più divertenti.-
Fece un passo avanti e qualcosa scattò in me e cominciai a correre il più veloce possibile.
- Ahah! E' questo quello che intendevo.- disse l'essere.
Non mi voltai. Alla fine arrivai in cucina. Mi guardai intorno alla ricerca di un nascondiglio. E poi vidi il lavandino. Aprii l'anta del mobile sotto di esso, mi feci spazio e mi nascosi al suo interno. Dopo pochi secondi sentii dei passi.
- So che sei qui, Emma.-
- No!- pensai.-
- Uhuh. So che stai attraversando un brutto periodo, non è vero?! Ma certo che è vero.- lo sentivo girare intorno al tavolo e venire verso di me- So che i tuoi genitori si stanno lasciando e che ti senti sola perché le tue "amiche" se ne fregano di te, no!?-
- Come fa a saperlo?-
- Vorresti davvero scoprirlo?!-
- Cosa?! Come... come fa a sapere quello che penso?! Che mi legga nel pensiero?-
- Ahah. Com'è semplice disfarvi a voi umani.-
E l'anta si aprì. Io scattai via e corsi verso il bagno.
Nel tragitto qualcosa afferrò la mi maglietta. Sperai che si fosse impigliata in qualche maniglia, ma quando mi girai vidi quel mostro.
- Credi veramente di potermi sfuggire?-
Un attimo dopo sentii qualcosa che entrò nel mio petto e faceva... male. Sì. Faceva male. Ma non male come quando ti sbucci il ginocchio o roba simile... ma male come quando ti accoltellano o ti sparano. L'unica differenza è che dopo il colpo, muori. A volte non subito, ma muori lo stesso, e il dolore finisce. Il mio, invece, sembrava non finire mai. Mi sentivo morire, ma... non morivo.
Non ne potevo più. Era insopportabile!
Cercai di capire come liberarmi e vidi che il mostro mi teneva solo con una mano, e neanche tanto forte. Capii che era l'altra mano nel mio petto. Per liberarmi mi bastava un semplice scatto, e così feci.
Dopo essermi liberata scappai in bagno.
Chiusa la porta cominciai a cercare qualcosa con cui difendermi e poterlo ferire, ma trovai solo delle forbici. Non era molto, ma le presi, sempre meglio di niente.
Mi misi da una parte, aspettando il suo arrivo. Intanto, con l'ultimo briciolo di ragione che mi era rimasto, ricordai quanto fu facile liberarmi.
- Non capisco... Che mi avesse lasciata andare per "divertirsi" ancora?-
- Bene. Allora non sei del tutto stupida- sentii in tono soddisfatto.
Alzai lo sguardo e lo vidi.
- Non mi prenderai!- gridai e mi scagliai contro di lui nel tentativo di colpirlo. Lui non si muoveva. Mirai alla testa. Ma quando arrivò il momento di colpirlo, gli passai attraverso...
Cosa... Com'è possibile?
Lui può ferirmi e io... non posso ferire lui?
- Uhm. Basta così poco per incasinarti le idee?!- disse.
Ritornai alla realtà. Ricordai di essere nel bagno con lui...
Ripresi il controllo del mio corpo e tornai a corre. Andai alla porta e uscii. Questa voltai mi nascosi in soffitta, ma era inutile... lui mi avrebbe trovato lo stesso.
Infatti, non mi nascosi... mi sedetti da una parte, a piangere.
Avevo paura. Non ragionavo più.
Ormai... mi ero arresa.
Cominciai a sentirmi osservata. Allora fermai le lacrime come meglio potevo ed alzai la testa. Sapevo che era l'essere... e chi altri sennò?
Era lui che poteva leggermi nella mente e trovarmi...
- Ma come?! Già getti la spugna?! E io che incominciavo a divertirmi. Che delusione.-
- Chi sei tu?- domandai tra mille singhiozzi.
La creatura ghignò, come se non aspettava altro. Come se attendesse solo quella domanda.
Dopo pochi attimi, prese fiato e mi rispose.
- Io sono Pensiero.-
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Pensiero
Horror- Chi sei tu?- domandai tra mille singhiozzi. La creatura ghignò, come se non aspettava altro. Come se attendesse solo quella domanda. Dopo pochi attimi, prese fiato e mi rispose. - Io sono Pensiero.-